Le campagne per la donazione di sangue negli animali
Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González
La donazione di sangue negli animali è un fenomeno importante tanto quanto lo è tra gli esseri umani, anche se è forse meno noto. Negli ultimi decenni, l’interesse per le trasfusioni nell’ambito della medicina veterinaria ha continuato a crescere.
Da qui nasce la creazione, in diversi paesi del mondo, di banche del sangue per animali domestici. Questo fenomeno ha portato anche allo sviluppo sempre maggiore della capacità di fornitura immediata di unità di sangue per il trattamento di animali in condizioni critiche.
Dal momento che il sangue deve sempre provenire da individui sani, la necessità di trovare nuovi donatori è sempre pressante. Per questa ragione è così importante sensibilizzare i proprietari e informarli delle opzioni a loro disposizione per contribuire a risolvere questo problema.
Le trasfusioni in medicina veterinaria nella storia
L’impiego di trasfusioni di sangue negli animali non rappresenta affatto una novità. Si tratta infatti di una pratica adottata da molto tempo, al punto che potrebbe essere considerata l’origine delle trasfusioni nella medicina umana.
Nel 1665, il medico britannico Richard Lower riuscì a effettuare una trasfusione tra due cani. Da allora gli esperimenti di questo tipo vennero intensificati. Era solo una questione di tempo perché si passasse ad applicarli anche agli esseri umani.
In un primo tempo, il sangue che doveva essere trasfuso veniva estratto direttamente dal donatore mediante l’uso di un anticoagulante. Questo sangue veniva interamente somministrato al ricevente poche ore dopo essere stato prelevato.
Tuttavia, a causa dell’aumento della domanda e delle limitazioni nella somministrazione, al giorno d’oggi si cerca di rendere più efficiente il processo. A questo scopo, si tende a somministrare solamente i componenti del sangue che risultano davvero necessari; per esempio, concentrati di globuli rossi e plasma.
La selezione degli animali donatori
Proprio come accade nel caso degli esseri umani, non tutti gli animali sono dei validi candidati per diventare donatori di sangue. Nelle righe che seguono vi presentiamo alcune considerazioni di cui è bene tenere conto prima di pensare di sottoporre il vostro animale domestico a questa attività.
Donazione di sangue negli animali: cani donatori
I donatori canini, per diventare tali, devono soddisfare alcune caratteristiche, come quelle che seguono:
- Essere sani.
- Pesare almeno 25 chili, in modo che sia possibile conservare il sangue in sacche di raccolta standard, come quelle impiegate per gli esseri umani.
- Molti programmi di donazione canina stabiliscono un limite di età compreso tra uno e otto anni.
- Il cane deve essere stato sottoposto alle vaccinazioni corrispondenti alla sua età secondo quanto previsto dal calendario vaccinale e il paese nel quale si trova.
- Al momento della donazione, l’animale non deve trovarsi sottoposto a trattamento medio, con l’eccezione della medicazione preventiva contro i parassiti.
È preferibile scegliere cani che rimangano tranquilli da soli, senza intervento esterno, durante il prelievo. Se fosse necessario, però, è possibile ricorrere a una leggera sedazione, anche se potrebbero derivarne delle conseguenze indesiderate.
Ogni cane che ha ricevuto in precedenza una trasfusione può aver sviluppato anticorpi contro tipi di sangue diversi dal suo. Per questo motivo, questi animali che hanno subito una trasfusione non sono adatti per diventare dei donatori.
Esami precedenti alla selezione
Sarà necessario:
- Determinare il tipo di sangue. Si tende a ricorrere al sistema di classificazione basato sui principali antigeni eritrocitari canini (Dog Erynthrocyte Antigen, DEA).
- Effettuare un esame ematologico e biochimico generale, per verificare il suo stato di salute.
Alcuni agenti infettivi sono potenzialmente in grado di venire trasmessi tramite trasfusione sanguigna. Si tratta di agenti responsabili di infezioni gravi come la leishmaniosi o la brucellosi. Per questa ragione, risulta fondamentale assicurarsi dell’assenza di questi microrganismi nel possibili donatori.
In paesi come il Regno Unito vengono esclusi come donatori i cani che hanno viaggiato all’estero. Questo limite riduce in misura considerevole la necessità di effettuare esami esaurienti alla ricerca di malattie infettive.
Trasfusioni nella medicina veterinaria: gatti donatori
I requisiti necessari sono simili a quelli richiesti ai cani, con alcune differenze proprie della specie. Per esempio, in questo caso è sufficiente che il peso sia superiore a quattro chili.
Oltre all’importanza del gruppo sanguigno, anche in questo caso bisogna dare rilievo alla possibilità che esista un’infezione subclinica. Per questo motivo verranno effettuati degli esami, allo scopo di escludere l’eventuale presenza di malattie come la leucemia felina o il virus dell’immunodeficienza felina.
Data la necessità di sedare i donatori e i requisiti rigidi per la prevenzione di malattie, risulta difficile creare riserve consistenti ricavate da donatori felini.
I centri veterinari dotati di maggiori risorse possono prevedere la possibilità di ospitare una colonia di gatti donatori privi di malattie. Felini che, dopo questo periodo, dovranno essere adeguatamente ricollocati come animali domestici.
Campagne per la donazione volontaria di sangue negli animali domestici. Pensavate che fossero riservate esclusivamente agli esseri umani?
Gli esperti affermano che le donazioni negli animali domestici sono caratterizzate da una generale mancanza di sensibilizzazione. Ci troviamo di fronte a questo fenomeno, oppure a un’assoluta assenza di informazioni: un’ipotesi piuttosto improbabile nell’era della comunicazione digitale; non credete?
I programmi di donazione volontaria si fondano sull’altruismo del padrone dell’animale domestico. Allo stesso tempo, di solito queste azioni vengono ricompensate con sacchi di mangime, snack o giocattoli destinati all’animale donatore.
Di conseguenza, è importante sensibilizzare la popolazione in merito alla donazione di sangue negli animali domestici, perché non possiamo sapere quando il nostro fedele compagno potrebbe avere bisogno dell’aiuto da parte di un altro animale.
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- King L, Boag A. BSAVA manual of canine and feline emergency and critical care. 2nd ed.
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