Come lavorano i bachi da seta?
Così come le api producono il miele e le lumache la bava, i bachi da seta producono questo prezioso filamento dall’origine dei tempi. Nel corso della storia, grazie a loro, l’uomo ha potuto confezionare abiti, tappeti e molti altri prodotti di pregiatissima fattura. In questo articolo vi spiegheremo in che modo questa larva della farfalla Bombyx mori produce la seta, così importante per la vita e l’economia di noi umani.
I bachi da seta e il loro uso
La specie responsabile della produzione di seta è chiamata Bombyx mori, e la prima volta che venne impiegata per la produzione di tessuti risale al 2700 a. C.. Si dice che la prima bobina di filo di seta fu creata da una bambina di 14 anni, Hsi Ling Shi, promessa sposa dell’imperatore cinese Huang Ti.
Più tardi, la sericoltura (o bachicoltura), ovvero l’allevamento del baco da seta, registrò una crescente diffusione in tutta l’Asia e nel 139 a. C. con il nome “Via della seta” venne aperta la via commerciale più famosa al mondo. Servì per collegare la Cina ai paesi che si affacciavano sul Mar Mediterraneo, garantendo da allora una fitta rete di scambi che favorirono lo sviluppo delle principali civiltà antiche.
A partire dal 300 d. C., il ‘segreto’ dei bachi da seta era ormai diffuso in tutto il mondo allora conosciuto. Furono quindi i paesi europei a sviluppare la produzione della seta. In particolare l’Inghilterra, a partire dal XVIII secolo, grazie all’invenzione dei primi telai meccanici e della stampa a rulli. Va notato che, ancora oggi, la sericoltura combina tecniche sia antiche che moderne.
Pensate che, nel 2005, la produzione annuale di filo di seta ha raggiunto le 125.000 tonnellate, con la Cina e l’India, tra i principali produttori. La seta viene ancora impiegata per confezionare abiti, giacche, cravatte, camicie, guanti, tovaglie, nastri e via discorrendo.
In che modo i bachi producono la seta?
Durante la primavera, la falena femmina depone circa 400 uova. Dopo 10 giorni le larve iniziano il loro lavoro di “produttrici” di seta. Per riuscirci, però, hanno bisogno di una notevole quantità di cibo. Una larva può arrivare a consumare fino a 50.000 volte il suo peso in materiale vegetale. Principalmente foglie di gelso.
Dopo sei settimane, passate a nutrirsi per la maggior parte del tempo, i bachi da seta raggiungono la dimensione massima e cambia colore. Questo è il momento in cui si attacca a un ramo, arbusto o albero, preparandosi a diventare una crisalide.
I quattro giorni successivi saranno di duro lavoro. Viene creato un bozzolo fibroso intorno al corpo, che consiste in una vasta fibra di seta lunga fino a 1,5 chilometri. Il processo è davvero affascinante, perché la larva lavora instancabilmente per tessere la preziosa seta.
I responsabili della produzione di questo materiale, sorprendentemente resistente, sono due ghiandole situate attorno al tratto gastrointestinale, che poi passa da un apposito foro vicino alla bocca.
All’interno del corpo, il bruco “contiene” seta liquida, che indurisce rapidamente quando entra in contatto con l’aria. Ha un aspetto viscoso e appiccicoso per via di una gomma che contribuisce al processo.
L’intervento umano per la produzione di seta
Fino a questo punto è quanto accade in natura. I produttori interrompono prima questo percorso, per evitare che la falena lasci il suo bozzolo all’interno del gomitolo, secernendo un acido che romperebbe il filo. Il bozzolo viene immerso in acqua bollente in modo da uccidere l’insetto e preservare il loro filo prezioso.
Alcuni bachi non arrivano nemmeno a questa fase, perché vengono immersi in una soluzione acida per favorire direttamente l’estrazione delle ghiandole. Questi ‘involucri di seta’ fino a poco tempo fa erano usati dai chirurghi per suturare le ferite. Oggi sono considerati prodotti esclusivi per gli appassionati di pesca.
Di tutti i bachi che vengono ospitati in una fabbrica, solo una piccola percentuale sopravvive alla produzione, in modo che possano riprodursi e, dunque, preservare la specie. Tuttavia, la vita di questi piccoli animali è molto breve: la femmina muore dopo la deposizione delle uova, la sua unica cucciolata.
Infine, quando ormai si è ottenuta la seta, la fibra viene srotolata mantenendo i bozzoli in acqua calda. La punta del filamento è collocata su una bobina. Nella maggior parte dei casi, per ottenere una bobina, è necessaria la seta prodotta da otto bachi, che viene poi colorata e usata per confezionare capi di abbigliamento.
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