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Pesci strani: la chimera degli abissi

3 minuti
Sono moltissimi gli animali strani e sconosciuti che popolano il fondo dei nostri oceani. Scopriamo le specie di pesci chimera.
Pesci strani: la chimera degli abissi
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La chimera degli abissi, anche nota semplicemente come Chimera, si differenzia da molte altre specie sotto svariati aspetti.Questo curioso animale abita nei fondali di tutto il pianeta, dai 100 ai 1700 metri di profondità. Può capitare che in estate riaffiori sulle superfici, mentre in inverno popola la profondità dove le temperature sono minori.

Dall’aspetto piuttosto curioso, la chimera degli abissi ha occhi grandi, la testa prominente rispetto al corpo e una pinna caudale piuttosto lunga. Poiché può raggiungere una lunghezza che va da 1 a 2 metri, si è guadagnata il nomignolo di “mostro sottomarino”. Scopriamo di più sulla chimera degli abissi, uno fra i pesci strani che vivono nelle profondità.

Informazioni generali

Questo strano animale fa parte del gruppo dei pesci chimeriformi, un ordine dei pesci cartilaginei. Il suo cranio è diverso da quello degli altri pesci abissali, motivo per cui è entrato a far parte di una sottoclasse propria: i pesci olocefali. In questa categoria rientrano anche altri pesci conosciuti come “squali fantasma“.

Attualmente esistono 47 specie di pesci chimeriformi.

Caratteristiche della chimera degli abissi

Come già anticipato, questo pesce ha un aspetto davvero strano:

  • Hanno una testa prominente sulla quale risalta una faccia grottesca dovuta alle membrane mucose esposte. La mandibola superiore è fusa con il resto del cranio.
  • Hanno una coda lunga e fusiforme, caratteristica di molti pesci delle profondità.
  • Infine, hanno occhi di colore verde fosforescente, pieni di fotorecettori che permettono loro di ottimizzare la visione nel buio delle profondità marine.
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Queste sono le caratteristiche che le sono valse il nome di “chimera”, in riferimento ai mostri della mitologia greca costituiti da parti diverse di tanti animali.

Questi pesci possono raggiungere fino a 2 metri di lunghezza, principalmente grazie alla loro lunga coda. Le femmine sono più grandi dei maschi. Il loro corpo non possiede squame, è leggermente compresso ai lati, si sviluppa in longitudine ed è molto più affusolato lungo la coda.

Hanno uno scheletro cartilaginoso come quello degli elasmobranchi (squali e razze); hanno tuttavia soltanto due aperture branchiali, caratteristica più tipica dei pesci ossei.

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Negli adulti lo spiracolo è presente durante lo sviluppo embrionale ma sparisce con la crescita. Un’altra delle caratteristiche più tipiche di questi pesci è la spina riposta sulla parte anteriore della spina dorsale, e con la quale possono provocare ferite profonde e iniettare veleno nei predatori. La loro puntura è molto dolorosa ma non mortale per l’uomo, a meno che non sia allergico.

Alimentazione

Si cibano di molluschi e altri piccoli animali del fondale marino, come granchi, gamberi e stelle marine. Sono dotati di denti che sembrano veri e propri tritatutto.

Riproduzione della chimera degli abissi

Questa specie è dotata di pterigopodi, ovvero degli organi sessuali esterni presenti nei maschi. A volte presentano anche uno pseudo-pterigopodio sulla testa, similmente ad alcune specie di squali preistorici.

I maschi utilizzano questa protuberanza carnosa presente tra gli occhi per sollevare la femmina durante l’atto della copulazione.

La femmina deposita le uova e le sotterra nella sabbia. Ciascun uovo è racchiuso in una capsula cornea e ricoperta di pelo.

Chimera monstrosa: la chimera degli abissi dei nostri mari

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Si tratta di una specie di chimera propria del nord-est dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo. Sembra prediligere la piattaforma continentale superiore tra i 300 e i 500 metri di preofondità.

Nel Mediterraneo questa specie si trova negli abissi a partire dai 100 metri, ma si concentra maggiormente a profondità maggiori (tra i 500 e gli 800 metri). Ne sono stati avvistati esemplari a 650 metri nel Mare delle Baleari e a 800 metri nel Mar Ionico.

Nonostante spesso capiti nelle reti dei pescatori, nella maggior parte dei casi viene scartata e rigettata in mare. Pian piano, tuttavia, sta iniziando ad essere commercializzata.


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  • Quimera. Información. Fon-Fishing. [Internet]. Fon-fishing.com. 2013 [cited 24 January 2020]. Available from: https://www.fon-fishing.com/informacion-sobre-quimera-226/

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