Tutto quello che c'è da sapere sul dragone foglia

È quasi impossibile individuare tra le alghe questo dragone marino. In questo articolo potete scoprire come si mimetizza e altre informazioni sulla sua biologia.
Tutto quello che c'è da sapere sul dragone foglia
Sara González Juárez

Scritto e verificato la psicologa Sara González Juárez.

Ultimo aggiornamento: 26 gennaio, 2023

Forse la prima cosa che penserete nel vedere questo animale è che sia stato disegnato da una persona dotata di una fervida immaginazione. Infatti, il dragone foglia è un esperto nel mimetizzarsi nel proprio ambiente, poiché il suo corpo è in grado di imitare alla perfezione la vegetazione che lo circonda.

Avete davanti uno degli animali più affascinanti che esistano. Se volete sapere di più sulla sua biologia, in questo articolo troverete una scheda completa che vi permetterà di farvi un’idea precisa di come si relaziona con il suo ambiente e il suo modo di sopravvivere su questo pianeta. Non perdetevi le prossime righe, perché il bello arriva ora.

Tassonomia e caratteristiche

Dragone foglia.
Phycodurus eques.

Il dragone foglia (Phycodurus eques) è un animale appartenente alla famiglia Syngnathidae, che comprende draghi di mare come lui, ma anche pesci ago e cavallucci marini. È l’unico membro del suo genere, il Phycodurus.

Il suo nome fa riferimento alla sua morfologia, che gli conferisce l’aspetto delle alghe o foglie circostanti. Le protuberanze lunghe, complesse e flessibili del suo corpo assolvono alla sola funzione di farlo mimetizzare con l’ambiente, poiché vive abitualmente ancorato alla vegetazione dei fondali. I suoi colori vanno dal marrone al verde oliva, anche per assolvere a questa funzione.

Di solito misura circa 30 centimetri di lunghezza. Oltre alla sua bocca a forma di tubo, è dotato anche di spine affilate su entrambi i lati del corpo, che rappresentano l’ultima risorsa di difesa contro i predatori.

Habitat del dragone foglia

Il dragone foglia abita le coste meridionali dell’Australia, dalle Abrolhos Islands al Victoria occidentale. Ci sono stati avvistamenti anche nello Stretto di Bass e in Tasmania.

Solitamente frequenta scogliere rocciose dove crescono alghe. Si trova in acque profonde fino a 50 metri, vicino alla costa e intorno ai banchi di sabbia. Sebbene sia in grado di percorrere distanze fino a 5 ettari, in realtà è molto lento e si stanca rapidamente, quindi ha un areale alquanto limitato.

Alimentazione

Questo drago marino è carnivoro e fa un uso saggio della sua limitata capacità di movimento. Solitamente, infatti, se ne sta fermo tra le alghe, lasciandosi cullare dalle correnti per mimetizzarsi con l’ambiente. In questo modo è in grado di inseguire le sue prede, di cui fanno parte gamberetti, plancton e larve di pesce.

Per catturarli, esegue un movimento di suzione con la bocca, espandendo un’articolazione nella parte inferiore del muso. Pertanto, la preda viene risucchiata immediatamente senza avere il tempo di reagire.

Comportamento del dragone foglia

È una specie che solitamente si sposta da sola o in coppia, a seconda del periodo dell’anno. È un nuotatore molto lento, ha bisogno di lunghe pause dopo ogni nuotata, ed è a rischio di morte se lotta contro forti correnti per troppo tempo.

La sua attività è suddivisa in brevi periodi, senza una predilezione particolare per notte o giorno, poiché gli ambienti che frequenta tendono a essere poco luminosi.

Trascorre la maggior parte del suo tempo tra la vegetazione in cui si mimetizza, dato che questa fornisce allo stesso tempo riparo e un nascondiglio in cui attendere la sua preda. Quando viene trovato da un predatore, spesso lo coglie di sorpresa con le spine di cui è dotato, conquistandosi così la possibilità di sopravvivere.

Riproduzione

Quando cercano una compagna, i maschi competono tra loro con violenza per le femmine. Il corteggiamento è lungo e consiste in una danza a nuoto da parte del maschio e, se accettata, anche da parte della femmina.

La femmina depone fino a 250 uova, a volte anche 300, mentre il maschio sviluppa una serie di ovopositori sulla coda. In questi verranno deposte e incubate per circa 4 settimane le uova. La schiusa dura diversi giorni, durante i quali gruppi di piccoli nascono e si allontanano per garantire la sopravvivenza del maggior numero possibile di loro, anche se il tasso è solo del 5%.

I piccoli appena nati sono totalmente indipendenti e capaci di cacciare, quindi questa specie non riceve cure parentali.

Stato di conservazione del dragone foglia

Dragone foglia.
Phycodurus eques.

Nonostante sia considerato Quasi Minacciato (NT), dal 2016 è stato classificato come Minor preoccupazione (LC) dalla Lista Rossa IUCN. Tuttavia, il numero di esemplari continua a diminuire di anno in anno, trattandosi di una specie molto sensibile al degrado dell’habitat per via della limitata capacità di movimento.

Le attività umane hanno influito negativamente, con le loro conseguenze, in particolare per quanto riguarda le acque reflue e le catture accidentali derivanti dalla pesca. Il problema è che questi eventi, così come il disturbo provocato dalle immersioni ricreative, restano semplici aneddoti e non vengono registrati ufficialmente.

Nonostante diverse aree in cui è distribuito siano state protette e la specie sia stata inclusa nell’Australian Biodiversity Conservation and Environmental Protection Act, c’è ancora molto lavoro da fare, poiché non è protetta a livello internazionale né commerciale. Riusciremo a far sì che il dragone foglia continui ad abitare le nostre barriere coralline?


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