Il dodo, perché si è estinto?
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Il dodo è un uccello di cui, oltre ai vari resti (ossa) ritrovati, esistono numerosissime raffigurazioni che ne ritraggono l’aspetto.
Scopriamo perché il dodo si è estinto!
Cos’è un dodo?
Prima di spiegare i motivi della sua estinzione, cominciamo col raccontare chi era il dodo, conosciuto anche come dronte (Raphus cucullatus). Quest’uccello, parente dei colombi, abitava le isole Mauritius e non era in grado di volare.
Anche se non è facile descrivere con precisione questo animale, disponiamo comunque di informazioni maggiori rispetto a quelle di molte altre specie estinte. Il dodo era un uccello non volante, con la coda appena accennata, in grado di raggiungere un metro di altezza.
Il piumaggio del dodo era di colore grigio, mentre il peso si aggirava intorno ai 10 chili (alcuni esemplari arrivavano addirittura a 17). Caratteristico era il muso grande a forma di artiglio e le robuste zampe di colore giallo.
Come si comportava il dodo?
Si pensa che tra le inesattezze su questo uccello arrivate fino a noi, rientrino particolari come la sua forma tondeggiante e la sua goffaggine, visto che la maggior parte delle illustrazioni ritraggono esemplari in cattività e quindi di conseguenza sovralimentati.
Perfino il nome, dodo, deriva dal portoghese e fa riferimento alla sua fantomatica indole maldestra.
Senza dubbio, per quanto questo uccello potesse non essere in realtà così goffo, era indubbio che un uccello di quelle dimensioni e privo della capacità di volo non potesse avere lunga vita. Questo animale si è evoluto senza conoscere l’essere umano e per questo motivo non ne aveva paura ed era quindi facile da catturare.
Per quanto riguarda la sua alimentazione, sembra che uno dei suoi principali alimenti fosse un albero conosciuto come Tambalacoqu o, direttamente, albero dei dodo.
Curiosamente, pare che i semi di questo albero germogliassero solo dopo aver attraversato l’apparato digestivo del dodo. Tanto che quando quest’ultimo si estinse, l’albero perse la sua principale fonte riproduttiva.
Perché si è estinto?
Si pensa che questo uccello sia stato scoperto dall’uomo nel XVI secolo, quando nel 1581 un conquistatore spagnolo ne portò un esemplare in Europa.
Proprio in quegli anni nelle Isole Mauritius facevano la loro comparsa, introdotte dall’uomo, nuove specie invasive come cani, gatti, topi, maiali e perfino il macaco di Buffon, andando a minare la sopravvivenza della specie.
È infatti risaputo come l’introduzione di animali come quelli appena citati in ambienti insulari possa diventare una delle principali cause di estinzione dei volatili.
La deforestazione è un altro dei motivi della scomparsa del dodo, un uccello che viveva a terra e che era quindi facile preda di specie come l’essere umano, interessato anche alle sue uova.
L’ultimo esemplare di dodo avvistato risale al lontano 1662, anche se si stima che i suoi simili vissero fino alla fine di quello stesso secolo.
I resti del dodo, simili a quelli dell’alca impenne, uccello anch’esso estinto, si possono trovare in diversi musei, non sempre in buono stato di conservazione. I migliori resti sono stati ottenuti grazie ad una serie di spedizioni organizzate negli ultimi 20 anni.
Il dodo non è probabilmente l’unica specie scomparsa delle isole Mauritius. Il solitario di Rodriguez, per esempio, è un uccello appartenente alla stessa famiglia, simile ad un pavone, estinto perché preda preferita del gatto selvatico.
L’estinzione del dodo è stata una delle prime occasioni per l’uomo di rendersi conto di come gli animali terrestri non siano eterni, soprattutto se si trovano a dover far fronte ad un primate estremamente avido e intelligente come l’essere umano.
Proprio per questo, il dodo è diventato uno dei simboli contro l’estinzione animale, nel tentativo di sensibilizzare le persone nel rispetto e nella difesa di tutte le specie a rischio di estinzione.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.