La calopsitta: animale domestico straordinario
Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez
Oggi parliamo di un animale domestico alato sempre più comune nelle nostre case: la calopsitta, comunemente nota come calopsite.
Se desiderate conoscere meglio le caratteristiche, l’alimentazione e le cure della calopsitta, non potete perdervi questo articolo.
Origini della calopsitta
Il suo nome scientifico è Nymphicus hollandicus. Fa parte dell’ordine di uccelli psittaciformi, comprendente numerose specie di animali noti con il nome comune di pappagalli. Per l’esattezza, ci troviamo di fronte all’unico rappresentante del genere Nymphicus.
La calopsitta è originaria dell’entroterra australiano e il suo habitat allo stato selvatico si riduce ad aree aperte con scarsa densità di vegetazione. Talvolta è possibile avvistare questi uccelli in prossimità di aree agricole.
Caratteristiche generali
In quanto alle dimensioni, si tratta di un uccello di media taglia che in genere non supera i 35 centimetri di altezza e che raggiunge in genere i 100 grammi di peso.
Le caratteristiche fisiche più evidenti della calopsitta sono la cresta eretta, formata da piume di colore giallo, e le guance arancioni. Le piume della coda sono in genere molto lunghe e talvolta rappresentano fino alla metà delle dimensioni totali della calopsitta.
Il piumaggio del corpo può essere di diverse tonalità sebbene il colore predominante sia in genere il grigio, che si alterna ad alcune strisce bianche. Allo stesso modo, il colore varia a seconda del sesso.
Un ottimo animale domestico
Nonostante le sue origini remoti, al giorno d’oggi la calopsitta si è diffusa come animale domestico comune in tutto il mondo. Ciò si deve, in parte, al suo carattere docile e affettuoso.
Se educato sin da tenera età, questo volatile è in grado di stabilire una forte connessione con i suoi padroni. Se saremo abbastanza pazienti, potremo persino insegnargli a dire alcune parole o imitare certi suoni.
Trattandosi di animali inclini alla vita gregaria, si consiglia di tenere in casa una coppia di calopsitta o in alternativa un altro esemplare simile. Se invece abbiamo già uccelli più grandi in casa, come un pappagallo, dovremo evitare di tenere entrambe le specie nella stessa gabbia.
Alimentazione della calopsitta
Se desideriamo che la nostra calopsitta cresca sana, dovremo somministrarle una dieta il più possibile simile a quella degli esemplari in libertà. In altre parole, non dovremmo mai farle mancare semi, verdura a foglie verdi e alcuni frutti.
Un altro aspetto importante è la quantità. Sebbene vari in funzione del peso del volatile, non dovrà mai superare il 14% del peso totale dell’animale.
Il principio base su cui deve reggersi la dieta della calopsitta è il seguente: una parte deve essere costituita da cibi secchi (miglio, scagliola, semi di lino, riso, canapuccia) e l’altra da cibi umidi, ovvero lattuga, sedano, rucola o persino valeriana.
Occasionalmente possiamo premiare la nostra calopsitta con semi di girasole, succo di frutta o cereali senza zucchero.
Cure basilari
Affinché la calopsitta viva felice, dobbiamo procurarci una gabbia in cui le sarà possibile stendere le ali senza problemi. Le calopsitte amano giocare, muoversi e sbattere le ali, motivo per cui si consiglia di acquistare una gabbia dalle dimensioni generose.
Allo stesso modo, l’ideale è includere diversi trespoli in modo che l’animale possa muoversi liberamente; nonché vari giochi come altalene, sonagli o pendenti dai colori sgargianti.
In quanto all’igiene, questi volatili non richiedono un trattamento speciale; basterà pulire la gabbia tutti i giorni. È altrettanto importante pulire e cambiare l’acqua dell’abbeveratoio per tenere lontani i microrganismi indesiderati.
Dal canto suo, il veterinario potrà aiutarci in alcune cure quali limare il becco o tagliare le unghie della calopsitta. Tutto ciò, unito a una dieta di qualità, manterrà il nostro amato animale domestico in condizioni di salute ideali.
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