Cosa significa essere in "pericolo di estinzione"?
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Cosa significa che un animale è in pericolo di estinzione? Oltre a voler dire che determinate popolazioni animali rischiano di scomparire, si tratta di un discorso ben più ampio. A occuparsi di questa classificazione è l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) che assegna un grado di rischio a tutte le specie ancora viventi sulla nostra Terra.
Si tratta della prima organizzazione dedicata alla conservazione della storia naturale. E’ l’IUCN che ha creato la famosa lista rossa. Questa lunghissima classifica raccoglie e ordina le specie secondo il livello di minaccia che presentano le loro popolazioni. Le specie in pericolo sono classificate secondo 9 categorie: non valutato, dati insufficienti, rischio minimo, quasi a rischio, vulnerabile, minacciato, gravemente minacciato, estinto in natura, estinto.
Specie non ancora a rischio
Ci sono specie che godono ancora di buona salute e per loro c’è la categoria di “rischio minimo“, dove si trova anche la specie umana. A partire da questo grado, gli animali del gruppo successivo riguardano specie “quasi a rischio ‘, per le quali già inizia a suonare l’allarme e vengono creati e stabiliti piani d’intervento per bloccare sul nascere l’emergenza prima che la crisi diventi irreparabile. Ed è di “specie vulnerabile” che parleremo nel prossimo paragrafo.
Il lupo iberico è uno degli animali che è stato inserito dall’IUCN all’interno della lista rossa, nel gruppo delle specie vulnerabili. Ciò a causa del bracconaggio e della distruzione del suo habitat naturale. Nonostante sia un essere vivente in pericolo, ancora oggi nel nord della Spagna è consentita la sua caccia.
Molti animali, tuttavia, ancora non hanno un grado specifico di minaccia, perché non si conosce ancora la totalità della loro popolazione. Ciò che sicuramente possiamo affermare è che, lentamente, tutte le specie appartenenti alle categorie inferiori della lista rossa, terminano con raggiungere i gradini più alti della scala, facendo pendere in negativo la bilancia del rapporto tra esseri umani e ambiente.
Specie minacciate
Tutti gli animali che appartengono a questa categoria hanno subito molte perdite nei loro censimenti e hanno visto ridursi il loro territorio precedente e le dimensioni della popolazione. Come anticipato prima, la categoria con il livello più basso di minaccia è quella delle “specie vulnerabili“. Non sono ancora a rischio di estinzione, ma identificano un grado di allerta considerevole.
Per fortuna, ci sono casi di specie che erano precedentemente inserite nella lista rossa come “minacciate” e che oggi sono state retrocesse a “vulnerabili”. E’ il caso, per esempio, dell’orso panda, il cui recupero si sta realizzando in modo lento ma costante.
Lo step successivo riguarda le specie che già si stanno approssimando all’estinzione. Non stiamo scherzando: ci riferiamo a quegli animali che corrono il rischio di scomparire dal nostro pianeta, per sempre. Le ultime due categorie della lista rossa, infatti, servono per raggruppare le specie “minacciate” e “gravemente minacciate“. Al primo gruppo appartiene un animale nobile e bello come la lince iberica. Nel secondo, troviamo il visone europeo, minacciato dall’introduzione del visone americano nel Vecchio Continente.
Specie estinte
Naturalmente, quando si parla di una specie estinta, ci riferiamo a un gruppo di esseri viventi che sono del tutto scomparsi dal pianeta, come ad esempio la tigre della Tasmania o l’Alca gigante.
Alcune specie continuano ad esistere, anche se non allo stato libero. Ci sono infatti animali che sono stati salvati in extremis e sopravvivono in spazi naturali, centri di allevamento e zoo. Due casi molto particolari sono quelli dell’hocco di Alagoas (Mitu mitu) e del corvo delle Hawaii (Corvus hawaiiensis). Gli animali come questi, ovvero scomparsi allo stato selvatico ma che contano con qualche esemplare vivo, però mantenuto in cattività, sono considerati “estinti in natura“.
Sfortunatamente, la maggior parte delle specie che stanno attualmente cambiando la propria categoria si avvicinano sempre di più a quest’ultima, vicino all’estinzione, invece di allontanarsi da essa. Un gruppo di animali come i primati mostra dati angoscianti: il 60% dei primati è in pericolo di estinzione e ogni mese le popolazioni perdono nuovi individui. Le specie come i gorilla o gli oranghi ogni giorno soffrono nuove perdite.
Discorso analogo per quanto riguarda gli anfibi. Né è molto rassicurante il caso degli uccelli che vivono sulle isole, in quanto sono tra le specie che, nel secolo scorso, si sono estinte con maggior frequenza. Riusciremo a fermare in tempo questa catastrofe che noi stessi abbiamo contribuito a innescare?
Sfortunatamente, sono moltissime le specie a rischio di estinzione. Parliamo di uccelli, anfibi e di primati, in particolar modo. Ogni giorno, ci sono animali che perdono la vita per colpa del bracconaggio, della caccia e della pesca massiva, vivendo in habitat sempre più ridotti e soffrendo le catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale.
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