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Il possibile uso degli insetti come armi biologiche

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Studi recenti affermano che alcune specie di insetti vengono utilizzate come portatrici di virus modificati per promuovere la produzione agricola. Nonostante gli esiti positivi, alcuni scienziati ritengono che questi insetti possano essere usati come armi biologiche.
Il possibile uso degli insetti come armi biologiche
Ultimo aggiornamento: 06 maggio, 2020

Gli insetti sono la categoria tra gli animali con il maggior numero di specie sul pianeta e rappresentano quasi il 90% di tutte le forme di vita. La loro grande varietà li rende gli esseri viventi con la più grande capacità di adattamento e, quindi, con maggiore probabilità di sopravvivere in condizioni avverse. In questo articolo, parliamo del possibile uso degli insetti come armi biologiche.

Negli ultimi anni è stata condotta una ricerca per modificare alcune specie di insetti al fine di usarli come propagatori di virus a beneficio dell’aumento della produzione agricola. Tale esperimento forma parte del programma noto come Insect Allies.

Nonostante il suo possibile uso benefico, alcuni scienziati temono che questa ricerca possa essere utilizzata per sviluppare armi biologiche attraverso insetti modificati. In altre parole, per usare gli insetti come arma di guerra, per diffondere malattie o distruggere piantagioni.

In cosa consiste il programma Insect Allies?

Il programma Insect Allies è composto da quattro progetti, tutti realizzati da università americane e finanziati dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA). Questa istituzione appartiene al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ed è l’organismo incaricato dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.

Ciascuno dei progetti ha reso pubblico in cosa consistono gli esperimenti con alcune specie di insetti. Vediamoli in dettaglio.

Tre di loro cercano di usare virus manipolati per proteggere e rendere le colture più resistenti. In questo caso, gli insetti vengono usati come vettori di virus modificati in laboratorio. Il progetto della Penn State University si rivolge alle colture di pomodori usando le mosche bianche (Aleyrodidae).

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Due progetti mirano a migliorare il mais, il principale prodotto agricolo degli Stati Uniti. Questi progetti sono realizzati dalla Ohio State University e dal Boyce Thompson Institute.

Il quarto progetto del programma, realizzato dall’Università del Texas, non utilizza virus modificati, ma batteri. La ricerca utilizza batteri ospiti degli afidi (Aphididae) a beneficio dei fagioli.

Queste indagini sono state finanziate con l’obiettivo di cercare delle alternative valide per aumentare la produzione agricola. Cioè, per sostituire l’uso di pesticidi, l’allevamento selettivo e la quarantena, tra le altre tecniche.

Un aspetto essenziale che questi progetti devono garantire è la sicurezza durante l’utilizzo. Pertanto, ogni progetto ha dovuto escogitare una chiave di sicurezza da attivare in caso di emergenza e per poter disattivare l’esperimento se necessario. Tra le idee sviluppate, ci furono anche generare geneticamente insetti meno longevi e virus temporanei.

Uso degli insetti come armi biologiche

Un gruppo di biologi europei ha visto con sospetto queste indagini finanziate dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Tanto che ha deciso di pubblicare un articolo sulla rivista Science sul possibile uso degli insetti come armi biologiche. Nell’articolo, gli scienziati europei mettono in guardia sui rischi di tali pratiche, tuttavia senza negare i possibili usi positivi.

La principale preoccupazione è la facilità di trasformare i progressi di questo programma in armi biologiche. In questo modo il loro uso potrebbe diventare letale e, inoltre, molto difficile da rintracciare. Gli insetti potrebbero infine essere progettati per infettare le coltivazioni nemiche, rendendole sterili o comunque meno produttive.

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Un’altra critica al programma è stata l’insistenza a utilizzare gli insetti, dato che esistono altri modi per diffondere virus modificati. Ad esempio, le tecnologie di dispersione meccanica sono molto più affidabili e controllabili rispetto all’uso di migliaia di insetti che diffondono dei virus.

Gli insetti potrebbero anche generare una crisi sanitaria e ambientale, se dovesse verificarsi la loro diffusione incontrollata, cioè al di fuori delle colture previste.

Possibili conseguenze

Tuttavia, se gli insetti vengono usati come armi biologiche, la preoccupazione principale riguarda il cambiamento nel modo di attaccare e fare la guerra tra nazioni.

Infatti le altre nazioni, venute a conoscenza di questi esperimenti, non hanno tardato a modificare anche loro insetti e virus e ad usarli per contrattaccare. Pertanto, la modificazione animale potrebbe essere trasformata in un nuovo, pericoloso modo per dare vita ad un conflitto bellico.

Il governo degli Stati Uniti ovviamente ha negato il possibile uso dei virus e degli insetti come armi biologiche. Ha ribadito inoltre che l’unico scopo di questi test è quello di produrre colture più resistenti nel loro paese.


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Reeves, R. G.; Voeneky, S.;  Caetano-Anollés, D.; Beck, F. &  Boëte, C. (2018): “Agricultural research, or a new bioweapon system?”. Science, Vol. 362 – 6410: pp. 35-37.


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