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Malattie neurologiche negli animali come intervenire
Le malattie neurologiche compromettono numerosi aspetti della vita giornaliera di un animale: camminare, correre, muovere la coda e persino vedere e sentire possono rappresentare vere e proprie sfide; per non parlare di possibili disturbi persino più gravi. Come affronta la medicina veterinaria una situazione simile?

Sono relativamente poche le malattie che colpiscono il sistema nervoso e che mettono a rischio la vita del soggetto. Quelle esistenti devono essere conosciute e trattate nel giusto modo. Risulta necessario, di fatto, seguire una serie di passaggi per affrontare le malattie neurologiche negli animali.
L’aspetto forse più importante da tenere in considerazione è che molte patologie a carico del sistema nervoso presentano i primi sintomi solo in un secondo momento. Se non vengono diagnosticate e trattate in una fase precoce, possono nuocere gravemente alla salute dell’animale.
Queste patologie a volte sorgono silenziosamente, e se il veterinario non presta la giusta attenzione, il loro decorso è implacabile.
Gestire le emergenze di natura neurologica
Quando possibile, è consigliabile sottoporre l’animale a un esame neurologico completo. Se però si tratta di una lotta contro il tempo, si può realizzare un esame più breve. Una procedura che offra informazioni sufficienti per:
- Stilare una lista di possibili disturbi
- Localizzare le lesioni
- Definire a quali aspetti dare la priorità.
Esame neurologico di emergenza
A sommi capi l’esame in questione prevede la valutazione di tre fattori: la capacità di locomozione, lo stato mentale e l’attività dei nervi cranici.
Locomozione e malattie neurologiche
Sono numerose le domande da porsi per valutare la salute neurologica a seconda della capacità di locomozione:
- L’animale cammina? Se ci riesce, lo fa normalmente? Se cammina in modo scoordinato, vi è atassia?
- Quali estremità sono interessate? Quelle posteriori? Tutte e quattro? Solo quelle di un lato del corpo?
- L’animale gira su se stesso o si muove freneticamente?
- Se l’animale non cammina, si notano movimenti involontari come il riflesso rotuleo?
Stato mentale
Prima di tutto, bisogna valutare i livelli di coscienza dell’animale. È attivo o sonnecchia? Basta osservare la risposta (o l’assenza della stessa) in seguito a un applauso.
Cerchiamo una reazione quando gli tocchiamo il viso, in particolare la zona del naso, gli occhi e le orecchie. Se non vi è risposta né al rumore né al tatto, bisogna ricorrere a uno stimolo leggermente doloroso, per esempio pizzicare il naso o le labbra.
Nervi cranici
L’esame dei nervi cranici in genere è sufficiente per individuare la lesione e offrire indizi sulla sua gravità. I nervi da valutare sono:
- Il III paio di nervi cranici verificando le dimensioni delle pupille e la loro simmetria in entrambi gli occhi.
- Il II paio di nervi cranici cercando il riflesso della minaccia. L’animale sbatte le palpebre e/o ritrae il bulbo oculare quando l’occhio è a rischio?
- Paia II e III in cerca del riflesso pupillare alla luce.
- Paia III, IV, VI e VIII in cerca del riflesso oculo-vestibolare, ovvero il normale nistagmo fisiologico dell’occhio tramite movimenti orizzontali e verticali della testa.
- Il paio IX, X e XXI in cerca del riflesso faringeo.
Triage in caso di emergenze di natura neurologica
In caso di emergenza, è importante dare la giusta priorità ai problemi del paziente e trattarli nell’ordine appropriato e sistematico. Ciò vale sia per le emergenze di natura neurologica sia per quelle a carico di altri sistemi del corpo.
Dopo l’esame neurologico, dovrebbe essere possibile individuare la lesione in una o più delle seguenti aree: intracranica, spinale (interessa un preciso segmento del midollo), periferica o il danno multifocale, ovvero l’opzione più complessa.
Animali con malattie neurologiche che necessitano di assistenza prioritaria
I risultati dell’esame neurologico aiutano a individuare le aree del sistema nervoso che presentano un’attività anomala.
Il passo successivo è determinare quale processo della malattia sta danneggiando il sistema e, dunque, sta causando la disfunzione nervosa. Non sempre ciò è possibile al pronto soccorso.
La priorità numero uno del veterinario è individuare i disturbi neurologici che possono mettere a rischio immediato la vita del paziente. Per esempio, la perdita di coscienza, il coma, un trauma cranico, le convulsioni o lo stato epilettico.
Le malattie neurologiche negli animali più piccoli
Malattie che negli umani in genere sono critiche e compromettono la salute neurologica, non sempre lo sono negli animali. È il caso di alcune encefalopatie, disturbi vestibolari o cerebellari, malattie che causano para/tetraparesi, etc.
Nonostante ciò, se non vengono diagnosticate e non si comincia una terapia adatta, il paziente può presentare un declino tale da non godere di una buona qualità di vita.
È comune, per esempio, scegliere di procedere con l’eutanasia per un cane paraplegico. Si tratta, tuttavia, di una patologia non sempre fatale e che con i giusti controlli non compromette quasi per nulla la vita dell’animale.