Orca: caratteristiche, comportamento e habitat
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
L’orca (Orcinus orca), nota anche come balena killer, è uno dei più noti cetacei tuttora viventi nel pianeta. Ha una fama immeritata di animale pericoloso e un comportamento affascinante, che si manifesta nelle sue strategie di caccia. Vediamo assieme di conoscerla meglio grazie a questo articolo.
Caratteristiche dell’Orca
Questo bellissimo cetaceo è un odontoceto, questo significa che è un mammifero marino dentato, come i delfini. In realtà, appartengono alla stessa famiglia: possiamo tranquillamente affermare che l’orca è il più grande delfino del mondo.
Le orche hanno un corpo molto idrodinamico nonostante il loro peso elevato. Nei maschi, questo può raggiungere le 5,5 tonnellate, mentre le femmine sono più “leggere” e arrivano solo a 4 tonnellate. Oltre ad essere più pesanti, gli esemplari di sesso maschile possiedono una pinna dorsale più grande, che raggiunge addirittura i 2 metri.
Questi animali sono inconfondibili a causa della colorazione bianca e nera del loro corpo. Le macchie dell’orca sono uniche per ogni individuo (un po’ come funziona per le impronte digitali umane). Questi segni possono essere utilizzati in molti studi e aiutano i ricercatori a distinguere i differenti esemplari.
Le orche sono animali molto longevi, sebbene la mortalità sia molto alta durante i primi 6 mesi di vita. Per questo motivo, la loro aspettativa di vita media non supera i 30 anni. Tuttavia, una volta superata la fase giovanile, possono vivere fino a 90 anni e la maggior parte delle orche adulte raggiunge, i media, i 60 anni.
Habitat
Questa specie ha un’enorme distribuzione negli oceani mondiali, essendo stata trovata nella maggior parte dei mari del mondo. In effetti, è il cetaceo con la più alta distribuzione. Le coste dell’Artico, Russia, Giappone, Sudafrica, Australia o Spagna sono solo alcuni esempi del loro estremo successo ecologico.
Ci sono diverse popolazioni di orche che si sono adattate ai diversi habitat. Molte di loro spesso migrano, come conseguenza dei cambiamenti climatici e, soprattutto, con lo spostamento di pesci e altre prede (come le foche) di cui questi cetacei dentati si nutrono.
Questa estesa diffusione rende molto difficile stimare il numero di orche che esistono. Secondo gli ultimi dati raccolti, la popolazione mondiale di orche è di almeno 50 mila esemplari. Ma, dato che non ci sono censimenti in grado di mappare la loro reale presenza in ogni mare del mondo, tale valore potrebbe essere molto più alto. Attenzione però: anche questi esseri viventi sono sempre più minacciati dall’inquinamento che colpisce gli oceani.
Le orche sono presenti praticamente in tutti i mari. Vederle a largo delle coste dell’Artico, in Russia, Giappone, Sudafrica, Australia o Spagna è la dimostrazione dell’assoluto successo ecologico di questa specie.
Comportamento
Le orche formano strutture sociali complesse, dove la prole viene definita dalla linea materna. Cioè, l’unità familiare è assicurata da diverse generazioni di femmine.
Sono animali che instaurano legami sociali forti, simili a quelli delle grandi scimmie o degli elefanti. Possono formare gruppi molto grandi anche di 100 individui, però in media vengono avvistati insiemi di circa 10 membri.
Per comunicare, questi grandi mammiferi marini usano un linguaggio diverso a seconda dell’area in cui si trovano. Si tratta, dunque, di veri e proprio dialetti che i ricercatori hanno potuto registrare, distinguendo un’ampia varietà di segnali. Proprio come succede nei delfini.
Due orche provenienti da due diverse parti del mondo potrebbero non capirsi, anche se è stato osservato che possono imparare i dialetti dagli altri, dal momento che queste lingue sono trasmesse culturalmente.
Sono animali con forti legami sociali, simili a quelli delle grandi scimmie o elefanti.
Strategie di caccia della balena killer
La cultura è l’insieme di conoscenze che una specie può trasmettere di generazione in generazione. Come il dialetto, anche le strategie di caccia delle orche differiscono da zona a zona del pianeta.
Tutte queste strategie sono caratterizzate da comportamenti collaborativi tra i membri del clan. Questo permette loro di sopraffare persino alcuni degli animali più grandi del mondo, come la balenottera azzurra.
Ad esempio, nei fiordi scandinavi, le orche cacciano aringhe circondando il banco in modo circolare, creando un mulinello e onde che portano i piccoli pesci a perdere l’orientamento.
Altre volte spruzzano getti d’aria contro le loro prede, le stordiscono colpendole con tutta la forza del loro possente corpo o anche emettendo fortissimi segnali acustici. Alla fine, colpiscono il gruppo di pesci con la coda per essere in grado di consumare quelli che non si riprendono. Un altro sistema, utilizzato contro pinguini e foche, è quello di nuotare sotto gli isolotti di ghiaccio e far cadere gli animali in acqua quando meno se l’aspettano.
Nel Mediterraneo, le orche sono state viste rubare cibo ai pescatori. Approfittano della barca che alza le reti pieni di pesci per strappare via il succulento bottino. Una storia curiosa è quella del famoso Vecchio Tom (Old Tom), un’orca che aiutava i balenieri australiani a pescare in mare aperto.
In Argentina, le orche si gettano sulla costa della Patagonia per catturare leoni marini e pinguini, che non si aspettano di essere cacciati fin sulla terraferma. Nei mari vicino a Gibilterra, danno la caccia al prelibato tonno rosso, inseguendolo per chilometri e portandolo allo sfinimento.
Come vedete, le orche sono dotate di un’intelligenza davvero sorprendente. Non solo sono animali affascinanti e che lasciano tutti col fiato sospeso quando saltano nell’oceano. Il fatto che comunichino con un proprio linguaggio e che siano consapevoli dei loro comportamenti, li rende esseri davvero interessantissimi.
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