La farfalla coda forcuta gigante: una specie esotica

La farfalla coda forcuta gigante sorprende per le sue grandi dimensioni e per la sua stravagante vistosità.
La farfalla coda forcuta gigante: una specie esotica

Ultimo aggiornamento: 06 maggio, 2019

La farfalla coda forcuta gigante o Papilio cresphontes  è un insetto sorprendente dall’aspetto esotico e molto diffuso nel continente americano. Si tratta di un visitatore ben accolto nei giardini, nelle piantagioni e nei paesaggi in generale.

Nella tappa da larva viene considerata una piaga per la sua abitudine di alimentarsi del fogliame della maggior parte della specie Citrus. Alcune larve possono defogliare rapidamente piante piccole o giovani: tuttavia, possono non essere un problema negli alberi di agrumi di grande dimensioni. Conosciamo insieme la farfalla coda forcuta gigante.

Distribuzione geografica della farfalla coda forcuta gigante

Questo esemplare è ampiamente distribuito in tutto il continente americano. Si estende dal sud del New England attraverso gli stati a nord dei Grandi Laghi fino all’Ontario, tramite le zone a sud delle Grandi Pianure fino alle Montagne Rocciose.

Si trova anche nei Caraibi, a sudest degli Stati Uniti, in Messico, in America Centrale e del Sud. E’ comune anche in tutta la Florida.

Caratteristiche morfologiche

La farfalla coda forcuta gigante adulta può misurare circa 14 cm e la femmina circa 14,7. Le superfici dell’ala dorsale sono nere con una striscia gialla diagonale che attraversa le ali anteriori.

Le superfici dell’ala ventrale sono principalmente gialle. La coda può variare di tono a seconda dell’ubicazione geografica. Alcune code sono completamente gialle, altre tutte nere e altre ancora sono rosse brillanti all’interno della striscia azzurra nell’ala ventrale posteriore.

Larva di farfalla su ramo

I 5 stadi larvali differiscono per l’aspetto, però tutti presentano una somiglianza con gli escrementi degli uccelli per le loro piccole dimensioni, soprattutto nelle fasi giovanili.

Le larve mature generalmente riposano sopra gli steli o i piccioli delle foglie, però quelle più giovani si posano sulle superfici superiori delle foglie. Quest’ultime sono nere o marroni con una striscia bianca e possiedono dei peli prominenti.

Ciclo di vita della farfalla coda forcuta gigante

La farfalla coda forcuta gigante adulta beve il nettare di molti fiori ed è comune vederla nei giardini in cui abbondano azalee, Bougainvillea, caprifoglio giapponese, Verga d’oro del Canada e Asclepias incarnata. Può bere anche il liquido dello sterco.

I maschi adulti perlustrano i boschi di pino o gli orti di agrumi in cerca di femmine. Volano rapidamente facendo molte pause e possono percorrere lunghe distanze. Il corteggiamento e l’accoppiamento si verificano di sera.

Le femmine in genere depongono le loro uova individualmente nella superficie superiore delle foglie delle piante ospiti. Le uova sono sferiche, di color crema o marrone, e misurano da 1 a 1,5 mm. Sono ricoperte irregolarmente da una secrezione arancione che ricorda l’aspetto della buccia d’arancia.

Farfalla coda forcuta gigante posata su fiore

Le larve possono subire la metamorfosi in piccoli rami delle piante ospiti o possono percorrere una breve distanza verso una struttura orientata verticalmente, come uno steccato  o un’altra pianta. La crisalide brunastra è orientata a 45° rispetto al sostrato della pupa. Almeno due o tre generazioni nascono ogni anno in Florida.

Controllo biologico

Le larve della farfalla coda forcuta gigante vengono considerate una piaga minore dell’arancia. Le piante ospiti delle larve includono membri della famiglia degli agrumi, del sapote bianco e di  altre piante esotiche.

Le pupe stanno immobili e sono indifese contro gli insetti parassiti. Nelle tappe larvali stanno più al sicuro dai nemici che in quelle da pupe. Le larve si difendono dai predatori, che siano insetti o invertebrati, come dai parassiti per essere meno visibili attraverso la colorazione e i tratti criptici. Ovvero, per assomigliare agli escrementi di uccelli.

Inoltre, le larve possiedono una ghiandola nella parte a metà dietro la testa, che usano quando vengono attaccate dai piccoli predatori. Questa ghiandola secerne delle sostanze chimiche molto nocive e pungenti che rilasciano un odore di rancido. Sono repellenti e tossiche per i predatori, come le formiche e i ragni.


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