Il comportamento della tigre

Il comportamento della tigre mantiene una parte del mistero, poiché osservarla nel suo ambiente è difficile. Tuttavia, non c'è nulla di noioso in ciò che è stato scoperto su di essa.
Il comportamento della tigre

Ultimo aggiornamento: 20 luglio, 2021

Il portamento impressionante di questo felino e la delicatezza con cui si muove è una chiara anticipazione di quanto incredibile possa essere il comportamento della tigre. Man mano che si approfondisce la sua etologia, si comprende sempre più che ci sono moltissime leggende attorno ad essa.

Se siete curiosi di sapere com’è la vita per questo grosso felino in natura, ecco una raccolta di informazioni note sul suo comportamento. Inoltre, la diffusione delle sue particolarità è fondamentale per la conservazione della specie.

Le caratteristiche della tigre

La tigre (Panthera tigris) è un membro della famiglia dei Felidae, appartenente all’ordine dei Carnivori. Esistono 6 sottospecie di tigre ampiamente distribuite in tutto il continente asiatico.

Una tigre del Bengala adulta è lunga circa 3 metri, compresa la coda. I maschi possono raggiungere i 260 chilogrammi, e le femmine tra i 100 e i 160 chili. Tuttavia, le tigri che vivono in regioni con temperature elevate tendono ad essere più piccole e magre di quelle che vivono più a nord.

Come il resto dei felini, la sua dieta è strettamente carnivora. La tigre non caccia tutti i giorni, ma cerca di risparmiare energia catturando grosse prede che le permettono di saziarsi durante intervalli di tempo variabili.

Un gruppo di tigri.

Il carattere

La tigre è un mammifero solitario e territoriale che trascorre gran parte della giornata alla ricerca di prede all’interno della sua area. È un cacciatore tranquillo e delicato, con picchi di attività durante il tramonto e di notte.

La comunicazione

La comunicazione olfattiva e chimica della tigre avviene attraverso tracce di urina ai limiti del territorio. Grazie alle sostanze chimiche presenti in essa, questi felini ottengono informazioni sul sesso, lo stato di salute e il momento riproduttivo di altri esemplari. Presentano un riflesso Flehmen quando rilevano queste sostanze.

Durante il riflesso di Flehmen, gli animali ritraggono le labbra, per attirare verso il naso le molecole chimiche dell’ambiente.

I segnali visivi per la marcatura del territorio consistono in graffi e altri segni sugli alberi o nel terreno. La loro espressione facciale esprime anche messaggi diversi quando incontrano un esemplare della stessa specie, e sono comuni a quelli di altri felini nel caso in cui stiano per attaccare o minacciare.

Attraverso il suono, le tigri possono comunicare ringhiando, ruggendo, miagolando e sbuffando. È il modo più diretto per trasmettere lo stato d’animo e le intenzioni. Ad esempio, un ruggito indica dominio e territorialità, mentre un gemito indica sottomissione.

Il comportamento della tigre

Queste caratteristiche legate alla biologia e alla comunicazione sono la base da cui partire per studiare il comportamento della tigre. Nei paragrafi seguenti, potete leggere le loro usanze in diversi scenari di vita.

Il comportamento nel suo habitat naturale

La maggior parte della giornata di una tigre consiste nel riposare e nel pattugliare il territorio in cerca di cibo. Infatti, la presenza di tigri in un dato ambiente è direttamente collegata all’esistenza di popolazioni sane di grandi ungulati. Questi, insieme ai cinghiali, sono il principale sostentamento della tigre.

Sebbene sia un cacciatore con armi importanti per catturare le prede, la sua natura solitaria la costringe ad essere opportunista. In questo modo, si può osservare anche una tigre che consuma piccoli animali se non è richiesto troppo sforzo per catturarli.

Il suo metodo di caccia è l’agguato, e il motivo a strisce verticali gli favorisce il mimetismo tra le erbe alte. Curiosamente, il suo colore arancione, così contrastato con il verde della vegetazione davanti agli occhi di un umano, viene percepito come verdastro nella visione della sua preda. Quindi per loro la tigre è perfettamente mimetizzata.

Il comportamento della tigre in cattività

Quando una tigre è costretta a vivere in cattività, perde la maggior parte della sua attività quotidiana, che consiste nel camminare e cercare cibo attraverso la caccia e seguendo le tracce degli odori. All’interno di un recinto, in cui gli viene fornito cibo e non ha altro da fare che riposare, la sua salute mentale ne soffre.

Nel comportamento della tigre – e in generale di qualsiasi gatto selvatico in cattività – è comune osservare degli stereotipi, soprattutto di cammino. Inoltre, tende a diminuire molto la sua attività e mostra segni di letargia, poiché non deve muoversi per nutrirsi.

Il comportamento riproduttivo

Lo studio del comportamento riproduttivo in natura non è stato portato avanti quanto vorremmo, poiché l’ampia distribuzione della tigre rende difficile la localizzazione e il monitoraggio. Per questo motivo, la maggior parte dei dati viene raccolta da campioni in cattività.

Le tigri femmine entrano in estro ogni 3-9 settimane, momento in cui sono ricettive per 3-6 giorni. In quel tempo, un maschio deve individuare la sua compagna per corteggiare e accoppiarsi. Questa specie raggiunge la maturità sessuale a 4 anni.

Una femmina dovrebbe consumare il doppio del cibo nel periodo di allattamento die cuccioli. Pertanto, nei luoghi in cui l’azione umana riduce il numero di prede, le popolazioni di tigri finiscono per essere insostenibili.

L’infanticidio da parte dei maschi è stato osservato occasionalmente, risultando una strategia utile per la femmina per rientrare in calore e perpetuare i suoi geni. Se sopravvivono, i figli maschi alla fine migrano e cercano un altro territorio. Le femmine, invece, tendono ad occupare aree vicine a quelle della madre.

Il rapporto tra la tigre e l’uomo

Nonostante la sua reputazione di assassina e cacciatrice di umani, la nostra specie non rientra nella dieta della tigre. I casi segnalati di attacchi a persone di solito si verificano quando le popolazioni umane si sovrappongono ai territori di questi felini.

Inoltre, se una tigre caccia un essere umano per il cibo, di solito significa che ha qualche tipo di difficoltà nel catturare la sua vera preda, come l’età avanzata o qualche malattia. Questi felini possono anche attaccare se si sentono minacciati, soprattutto se si tratta di femmine con cuccioli.

D’altra parte, va sottolineato che gli esseri umani hanno cacciato le tigri fino a provocarne il rischio di estinzione. Sia che minaccino gli allevamenti, il commercio di parti del corpo o il traffico di esemplari, le tigri sono state molestate dagli umani da tempi immemorabile.

Si può addomesticare una tigre?

No. La tigre è un felino selvaggio, solitario, con istinto di caccia e che deve vivere nel suo ambiente naturale. Affinché un animale del genere diventi docile di solito è necessario maltrattarlo fisicamente e mentalmente, fino a quando non “si rompe” e il suo comportamento in cattività è governato esclusivamente dalla paura e dall’impotenza appresa.

Una tigre in uno zoo

La triste realtà della tigre è fatta di rifiuto – il risultato della sua capacità di danneggiare gli esseri umani – e di quanto appaia strano il fatto che lui viva nella giungla e noi nelle città. Tuttavia, come ogni predatore, svolge una funzione ineludibile negli ecosistemi e prevenirne la scomparsa è necessario per mantenere a lungo termine gli ambienti in cui abita.


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