I diversi tipi di cani da caccia
Sin da quando i cani hanno cominciato a convivere con gli umani, il loro ruolo era strettamente legato alle attività venatorie. Sono moltissimi, infatti, i tipi di cani da caccia che ancora oggi si conoscono. Le loro caratteristiche sono state esaltate dagli incroci realizzati dall’uomo, per ottenere esemplari sempre più adatti a questo scopo.
Con il tempo, quindi, sono andati a affermarsi ben cinque tipi di cani da caccia. E, ognuno è responsabile di un lavoro diverso. Scopriamoli assieme, dunque, analizzandoli uno per uno:
I diversi tipi di cani da caccia
Cani da ferma
A questo gruppo appartengono esemplari come i pointer, i setter e il bracco (italiano e tedesco). Il loro compito è quello di individuare la preda, fermandosi e rimanendo immobili, mentre indicano al cacciatore la presenza dell’animale selvatico.
Quindi, non inseguono la preda, ma si limitano ad indicarne la posizione. Pensate che, per esempio, il nome della razza setter deriva proprio dal fatto che il cane si sedesse (“sit” in inglese) a pochi metri dall’obiettivo. Questi cani da caccia furono selezionati dopo il successo delle nuove armi da fuoco. In particolare servono per la caccia a fagiani, pernici e starne. Il “nostro” Bracco italiano è uno dei cani da ferma più antichi, dato che viene impiegato dall’uomo sin dal XVI secolo.
Cani da riporto
Parliamo ora del secondo tipo di cani da caccia, a cui appartengono diversi tipi di Retriever e Spaniel. In particolare, il Labrador, il Golden Retriever, il Field Spaniel e il Spaniel tedesco. A differenza dei cani da ferma, questi animali servono per recuperare la preda una volta che il cacciatore l’ha abbattuta.
Le razze usate per questo compito dovevano avere un carattere equilibrato ed essere molto ubbidienti, a tal punto da resistere alla tentazione di mangiare la selvaggina appena catturate e consegnarla, fedelmente, al padrone. Non a caso, con il tempo, molte di queste razze sono state impiegate in altri servizi, come il salvataggio, la pubblica sicurezza e anche la pet therapy.
Cani da seguita
Tra i tipi di cani da caccia visti finora, sicuramente questi attireranno maggiormente la vostra curiosità. Si tratta, infatti, di animali addestrati ad usare il loro olfatto per scovare e stanare la selvaggina, con lo scopo di spingerla verso i cacciatori.
Generalmente vengono impiegati 1 o 2 esemplari e la caccia è divisa in 4 momenti: cerca, accostamento, scovo e seguita. In parole povere, dopo aver fiutato l’animale vivo, il cane gli si avvicina in modo agile e sicuro, obbligandolo a uscire allo scoperto e correndogli dietro fino al cacciatore.
In questo gruppo vengono inclusi tutti i segugi, ad esempio il Segugio Italiano, quello svizzero, polacco e serbo ma anche il Beagle, il Cane di Sant’Uberto (Bloodhound) e il Griffon Blu.
Cani da tana
Probabilmente, questi sono i cani da caccia dalle dimensioni meno appariscenti. Per via del loro compito, infatti, tali esemplari sono stati selezionati dall’uomo con l’obiettivo di ottenere animali piccoli ma robusti.
Il loro scopo, come si evince dal nome, è quello di introdursi nelle tane degli animali selvatici. Ad esempio lepri, tassi, volpi, con l’obiettivo di portarli allo scoperto e alla portata di tiro dei cacciatori. Tra questi cani, si annoverano razze come il Fox Terrier e il bassotto.
Cani da sangue o da traccia
A differenza dei precedenti tipi di cane da caccia, questi animali sfruttano il loro sviluppatissimo olfatto non per scovare la posizione della selvaggina, ma per seguire il sangue della preda già ferita. I principali esponenti di questo gruppo sono sicuramente il Segugio bavarese e il Segugio di Hannover.
Oggi, per via della minor popolarità delle attività venatorie, questi cani vengono utilizzati per cercare e recuperare animali feriti o morti dopo essere fuggiti da recinti e zone chiuse. Sono probabilmente i cani da caccia con il miglior olfatto, dato che non si lasciano confondere da altri odori.
Cur Dog, il cane da caccia americano
Questo tipo di cane da caccia è ampiamente usato negli Stati Uniti per cacciare grandi mammiferi. Si tratta di esemplari che hanno bisogno di un allenamento specifico, in modo da sviluppare al massimo il loro istinto di caccia, eliminando possibili paure e timori.
A volte, però, questa eccessiva predisposizione può risultare controproducente, perché porta il Cur ad attaccare anche altri animali, al di fuori dell’attività di caccia.
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