Malattie cardiache dei gatti, come riconoscerle

Le malattie cardiache dei gatti sono comuni, ma spesso asintomatiche. È dunque importante imparare a riconoscere i sintomi dei disturbi cardiaci nei felini per poter ottenere una diagnosi precoce.
Malattie cardiache dei gatti, come riconoscerle

Ultimo aggiornamento: 14 aprile, 2020

Le malattie cardiache dei gatti colpiscono un gatto su dieci in tutto il mondo. Una patologia cardiaca è una affezione in cui è presente un’anomalia del cuore; se non viene curata in tempo, causa facilmente un’insufficienza cardiaca congestizia.

Le malattie cardiache dei gatti si presentano in modo molto simile a quelle dei cani, con qualche eccezione. La differenza principale è che i gatti tendono a mascherarne i sintomi meglio dei cani, motivo per cui la patologia viene diagnosticata dopo. Una diagnosi precoce, però, fa la differenza.

Sintomi delle malattie cardiache dei gatti

Le persone che hanno un gatto potrebbero incontrare alcune difficoltà nel capire che la condotta anomala dell’animale indica una patologia che porterà a un’insufficienza cardiaca congestizia. Può essere complicato, infatti, capire se il gatto si  mostra meno attivo a causa di una malattia cardiaca o per semplice pigrizia.

I sintomi delle malattie cardiache dei gatti includono tendenza a rimanere a casa, inappetenza e difficoltà respiratoria. Pochi gatti tossiscono quando soffrono di una patologia cardiaca, persino nelle fasi più avanzate, a differenza di quanto succede ai cani.

Ulteriori sintomi delle malattie cardiache dei gatti sono vomito, depressione, perdita o aumento di peso, infiammazione addominale, collasso e tromboembolia, tra gli altri.

In seguito a ciò, verificare la frequenza respiratoria del gatto è importante, visto che un aumento della stessa può essere il sintomo di una patologia cardiaca.

Tuttavia, le fusa ostacolano il conto della frequenza respiratoria dei gatti, motivo per cui potete provare a contare le respirazioni al minuto mentre dormono. Una frequenza respiratoria normale è al di sotto delle 50 respirazioni al minuto.

Auscultazione del cuore per diagnosticare le malattie cardiache dei gatti

Razze di gatti più propense a soffrire di malattie cardiache

La maggior parte delle persone non hanno gatti di razza pura e per questo è difficile avanzare ipotesi su quali sono le razze più propense a soffrire di malattie cardiache. Nonostante ciò, è dimostrato che le razze maine coon, ragdoll, bengala, canadian sphynx e american shorthair tendono a essere più colpite da miocardiopatia ipertrofica per cause genetiche.

Possiamo affermarlo perché i ricercatori dell’Università Statale del North Carolina hanno scoperto dei geni che predispongono a soffrire di cardiomiopatia ipertrofica in esemplari di ragdoll e maine coon, insieme ad altre razze.

Questa malattia, che rappresenta l’affezione cardiaca più spesso diagnosticata nei gatti, causa un ispessimento del ventricolo sinistro del gatto, condizione che ostacola il pompaggio del sangue verso l’aorta.

Resta ancora molta strada da fare prima che la comunità scientifica abbia sotto controllo la genetica felina e le malattie cardiache nei gatti.

Diagnosi della miocardiopatia ipertrofica nei gatti

La miocardiopatia ipertrofica, che letteralmente significa malattia del muscolo cardiaco, è un’affezione cardiaca che causa un ispessimento e/o uno stiramento delle pareti del cuore. La diagnosi di miocardiopatia ipertrofica nei gatti ha inizio con un esame cardiaco.

Veterinario che ausculta il cuore del gatto

Un esame cardiaco permette di seguire un esaustivo protocollo di diagnosi per determinare la presenza e l’entità della cardiomiopatia ipertrofica nel felino. Il suddetto esame medico può includere tutte o alcune delle seguenti procedure:

  • Esame fisico: auscultare il cuore e i polmoni dei gatti con uno stetoscopio per verificare la presenza di suoni anomali.
  • Ultrasuoni: per vedere e misurare le camere, le valvole e i muscoli del cuore del gatto, insieme ai principali vasi sanguigni cardiaci.
  • Pressione arteriosa standard: per verificare la pressione sistolica e diastolica.
  • Elettrocardiogramma: per misurare l’attività elettrica del cuore e diagnosticare soffi nel cuore del gatto, ma anche altre affezioni.
  • Raggi X: per vedere le dimensioni generali del cuore, la sua posizione nel torace e lo stato di salute generale dei polmoni.
  • Analisi del sangue: per valutare la salute generale del gatto. Gli esami ematochimici possono indicare anche i livelli degli ormoni tiroidei presenti nel flusso sanguigno. Questo dato è molto utile al fine di diagnosticare una cardiomiopatia ipertrofica nei gatti, perché una ghiandola tiroidea iperattiva può essere una causa sottostante di questa patologia cardiaca.

Sebbene la cardiomiopatia ipertrofica nei gatti non abbia cura, una diagnosi precoce può aiutare a migliorare la qualità di vita del felino. Se le malattie cardiache nei gatti vengono rilevate in fase lieve o moderata, infatti, si può fare ancora molto per il gatto.


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