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Lo scimpanzé: caratteristiche, comportamento e habitat

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Lo scimpanzé: caratteristiche, comportamento e habitat
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Gli scimpanzé sono gli animali che, da un punto di vista genetico, si avvicinano di più alla specie umana. A parte ciò, hanno anche una vita sociale poco conosciuta ma davvero molto interessante.

Quando parliamo di scimpanzé parliamo di uno dei cosiddetti grandi primati, cioè scimmie dotate di particolari abilità e di un’intelligenza superiore, legati all’essere umano per via di un bagaglio genetico condiviso quasi totalmente. Tra tutti i primati appartenenti alla famiglia degli ominidi, sono proprio loro i più famosi. Sfortunatamente, la loro somiglianza con l’uomo li ha resi una delle specie più sfruttate.

Attualmente esistono ancora quattro sottospecie di questo bellissimo animale, sebbene tutte siano abbastanza simili: lo scimpanzé occidentale, orientale, centrale e lo scimpanzé della Nigeria-Camerun. Molti di loro condividono il territorio con il gorilla, un’altra specie appartenente ai grandi primati.

Caratteristiche dello scimpanzé

Questa specie può pesare 70 chilogrammi nel caso dei maschi, perché le femmine hanno dimensioni ridotte. Questa specie in posizione eretta può raggiungere i 160 cm di altezza, sebbene l’apertura delle braccia sia notevolmente più ampia di quella della specie umana.

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Le braccia degli scimpanzé sono molto lunghe, il che permette loro di muoversi con agilità anche con quattro zampe o arrampicarsi e saltare sfruttando le liane degli alberi presenti nella giungla.

Come l’uomo, hanno il pollice opponibile, che assieme alla spiccata intelligenza, gli consente di utilizzare le pietre come veri utensili. Anche l’alluce è opponibile, il che rende i loro piedi molto versatili.

Per quanto riguarda la riproduzione, la gravidanza è simile a quella della specie umana e può arrivare a otto mesi. I giovani vengono svezzati a tre anni, ma ne occorrono molti altri affinché diventino davvero indipendenti dalla madre. Infatti, raggiungono la pubertà a nove anni. Tenete presente che uno scimpanzé può vivere fino a 60 anni.

Per quanto riguarda il cibo, la loro dieta è principalmente vegetariana, sebbene possano mangiare della carne. In effetti, gli scimpanzé hanno incredibili tecniche di caccia per catturare altri primati come il colobo. I suoi predatori principali sono leopardi, coccodrilli e serpenti, ma la sua più grande minaccia è, purtroppo, proprio l’essere umano.

Habitat della specie

Lo scimpanzé è considerato un primato esclusivo dell’Africa e la sua distribuzione si è notevolmente ridotta negli ultimi secoli. Questa specie è strettamente legata alla presenza di zone alberate, poiché normalmente vive nella foresta umida tropicale e nelle foreste della savana. Attualmente ciascuna sottospecie occupa una nicchia nel continente:

  • Lo scimpanzé occidentale vive nel sud del Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria e Sierra Leone.
  • Quello centrale occupa principalmente Gabon, Congo, Camerun e Guinea Equatoriale.
  • La varietà orientale vive nello stesso habitat della precedente, quindi in Congo, ma anche in Burundi, Tanzania e Uganda.
  • Le zone dove è possibile trovare lo scimpanzé della Nigeria-Camerun sono evidenti già dal suo nome.

Comportamento degli scimpanzé

Gli scimpanzé vivono in società note come di “fissione-fusione”, in cui la riproduzione è promiscua e le combinazioni e il numero di membri, molto mutevoli. Possono vivere in gruppi di 20 individui e raggiungere addirittura i 150 membri.

In questa specie, i maschi di solito svolgono attività di pattuglia, oltre a mantenere alta la competizione per la leadership basata sulla forza. Tuttavia, data la loro straordinaria intelligenza, a volte un anziano pragmatico riesce a governare senza violenza, mantenendo buoni rapporti con tutti i membri del gruppo. Un atteggiamento davvero unico nel regno animale e che rende questi esseri ancora più vicini all’uomo.

Altre volte, il controllo sul gruppo sociale può avvenire anche in modalità molto originali. La primatologa Jane Goodall ha documentato l’esperienza di uno scimpanzé fisicamente più debole ma capace di ottenere il potere suonando i bidoni dell’accampamento. Quindi riuscì a imporsi spaventando gli altri maschi semplicemente attraverso il rumore.

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Fonte : David

Per quanto riguarda la personalità, va notato che gli scimpanzé sono animali piuttosto aggressivi e nel corso degli anni, sono state registrate molti scontri violenti tra gruppi sociali antagonisti. Ma in questa specie è stata anche osservata un’enorme empatia, senso di giustizia e dimostrazione di vero dolore per la morte dei membri del gruppo.

Lo scimpanzé è un animale sociale che si preoccupa della sicurezza del proprio gruppo. I maschi lottano per il controllo della leadership, ma non sempre la violenza è l’unico mezzo per ottenerla. Questi primati dimostrano atteggiamenti spesso molto umani, come il senso di giustizia, e provano dolore per la morte dei propri cari.

Possibili minacce per lo scimpanzé

Questa specie è stata sfruttata come animale domestico, braccata per la sua carne e colpita da malattie come l’Ebola. A ciò bisogna aggiungere che l’essere umano lo ha spesso usato come cavia da laboratorio, come attrazione da circo o anche in film e spettacoli di intrattenimento.

Ciò è dovuto alla sua enorme somiglianza con noi umani. In effetti, una delle cose più sfruttate è il suo falso sorriso: uno scimpanzé che sorride come un essere umano è terrorizzato, non felice. Ed è qualcosa che vediamo costantemente su media e pubblicità.

Data la loro intelligenza e il numero di anni che vivono con i loro genitori (otto anni), la separazione prematura che viene fatta per poterli sfruttare in tutte queste attività, causa a questi animali un trauma impossibile da superare, perché la loro relazione madre-figlio è molto profonda e assai simile a quella umana.

Inoltre, il processo di apprendimento e socializzazione, fondamentale durante l’infanzia, viene annullato. A tutto ciò dobbiamo aggiungere il fatto che dopo i 6 anni vengono considerati pericolosi e quindi abbandonati in zoo o reinseriti nel loro habitat. Ma la rieducazione è praticamente impossibile, con il rischio di rimanere emarginati per il resto della loro vita.

Fonte delle immagini: Carlos Octavio Uranga e David

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.