I Millennials e gli animali: una relazione atipica
La relazione tra la generazione dei Millennials e gli animali domestici sta raggiungendo dei livelli insospettabili. A cosa è dovuto ciò? Che cosa li unisce?
I Millennials, i “genitori” degli animali domestici
In alcuni film americani si vedevano degli adolescenti ai quali si insegnava a prendersi cura di un sacco di farina per una settimana. L’obiettivo principale era quello di capire l’importanza di prendere una giusta decisione quando si è dei genitori, e di mantenere in vita il proprio pargoletto, sebbene avesse la forma di un sacchetto di farina di grano chiamato Tod.
Apparentemente, i Millennials hanno sostituito questo oggetto inanimato con gli animali. Secondo uno studio dell’agenzia Gale, il 44 % vede nel proprio cane o gatto un modo per capire se sarà in grado di diventare genitore.
E’ sempre più frequente ascoltare le tipiche frasi affettuose rivolte agli animali, come: “molto bene, così mi piaci”, o rimproveri come: “non ti ho detto mille volte che non si fa”? . Questi sono i tipici dialoghi tra madre e figlio, che però i giovani di oggi rivolgono ai propri amici pelosi.
Il mercato ha saputo rispondere a questa tendenza, creando giochi, premi, accessori, etc. Gli animali ora si laureano nei corsi di addestramento (ottenendo il relativo attestato), indossano i maglioni rossi a natale e hanno perfino una loro torta di compleanno.
Conseguenze di questa nuova relazione
Il fatto che ora l’attenzione dei Millennials sia rivolta molto di più verso i propri amici pelosi non è un fatto isolato a livello internazionale, e ha molto a che vedere con la difficile situazione che viviamo.
Secondo il giornale statunitense The Washington Post, c’è stato un calo tra i giovani che decidono di comprare una casa, una macchina o di avere dei figli; tuttavia, il numero dei Millennials che adotta un animale non smette di aumentare.
Le dure condizioni economiche che devono affrontare i giovani attualmente sono parzialmente responsabili di questo cambiamento. Viaggiano, cambiano lavoro molto più frequentemente delle vecchie generazioni e preferiscono avere meno responsabilità a lungo termine, soprattutto per l’incertezza che governa le loro vite.
Il fatto che preferiscano avere un cane o un gatto in casa non è l’unica conseguenza di questa nuova tendenza. I Millennials e i loro animali stanno anche iniziando a tenere in considerazione i diritti di quest’ultimi, e ciò si riflette anche sulla politica. Molti partiti animalisti stanno crescendo notevolmente.
I Millennials sperperano i propri soldi quando si tratta dei loro animali
Negli Stati Uniti, l’industria che si occupa dei prodotti per animali è responsabile dei profitti per 63.000 milioni di dollari. Paradossalmente, il 76% dei Millennials di questo paese ammette che sperpera quando si tratta di comprare oggetti per il proprio amico peloso, spendendo molto di più per loro che per se stessi.
Sebbene questo si ripercuota positivamente sull’economia del paese, dobbiamo tenere in considerazione che un animale non è un bambino, e non può sostituire l’affetto di una persona.
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