Curiosità sui cani guida per non vedenti
Forse avete visto per strada o in metropolitana una persona non vedente condotta da un cane e vi siete chiesti come fanno questi cani guida, ad esempio, a sapere quando attraversare a un incrocio o a condurre il padrone verso un posto specifico. In questo articolo rispondiamo a questa domanda e vi diciamo tutto sui cani guida per non vedenti.
Cani guida per non vedenti
Sono cani addestrati allo scopo di condurre per strada e aiutare nelle faccende domestiche persone non vedenti o con problemi di vista.
I cani guida per non vedenti godono di alcuni “privilegi” o diritti in vari paesi, ad esempio possono viaggiare sui mezzi pubblici mentre sono in servizio. Questi cani vengono addestrati per individuare e anticipare i pericoli che possono mettere a rischio la salute o l’integrità fisica del loro padrone.
Le razze scelte per questo compito di solito sono il Golden Retriever, il Labrador e il Pastore Tedesco: sono equilibrati, intelligenti e facili da addestrare.
I primi cani guida erano quattro e il loro lavoro era guidare i veterani che avevano perso la vista durante la prima guerra mondiale. Da allora diverse associazioni si sono fatte carico di addestrare questi animali e consegnarli alle persone che ne hanno bisogno.
Come addestrare i cani guida per non vedenti?
La funzione di questi cani è quella di “essere gli occhi di chi non vede” e a tal proposito devono essere addestrati per quasi due anni. I cani guida per non vedenti sono animali normali che sono stati addestrati per compiere una funzione precisa.
Il processo inizia sin dalla nascita dell’animale: nei centri di allevamento vengono selezionati i cuccioli di razza pura o con pedigree. Dopo due mesi, ovvero quando avviene lo svezzamento, vengono vaccinati a dovere e consegnati in un centro di accoglienza dove vengono affidati a delle famiglie di volontari.
In questo lasso di tempo, i supervisori realizzano visite periodiche e si assicurano che l’animale viene trattato bene e che dispone di tutto quello di cui ha bisogno. L’organizzazione fornisce ai cani cibo e cure veterinarie, che includono la sterilizzazione, per evitare cambiamenti di comportamento.
A un anno sono già in grado di imparare i loro compiti e iniziare l’addestramento: tornano alla fondazione e devono abituarsi a condividere la vita con gli altri cani. La famiglia di accoglienza può informarsi sulle condizioni dell’animale, fargli visita e conoscere la persona che assisterà una volta concluso l’addestramento.
Il processo di addestramento è lungo, circa due anni, e sebbene sia molto duro, non rappresenta una sofferenza per l’animale. Qualora un esemplare sia molto sensibile agli stimoli ambientali come rumori, altri cani o persone, non verrà selezionato coma cane guida.
I cani guida per non vedenti devono superare diversi esami: attraversare la strada in linea retta, oltrepassare porte o salire scale, evitare ostacoli e individuare cordoli. La pazienza è fondamentale per gli addestratori, infatti, sebbene le razze scelte siano facili da addestrare, alcuni esemplari hanno bisogno di più tempo rispetto ad altri.
Quando l’addestratore dichiara che il cane è pronto per iniziare il suo lavoro, il passaggio successivo è trovargli una persona adatta. Nella lunga lista d’attesa dei non vedenti viene scelta la persona che si addice di più all’animale. Di quali fattori si tiene conto? Altezza, peso, velocità del passo, iniziativa, attività, etc.
Sebbene i cani guida per non vedenti siano di grande aiuto per queste persone, la verità è che vengono privati di molti stimoli e non godono di una vita piena come altri animali. Per questo motivo, si sta lavorando sullo sviluppo di cani robot con cui sostituire quelli veri.
Se vedete per strada un cane guida per non vedenti non distraetelo, non dategli da mangiare, non toccatelo (nemmeno guinzaglio o pettorina) e parlategli solo se ve lo permette il padrone.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.