Orso nero: il "padrone" dell'America del Nord
È comune associare l’America del Nord al Grizzly, eppure questa specie non è la più numerosa nel territorio statunitense. Il “padrone” degli Stati Uniti d’America è l’orso nero.
In questo articolo vi parliamo delle caratteristiche e dell’habitat dell’orso nero. Continuate a leggere per saperne di più.
Caratteristiche e habitat dell’orso nero americano
Questo mammifero carnivoro è il più comune dell’America del Nord ed è possibile incontrarlo dal Canada e l’Alaska fino al Messico. Predilige i boschi e le montagne, dove trova buon cibo e può nascondersi tra grotte e alberi.
Come indica il suo nome, l’orso nero presenta pelo scuro nella maggior parte del corpo, a eccezione del muso, che è marrone o rossastro. Alcuni esemplari possono avere il pelo marrone, color cannella o cioccolato, soprattutto quelli che vivono negli Stati Uniti dell’Occidente. In vari parchi nazionali, come Yosemite, Yellowstone o delle Great Smoky Mountains, è possibile trovare popolazioni costituite da ben 500 individui.
L’orso nero fa la muta ogni anno e la sua spessa pelle lo protegge dalle punture degli insetti. Può raggiungere i due metri di altezza e pesare una media di 150 chili, sebbene le femmine siano più piccole e magre rispetto ai maschi.
Ha occhi piccoli e non gode di una vista acuta, nonostante ciò riesce a distinguere i colori; l’olfatto e l’udito di questo animale, invece, sono molto sviluppati. Il suo lungo muso gli permette di reperire cibo tra le foglie e i rami degli alberi.
Abitudini, alimentazione e riproduzione dell’orso nero
A differenza di altre specie, l’orso nero americano non entra in un vero e proprio letargo, bensì mantiene uno stato di sonnolenza per tutto l’inverno, periodo dell’anno durante il quale vive dei grassi accumulati in autunno. Questo animale può arrivare a consumare fino a 20.000 calorie e diversi litri d’acqua al giorno prima di rifugiarsi nella sua grotta!
Quando si conclude la stagione invernale, l’orso nero si dirige verso le valli e le medie altitudini per accedere alla luce e al calore del sole. Con l’avanzare dell’estate, sceglie i boschi, nei quali si protegge dalle alte temperature.
Per quanto riguarda l’alimentazione dell’orso nero, è onnivoro, anche se si nutre soprattutto di vegetali, bacche, ghiande, graminacee, frutti e piante. Mangia anche formiche, termiti, api o vespe, che individua e cattura con il suo lungo muso.
Adora il miele e in estate si avvicina ai fiumi in caccia dei salmoni che saltano fuori dall’acqua.
Questo orso è un ottimo nuotatore e riesce ad arrampicarsi sugli alberi con un’agilità impressionate. In questo modo, sfugge ai pericoli, soprattutto dalla caccia da parte dell’uomo. Inoltre, è capace di muoversi sulle due zampe posteriori o di sedersi su rocce, tronchi o pietre per riposare.
L’orso nero è solitario per quasi tutto l’anno, fatta eccezione per alcuni incontri sporadici in aree con cibo in abbondanza, la stagione degli accoppiamenti e quando le madri accudiscono i piccoli (i maschi non partecipano a tale compito).
La stagione degli accoppiamenti va da maggio a giungo e la gestazione dura circa sette mesi, ma non inizia subito dopo l’accoppiamento.
Le femmine ritardano l’impianto dell’ovulo affinché le nascite avvengano in autunno.
Vengono partoriti uno o due cuccioli, che nascono senza pelo, ciechi e del peso di circa 350 grammi.
La madre li allatta seduta durante otto mesi, dopo i quali escono dalla tana per imparare a cacciare, trovare buoni rifugi e scappare dai predatori (tra i quali lupi, puma e Grizzly).
I cuccioli abbandonano la madre quando compiono un anno e mezzo o dopo aver “superato” tutte le lezioni materne, dalle quali dipenderà la loro sopravvivenza.
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