La memoria dei cani: come fanno a riconoscere le ore dei pasti?
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
Fino ad oggi, non ci sono prove scientifiche che i cani sappiano che ore sono. Probabilmente è perché i ricercatori hanno esplorato questo argomento solo di recente. Tuttavia, chi ha un animale domestico afferma che la memoria dei cani fa sì che sappiano quando è il momento di mangiare, e che sanno anche contare.
Poiché il tempo è un’invenzione umana, almeno nel modo in cui lo pensiamo normalmente, in termini di secondi, minuti e ore, è abbastanza comune chiedersi: i cani, o gli altri animali, possono capire il tempo in modo simile a come lo facciamo noi? In questo articolo, parliamo della memoria dei cani: come fanno a riconoscere le ore dei pasti?
Memoria dei cani: cosa dice la scienza?
Quando studiano la memoria cognitiva in altri animali, gli scienziati esaminano due aspetti della memoria a lungo termine: memoria implicita e dichiarativa.
Negli esseri umani, la memoria implicita è talvolta chiamata memoria muscolare. Con questo processo vengono memorizzate le informazioni che vengono utilizzate inconsciamente. Una volta che impariamo ad andare in bicicletta, ad allacciarci le scarpe o a suonare il piano, lo ricordiamo per sempre senza doverci pensare.
La memoria dichiarativa o esplicita immagazzina informazioni su eventi che accadono o cose che impariano durante la vita. Quindi, è costituita dalle esperienze personali.
Questa riserva di ricordi espliciti spazia dalle operazioni di moltiplicazione che abbiamo imparato da bambini al sapore di un frutto.
Fino a poco tempo fa, la memoria dichiarativa era considerata un tratto esclusivamente umano, poiché conferisce la capacità di portare alla coscienza, volontariamente, episodi o eventi della nostra vita. Grazie alla memoria dichiarativa possiamo rivivere esperienze accadute molto tempo fa e raccontare o scrivere di eventi passati.
In sintesi, possiamo affermare che la memoria dichiarativa ci fa “sapere cosa”, mentre la memoria implicita ci fa “sapere come”.
Esistono due sottotipi di memoria dichiarativa:
1. Memoria semantica
La memoria semantica si riferisce a tutta la conoscenza che possiamo evocare in un modo esplicito che non ha a che fare con i nostri ricordi.
Alcuni esempi di memoria semantica sono: comprendere concetti astratti come la matematica, conoscere fatti storici o riconoscere oggetti. È un database personale della conoscenza del mondo che possiamo evocare volontariamente.
2. La memoria episodica
La memoria classificata come episodica è ciò che consente a una persona di ricordare gli eventi passati o le esperienze personali. Le informazioni evocate includono ciò che stava accadendo, o dove e quando è successo. Richiede al soggetto di gestire tre elementi:
- Il senso del tempo soggettivo.
- La coscienza di questo tempo soggettivo.
- La nozione di un “sé” che può essere localizzato nel tempo soggettivo.
Secondo la scienza, la memoria autobiografica può essere considerata come una sorta di macchina del tempo che consente alla coscienza, a piacimento, un viaggio mentale verso il momento evocato. Durante questo processo, è possibile rivisitare e rivivere gli episodi del passato.
Dato che le premesse su cui lavora questo tipo di memoria richiedono consapevolezza, si pensa che sia un tratto unico dell’essere umano.
La memoria degli animali
Uno dei test sugli animali non domestici su cui si sono concentrati i ricercatori è la memoria episodica. Durante questi studi, viene testato se l’animale ha la capacità di far tornare alla memoria dei ricordi per sapere come rispondere nel presente.
È emerso che i cani e gli altri animali hanno dei ricordi impliciti. Questi ricordi vengono usati per l’apprendimento attraverso tentativi ed errori o risposte condizionate. Attualmente, c’è ancora qualche incertezza sul fatto che gli animali non umani abbiano o meno una memoria dichiarativa.
I risultati delle prove scientifiche
Gli scienziati hanno studiato i ricordi episodici in scimmie, ratti, api e alcuni uccelli, inclusi i corvi, che hanno dimostrato di possedere sorprendenti abilità cognitive. Questa memoria episodica darebbe loro la capacità di ricordare i fatti di base di un evento: cosa, dove e quando. Lo schema per ogni animale è abbastanza semplice.
Supponiamo di dare ad uno scimpanzé due barattoli opachi sigillati, ciascuno contenente qualcosa da mangiare. Un barattolo contiene dell’uva; l’altro invece contiene qualcosa che deve essere mangiato entro un certo limite di tempo, come un cubetto congelato che sta per sciogliersi.
Dopo cinque minuti, lo scimpanzé riesce ad aprire un barattolo. Dopo un’ora, apre l’altro. Dal test, eseguito più volte, è emerso che la maggior parte degli animali aprirà prima il barattolo contenente la cosa da mangiare che sta per sciogliersi.Ciò significa che hanno imparato per esperienza che se aspettano troppo a lungo, non sarà più disponibile. Di conseguenza, hanno dimostrato di conoscere tre parole: “cosa”, il cibo; ‘dove’, dentro il barattolo; ‘quando’, tra cinque minuti o non sarà più disponibile.
Come funziona la memoria dei cani?
Sappiamo che i cani riconoscono le persone come il padrone ed eventi come andare al parco. Tuttavia, non sappiamo se possono o meno viaggiare nel tempo nella loro mente: questa rimane una questione aperta.
Questo perché il migliore amico dell’uomo è stato studiato poco con gli esperimenti di laboratorio che sono indispensabili per comprenderne la memoria. Quindi i cani possono dire che ore sono? Forse, ma non possiamo dirlo con certezza. Tuttavia, ci siano alcune teorie interessanti su come potrebbero farlo.
Ci sono due ipotesi (prive di evidenza scientifica) per spiegare il comportamento del vostro animale domestico al momento dei pasti.
1. Il ritmo circadiano e la memoria dei cani
I cani hanno un senso interno che dice loro quando dormire o quando essere attivi. Forse sono i loro corpi, e non le loro menti, che possono rilevare approssimativamente che ore sono. Quindi, se il vostro cane è abituato a mangiare a metà pomeriggio, il suo corpo sarà ciclicamente affamato in quel momento.
2. L’interpretazione dell’ambiente
Alcuni animali sono noti per essere in grado di interpretare i segnali ambientali. Forse i cani usano la lunghezza delle ombre per indicare l’ora del giorno. Si è pensato anche che i cani possano utilizzare il loro acuto senso dell’olfatto per rilevare quanto tempo è passato da quando si è verificato un evento, mediante la graduale diminuzione dell’intensità degli odori.
Non ci resta che attendere ulteriori studi per saperne di più sulla memoria dei cani. Magari un giorno, oltre alle numerose azioni intelligenti di cui sono capaci, i nostri cani saranno anche in grado di riconoscere il tempo.
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