L'etologia applicata agli animali da fattoria

Conoscere quale comportamento adotterebbero gli animali se noi non fossimo presenti ci aiuta a comprendere le loro necessità.
L'etologia applicata agli animali da fattoria
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

L’etologia è la scienza che studia il comportamento animale da un punto di vista biologico, ma anche psicologico. In altre parole, questo ramo della conoscenza analizza i comportamenti più semplici, come i riflessi muscolari prodotti in risposta a uno stimolo, ma anche quelli complessi, come la tendenza alla migrazione presentata da alcune specie di uccelli perfino quando vivono in cattività.

Quindi, l’etologia applicata agli animali da fattoria può essere molto utile per comprendere tutte le loro necessità comportamentali. Quali sono i suoi possibili impieghi? Nelle righe che seguono vi mostriamo alcuni dei più importanti.

L’importanza dell’etologia applicata alla produzione animale

Fin dalla preistoria, si è reso evidente che la conoscenza del comportamento animale possiede un grande valore per la sopravvivenza degli esseri umani.

Con il tempo, l’applicazione dell’etologia è diventata sempre più raffinata, al punto che oggi è considerata uno dei fattori della produzione animale. Infatti, grazie a essa, gli allevamenti possono ottimizzare la produzione, migliorando il benessere degli animali.

L’etologia può essere applicata a tutti gli ambiti di una fattoria. Dal progetto degli impianti fino alla gestione e al trasporto; il suo impiego, però, risulta interessante soprattutto in aspetti come l’alimentazione o la riproduzione degli animali.

Coppia di capre.

L’etologia applicata all’alimentazione

Un buon allevatore sa che soddisfare le necessità nutrizionali di una mucca da latte non è l’unico aspetto importante. Per quanto riguarda l’alimentazione, è necessario anche tenere conto delle caratteristiche specifiche della specie.

Per esempio, la quantità di cibo consumata durante il pasto da una pecora a mezzogiorno può arrivare a essere la metà di quella consumata da una mucca all’interno dello stesso recinto.

Il comportamento alimentare della specie può essere influenzato dai ritmi circadiani e dalle sue necessità nutrizionali. Gli animali tendono a preferire l’erba alta rispetto a quella corta, perché offre loro una maggiore quantità di energia.

Se ricevono il pasto nella mangiatoia invece che nel prato, preferiscono il mangime intero rispetto a quello tritato, anche in questo caso per ragioni energetiche.

Al mattino, i ruminanti consumano quantità maggiori di piante leguminose, mentre nel pomeriggio preferiscono le graminacee.

Anche l’età dell’animale può influire sul suo comportamento alimentare. Per esempio, è stato dimostrato che i vitelli sottoposti ad allattamento artificiale, mangiano meglio se vengono alimentati in gruppo. La ragione è dovuta al fatto che gli animali si sentono più a proprio agio, se vedono e sentono i propri compagni che vengono allattati.

Infine, anche i fattori sociali presenti all’interno della mandria esercitano la propria influenza. La classe sociale condiziona la possibilità che un animale venga infastidito mentre sta mangiando oppure influisce sulla sua precedenza nell’accesso al cibo.

L’etologia applicata alla riproduzione

Una molteplicità di fattori condiziona la capacità riproduttiva di un animale: tra questi, l’età, la razza, la dieta o lo stress, per non parlare della presenza di un altro maschio o di una femmina maggiormente dominante all’interno della mandria.

Indubbiamente, gli effetti più significativi si manifestano attraverso la stimolazione sensoriale e i cambiamenti delle condizioni ambientali.

L’importanza dei cinque sensi

L’attività riproduttiva non rappresenta una costante nella vita di un animale, ma richiede maturazione e stimolazione. La maggior parte dei comportamenti tenuti durante questo periodo dipendono dalle condizioni dello stato ormonale e della percezione sensoriale dell’essere vivente; il suo sviluppo è influenzato da diversi fattori, a partire dai meccanismi del sistema neuroendocrino.

Le reazioni riproduttive sono fortemente legate all’olfatto. Il sistema olfattivo capta i feromoni prodotti dal sesso opposto e attivano l’istinto riproduttivo dell’animale.

Ecco perché qualunque intervento umano che alteri i feromoni (per esempio, la somministrazione di antibiotici il cui effetto coinvolga la flora vaginale delle femmine) eserciterà un effetto negativo sulla riproduzione.

Inoltre, è stato dimostrato che l’esposizione delle femmine a stimoli uditivi e olfattivi artificiali non genera la stessa risposta che si ottiene in presenza di un maschio da monta.

Anche il senso della vista e le ore di luce influiscono sul comportamento riproduttivo. Alcuni animali manifestano una preferenza per i lunghi periodi di luce diurna delle stagioni calde, come nel caso, per esempio, del cavallo. Altre specie, invece, presentano una maggiore attività riproduttiva quando le giornate sono brevi, come accade alle pecore e alle capre.

Infine, anche la stimolazione uditiva si rivela essenziale. Risulta molto importante in alcune specie, come per esempio i maiali, nei quali è stata osservata una risposta riproduttiva positiva in presenza di alcuni suoni. D’altra parte, sappiamo che lo stimolo uditivo svolge un ruolo molto importante nel mantenimento del legame madre-figlio.

La riproduzione e le condizioni ambientali

Perfino la temperatura influisce sul comportamento riproduttivo. In mucche e pecore, è stato osservato che l’arrivo di un periodo freddo inatteso riduce la fine di un periodo nel quale si trovano in calore.

Un altro esempio di questo aspetto è rappresentato dai maschi, ai quali il calore estivo porta a un abbassamento dell’impulso sessuale, a causa della difficoltà di dissipare il calore corporeo.

D’altra parte, bisogna tenere in considerazione il fatto che la periodicità degli accoppiamenti dipende dalle condizioni ambientali. Per esempio, sono stati osservati risultati curiosi in pecore inglesi inviate nel Sudafrica: non tutte sono in grado di cambiare il proprio ritmo di riproduzione adeguandolo a quello dell’emisfero meridionale, o, perlomeno, non immediatamente.

Etologia applicata: mucche.

La lotta contro le malattie degli animali è costellata da imprevisti e difficoltà, ma tutti noi sappiamo che la salute dipende dal benessere mentale, fisico ed emotivo. Per questa ragione, sapere quali sono le necessità etologiche di un animale è utile per consentirci di offrirgli cure più adeguate e riuscire così a ridurre la comparsa di alcune patologie.


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