La terza palpebra e la sua importanza nel mondo animale
Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González
Forse non sapevate che esistono animali dotati di una terza palpebra che ha la funzione di proteggere i loro preziosi occhi. Per molte specie questa palpebra, conosciuta anche come membrana nittitante, funge da protezione per evitare che polvere o altre particelle possano danneggiare gli occhi.
Inoltre, nel caso di alcuni animali, come gli uccelli, è biancastra o trasparente, quindi consente di vederci attraverso. Normalmente, se l’animale è sano la terza palpebra non è visibile, quindi riuscire vederla può costituire un segno di malattia o disturbo, anche se comunque viene utilizzata anche in situazioni di pericolo.
Cos’è esattamente la terza palpebra?
La membrana nittitante o terza palpebra è una caratteristica fisiologica unica di alcuni animali. È una membrana accessoria, situata tra la cornea e la palpebra inferiore, che ha due funzioni principali:
- Si chiude quando necessario per proteggere il bulbo oculare.
- Idrata l’occhio sotto le palpebre principali senza ostruire la vista dell’animale.
È caratterizzata dall’essere di un colore semitrasparente, e negli animali sani in genere non è visibile se hanno gli occhi aperti.
Differenze tra le specie
Non in tutti gli animali si presenta allo stesso modo. Alcuni rettili o uccelli sono dotati di membrane nittitanti complete. Tuttavia, la maggior parte dei mammiferi conserva solo un piccolo residuo vestigiale della membrana presente su un angolo dell’occhio.
Alcuni mammiferi, come il cammello o l’orso polare, sono dotati di membrane nittitanti complete. Nel caso del primo, questa struttura gli permette di muoversi sotto forti tempeste di sabbia, mentre nel caso dell’orso polare gli permette di proteggere gli occhi dalle radiazioni.
Molte specie di uccelli viaggiano ad alta velocità, e l’aria in movimento secca rapidamente la superficie degli occhi. Queste specie di uccelli sono dotati quindi di una terza palpebra che mantiene umida la superficie dell’occhio, oltre a proteggerla da eventuali particelle che potrebbero finirci sopra mentre volano ad alta velocità.
Anche negli anfibi e nei rettili in genere troviamo una membrana nittitante funzionante. Può coprire la superficie oculare quando l’animale esce dall’acqua e la sua funzione è quella di mantenere l’occhio umido.
Aspetti anatomici della terza palpebra
La terza palpebra non fa parte della pelle come le altre due, ma si trova più in profondità, a stretto contatto con l’occhio. Quando si muove, lo fa tra la superficie dell’occhio e le altre due palpebre, muovendosi orizzontalmente o obliquamente dall’interno verso l’esterno.
È considerata una piega della mucosa, non della pelle. Quindi farebbe parte della congiuntiva e di solito è più o meno trasparente o traslucida.
Solo pochi mammiferi possiedono una membrana nittitante veramente funzionale, che si muove volontariamente. È il caso dei lamantini, degli orsi polari, delle foche, dei lemuri e dei cammelli. In ogni caso, viene maggiormente utilizzata da altre specie di uccelli, rettili e anfibi.
A cosa serve?
In caso di ferita o di urto in quella zona, l’occhio si nasconde dietro l’orbita, portando avanti la terza palpebra. Quando l’animale non è più in pericolo, questa torna rapidamente al suo posto, quindi a volte è difficile da individuare.
In altri animali acquatici come squali e coccodrilli, la membrana nittitante viene utilizzata come lente protettiva. In questo modo, sono in grado di mettere bene a fuoco la preda sott’acqua ed evitano di subire lesioni quando la attaccano.
Un altro dei suoi vantaggi è che pulisce l’occhio da detriti e polvere che potrebbero danneggiarlo.
Gli esseri umani hanno la membrana nittitante?
I primati generalmente non sono dotate di membrana nittitante. Solo i lemuri e i lori ne hanno una completamente sviluppata. Gli esseri umani sono dotati della cosiddetta “piega semilunare” nella congiuntiva, un vestigio di ciò che potrebbe essere stata in passato la nostra terza palpebra. Una terza palpebra ridotta ai minimi termini, insomma.
La terza palpebra può provocare problemi negli animali domestici?
Se la membrana nittitante non torna al suo posto dopo aver svolto la sua funzione, potremmo trovarci di fronte a un problema noto come prolasso. Per risolvere questo problema a volte è necessaria una procedura chirurgica.
Alcuni animali soffrono del prolasso della membrana nittitante anche a causa di infezioni o traumi. Tuttavia, vi sono altre condizioni come il cancro, la genetica dell’organismo o la disidratazione che possono provocare la stessa condizione.
Nei cani e gatti, questo problema è conosciuto come occhio a ciliegia (cherry eye), in quanto viene visto come una massa rossa che ostruisce l’occhio. Anche se sembra una condizione indolore, provoca molta sofferenza agli animali. Per questo motivo è necessaria una visita urgente dal veterinario.
Anche se ci sembra che il nostro animale domestico non soffra di alcun disturbo a causa del prolasso, è importante trattare questa condizione, perché può portare ad altri problemi gravi come la congiuntivite o la secchezza oculare. Infatti, è una delle condizioni più frequenti riscontrate in oftalmologia veterinaria.
Un altro adattamento al mondo selvaggio
Come abbiamo potuto vedere, la membrana nittitante è una struttura di vitale importanza per molti esseri viventi. A volte il mondo selvaggio è così frenetico e spietato che gli animali non possono nemmeno permettersi di chiudere gli occhi in situazioni critiche.
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