Genetta comune: cacciatrice solitaria simile al gatto

Oltre all'aspetto simile a quello del gatto domestico, la genetta si caratterizza per un comportamento particolare nel corso dell'accoppiamento, durante il quale sia il maschio che la femmina emettono versi simili a miagolii.
Genetta comune: cacciatrice solitaria simile al gatto

Ultimo aggiornamento: 08 maggio, 2019

La genetta comune è un mammifero carnivoro di piccole dimensioni appartenente alla famiglia dei viverridi.

Per via dell’aspetto e delle dimensioni, somiglia un po’ al gatto domestico. Tuttavia, anche se miagola durante l’accoppiamento e in alcune aree viene addomesticata per tenere lontani i roditori, generalmente è molto più selvatica rispetto al gatto.

Ecco la genetta comune.

La genetta comune: un animale notturno e solitario

La genetta comune (nome scientifico: genetta genetta) vive nel continente africano, nella penisola arabica e nell’area sud-occidentale dell’Europa (Spagna, Portogallo e alcune aree della Francia).

Secondo gli studiosi è stata introdotta in Europa dall’uomo, che ha importato alcuni esemplari dall’Africa del Nord perché dessero la caccia ai roditori nelle fattorie o trasportandoli accidentalmente sulle imbarcazioni.

Questo animale dalle abitudini notturne e solitarie è molto agile, è un abile arrampicatore e ha un udito eccellente. Sebbene possa adattarsi a vivere in habitat diversi, spesso viene  avvistata in aree boscose e nei pressi di corsi d’acqua e rocce. Predilige aree a bassa quota dai climi temperati e caldi.

Le genette si riconoscono e comunicano tra loro attraverso marcature odorose. Marcano il loro territorio con le ghiandole perineali, anali, plantari e quelle associate alla pelliccia.

Genetta comune accovacciata
La genetta comune è un mammifero carnivoro dalle abitudini solitarie che, per dimensioni e aspetto, ricorda il gatto domestico.

Caratteristiche fisiche della genetta comune

La genetta presenta un corpo lungo e snello, con dimensione simili a quelle del gatto domestico. Pesa tra 1,2 e 2,5 kg e misura tra 50 e 60 centimetri. Altre caratteristiche fisiche includono:

  • pelliccia di colore marrone grigiastro con macchie scure, allineate longitudinalmente;
  • zampe corte, quelle anteriori più di quelle posteriori, tutte dotate di cinque dita munite di unghie semitrasparenti;
  • coda spessa, lunga più o meno quanto la testa e il corpo, che presenta 8-10 anelli scuri;
  • muso affilato e biancastro, con una macchia scura su ciascun lato;
  • grandi orecchie diritte con le punte arrotondate;
  • occhi grandi e marroni, sotto i quali spiccano macchie bianche;
  • denti grandi e forti;
  • vibrisse lunghe e molto sensibili.

L’alimentazione della genetta comune

Sebbene la genetta si nutra principalmente di roditori, questa cacciatrice solitaria si mostra flessibile e opportunista per quando riguarda la propria alimentazione. Può mangiare anche:

  • uccelli di campagna e da cortile
  • lucertole
  • anfibi
  • insetti
  • miriapodi
  • lumache
  • pesci
  • gamberetti
  • frutti
  • erbe
  • uova
Genetta su un albero

Un animale selvatico ma addomesticabile

Questo carnivoro di piccole dimensioni raggiunge la maturità sessuale a due anni di età. Durante il rapporto sessuale, sia il maschio che la femmina emettono miagolii. La gestazione dura 10-11 settimane.

Di solito la femmina della genetta comune ha una sola cucciolata all’anno, composta da uno a quattro cuccioli, che in genere nascono in primavera.

La madre utilizza una tana per partorire e prendersi cura dei cuccioli. Lo svezzamento avviene a otto settimane.

La genetta ha un’aspettativa di vita di circa 10 anni in libertà e 20 in cattività e non ha molti predatori.

Tuttavia, talvolta viene cacciata da volpi, linci, cani selvatici uruguaiani e da alcuni rapaci. Anche l’uomo le dà la caccia, per via della pelliccia o quando attacca gli animali da cortile.

Nelle zone rurali dell’Africa del Nord la genetta viene addomesticata per eliminare i roditori, proprio come si fa con i gatti. Tuttavia, con il tempo tende a tornare selvatica e in alcuni casi può mordere.


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