L'incredibile senso di orientamento della tartaruga marina
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
La Caretta caretta è una specie molto particolare di tartaruga marina, e uno dei migliori esempi di quanto incredibile possa essere la migrazione negli animali. Tuttavia, le recenti scoperte rendono il loro comportamento migratorio ancora più sorprendente, per via del grande senso di orientamento posseduto dalla tartaruga marina.
Un GPS naturale che guida le femmine di tartaruga marina
La tartaruga marina comune vive in diversi mari del mondo, ed è una delle specie tipiche del Mar Mediterraneo. E’ particolarmente longeva e può superare i 60 anni e ha un peso considerevole, molto vicino alla tonnellata. Ciò nonostante è fortemente minacciata per via dell’inquinamento marino.
Molti aspetti di questo animale, a livello biologico e comportamentale, sono ancora sconosciuti. In particolare, alcune abitudini della tartaruga marina comune, ancora oggi, sono del tutto sorprendenti. Per esempio, la femmina depone le sue uova nel Mediterraneo orientale. In particolare in Grecia, Turchia, Cipro, Libia o Israele. Tutto normale… Se non fosse che ritorna sempre sulla stessa spiaggia, dove anche lei nacque.
Questo comportamento dimostra l’incredibile senso di orientamento della tartaruga Caretta Caretta. Attraverso il test del DNA e l’uso di trasmettitori è possibile controllare gli spostamenti delle femmine. Possiedono un vero e proprio GPS che, ogni anno, le conduce a deporre le uova sulla stessa identica spiaggia in cui nacquero, decine di anni prima.
Il fatto che diverse specie di tartarughe marine siano in grado di tornare al proprio luogo di nascita è incredibile, soprattutto per il fatto che questi rettili non possiedono istinto materno. I piccoli rompono l’uovo e raggiungono la riva, faticosamente, quando la loro madre si trova già a centinaia di chilometri di distanza. Dal primo minuto, devono vedersela totalmente da soli.
Il senso di orientamento dei maschi
Fino ad ora il comportamento dei maschi era in gran parte sconosciuto. Si pensava che le tartarughe marine maschio si riproducessero con femmine provenienti da aree diverse e che non fossero affatto legate alla loro area di nascita. Tuttavia, un gruppo di ricerca dell’Università di Barcellona, oggi, sembra poter affermare il contrario.
I ricercatori hanno scoperto che anche i maschi mostrano il cosiddetto comportamento filopatrico. La filopatria è la tendenza di un animale a “ritornare” in un determinato luogo, originario e ben definito, per svolgere una funzione fisiologica primaria. Nel caso delle femmine di tartaruga, possiamo parlare di filopatria natale (legata alla deposizione delle uova). Per i maschi, invece, si parla di filopatria riproduttiva, dato che tornano a frequentare le stesse acque solo durante la stagione degli amori.
Questa informazione non basta però a completare i tanti interrogativi legati elle abitudini degli esemplari maschi. E’ una conseguenza del fatto che, per il monitoraggio delle specie, viene spesso utilizzato come marcatore il DNA mitocondriale, legato all’ereditarietà materna. Quindi la raccolta di nuove informazioni, relative all’altro genere, dipende dall’uso di un nuovi tipo di marcatori.
Più calore, più femmine: riscaldamento globale e tartaruga marina
Tuttavia, il comportamento filopatrico non è l’unico aspetto sorprendente di queste specie. Esistono, infatti, degli elementi legati alla riproduzione che finora non erano stati portati alla luce. Uno degli aspetti più interessanti, legati a questo animale, riguarda il fatto che il numero di femmine dipende dal calore dell’acqua. Il sesso delle tartarughe marine viene determinato dalla temperatura di incubazione delle uova.
Pertanto, sembra che molte tartarughe marine stiano decidendo di deporre le uova lontano dalle loro aree di nidificazione a causa degli effetti del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature potrebbe portare alla presenza di un eccessivo numero di femmine, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.
Questi adattamenti al riscaldamento globale si stanno verificando in molte specie, e questo rettile marino ha già dovuto cambiare alcuni dei suoi siti di nidificazione. Non è un caso che abbia iniziato a deporre le uova anche in paesi come Spagna, Italia o altri in cui le tartarughe marine erano più uniche che rare. Tornando al nostro discorso generale, non si tratta di un errore nel GPS naturale di questi animali. Ma di una vera e propria scelta, motivata dall’istinto di sopravvivenza.
Il cambiamento climatico è una delle più terribili minacce per la fauna marina, come la plastica negli oceani, il mercurio o la pesca a strascico. Tutte conseguenze delle scellerate attività umane. Speriamo che non sia troppo tardi per prendere delle contromisure efficaci, atte a proteggere la tartaruga marina e altre specie marine nel Mediterraneo (e non solo).
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.