L'immunità del vitello e lo svezzamento precoce
Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González
Lo svezzamento di un vitello consiste nel separarlo dalla madre in modo che non si alimenti più di latte ma inizi a mangiare come un adulto. Come sappiamo tutti, per i mammiferi il consumo di latte materno durante i primi mesi di vita è fondamentale per il loro sviluppo, perché è in gran parte responsabile di rendere efficiente il loro sistema immunitario.
Sapete perché a molti allevatori interessa svezzare al più presto alcuni animali da fattoria? Quali effetti esercita lo svezzamento precoce sull’immunità del vitello? In questo articolo vi forniamo le risposte a queste e a molte altre domande.
Svezzamento e immunità del vitello
Quando un allevatore pianifica lo svezzamento, tiene in considerazione altri due fattori, oltre alle caratteristiche del vitello: la mucca e l’alimentazione post-svezzamento. In base a questi parametri, il professionista decide qual è la strategia migliore da adottare.
Il vitello e i suoi primi mesi di vita
Qualunque mammifero, quando nasce, per nutrirsi dipende dal latte materno. Nel caso dei vitelli, questo rapporto diventa ancora più complesso, soprattutto tenendo conto dello sviluppo del suo apparato digerente da ruminante. Durante le prime settimane di vita, infatti, gli “stomaci” della specie bovina subiscono importanti cambiamenti:
- Non appena è nato, il vitello non utilizza i primi tre compartimenti gastrici (rumine, reticolo e omaso). Il latte passa direttamente al quarto compartimento, conosciuto come “abomaso”, dal quale raggiunge poi l’intestino. Ciò significa che un vitello appena nato si comporta come un animale non ruminante.
- Con il trascorrere delle settimane, nel vitello iniziano a svilupparsi gli altri “stomaci”, mentre, contemporaneamente, le sue necessità nutrizionali crescono. Intorno ai 100 giorni di vita, queste necessità superano i benefici che il latte materno è in grado di fornire.
- A partire dai cinque mesi di vita, l’apporto nutrizionale offerto dal pascolo diventa maggiore, soprattutto perché la produzione di latte da parte della madre inizia ad esaurirsi. A questo punto ha inizio lo svezzamento.
Prolungare l’allattamento a partire da questa età potrebbe portare la mucca all’esaurimento, limitando così le sue capacità di recupero post parto. Questo evento comporterebbe dei costi molto alti senza dare in cambio nessun beneficio, perché il vitello non ne trarrebbe alcun vantaggio.
La mucca, responsabile dell’immunità del vitello durante i suoi primi mesi di vita
Il periodo in cui una mucca presenta il massimo livello di fabbisogno nutrizionale si verifica durante i due mesi che seguono il parto. Nel corso di questo periodo, la produzione di latte aumenta gradualmente, mentre, allo stesso tempo, ricominciano i cicli estrali della femmina in questione.
A partire da questo momento la produzione inizia a decrescere, fino ad arrestarsi del tutto in concomitanza con lo svezzamento. Di conseguenza, si riducono anche le necessità nutrizionali della mucca, che non deve più produrre un liquido ricco di grassi ed energie destinato alla propria prole.
Per quanto possa sembrare strano, il fabbisogno nutrizionale di una mucca è di gran lunga maggiore durante l’allattamento che nel corso della gestazione. Il controllo di questi periodi consente di utilizzare l’uso di risorse nell’attività di allevamento. Prima viene svezzato il vitello, migliori sono le conseguenze sia per la mucca che per l’allevatore.
L’alimentazione post svezzamento del vitello
Lo svezzamento permette di trarre il massimo profitto dall’impiego dei pascoli ai quali il bestiame ha accesso. La mucca, quando si asciuga (ossia nel momento in cui smette di produrre latte), è in grado di mantenersi in salute nutrendosi di un foraggio di qualità inferiore. In questo modo è possibile utilizzare il pascolo di qualità migliore per alimentare il vitello e fare in modo che cresca forte e sano.
Quali vantaggi ha lo svezzamento precoce del vitello?
Come abbiamo visto, le peculiarità che caratterizzano lo svezzamento nei bovini non sono poche. La scelta di uno svezzamento precoce del vitello può comportare dei vantaggi per l’allevamento. Eccone alcuni:
- Una ripresa veloce ed efficiente dei cicli riproduttivi della mucca.
- Maggiore quantità di vitelli per ogni periodo riproduttivo, dovuta alla concentrazione dei periodi di calore delle femmine.
- L’accorciamento dell’intervallo parto-concepimento.
- Recupero rapido delle condizioni fisiche della madre.
- Una gestione migliore delle terre da pascolo.
L’immunità del vitello non ne risulta compromessa?
Detto in termini semplici, l’immunità consiste nella capacità dell’organismo di affrontare virus e batteri. Quando un organismo patogeno fa il suo ingresso nel corpo dell’animale, un esercito di globuli bianchi (linfociti) accorre nella zona interessata. Sono questi corpuscoli cellulari che hanno il compito di affrontare la malattia.
Il problema risiede nel fatto che, non appena sono nati, i mammiferi non dispongono di globuli bianchi. Inoltre, quando iniziano a produrli, è necessario che trascorra un certo tempo prima che i globuli bianchi inizino a produrre anticorpi. Di conseguenza, in che modo si difende un animale subito dopo la nascita?
Molto facile: grazie all’immunità passiva che gli viene fornita dalla madre attraverso il colostro. Questa frazione del latte materno trasferisce al vitello gli anticorpi necessari perché possa difendersi dalle infezioni, almeno fino a quando il suo stesso organismo non è in grado di farlo da solo.
In definitiva, sì: possiamo affermare che l’immunità del vitello viene danneggiata da uno svezzamento eccessivamente precoce.
Il problema dei vitelli immunodeficienti
I vitelli immunodeficienti sono quelli che non dispongono degli adeguati anticorpi materni. Per loro sfortuna, questi animali sono maggiormente predisposti a soccombere di fronte alle malattie infettive che possono contrarre durante le prime settimane successive al parto.
La causa principale di immunodeficienza consiste in un assorbimento inadeguato di anticorpi attraverso il colostro. Di conseguenza, tutto ciò che può contribuire a migliorare questo assorbimento risulta di grande utilità: per esempio, assistere i vitelli mentre ricevono i loro primi sorsi di colostro non appena sono nati.
È necessario concludere dicendo che, anche se lo svezzamento può sembrare una tecnica miracolosa nella produzione di ovini, deve essere gestito con l’adozione di precauzioni, soprattutto dal punto di vista del vitello, per il quale il latte rappresenta la prima barriera di difesa. Quindi, si consiglia di condurre uno studio approfondito di tutte le possibili variabili, prima di procedere allo svezzamento dell’animale.
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