Sindrome del cucciolo debole: di cosa si tratta?
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
La cosiddetta sindrome del cucciolo debole comprende diverse condizioni cliniche che colpiscono, principalmente, gli animali giovani. Il suo sviluppo è associato alla fragilità del sistema immunitario che coincide, appunto, con il periodo neonatale.
Purtroppo, vi sono percentuali molto elevate di mortalità dei giovani nati, derivanti da differenti quadri clinici in cui, il fattore comune, è la debolezza. Si stima che oltre il 20% dei cuccioli muoiano per colpa della sindrome del cucciolo debole e che, la maggior parte, viene portata in clinica veterinaria con un certo ritardo, in uno stato già critico.
Il periodo neonatale e l’immunità dei cuccioli
Il periodo neonatale, nei cani, inizia dalla nascita e si estende fino ai 15 giorni di vita. Nei gatti, per esempio, questo periodo è più breve e termina intorno al decimo giorno di vita dell’animale.
Le prime 24 ore di un neonato sono conosciute come il periodo perinatale.
Questo stadio è caratterizzato da debolezza immunologica, fisica ed emotiva, che appare come un fattore di rischio per la loro sopravvivenza. I cuccioli sono molto vulnerabili a tutti i tipi di agenti interni ed esterni, principalmente quegli esemplari nati per ultimi.
Dovete sapere che il sistema immunitario del cagnolino non è ancora pronto a difendere il suo organismo contro gli innumerevoli stimoli e microrganismi presenti nell’ambiente.
Questo spiega perché la sindrome del cucciolo debole si sviluppa così rapidamente nel corpo degli animali appena nati. Ecco perché è necessario investire tempo e risorse nella prevenzione, per poter evitare rischi anche letali.
Cause associate alla sindrome del cucciolo debole
Avendo un sistema immunitario più debole degli esemplari adulti, il vostro cucciolo può sviluppare questa sindrome per via di molteplici ragioni. Alcune di essi derivano da alcune carenze del proprio organismo. Altre possono essere ereditate dalla madre durante la gravidanza, al momento della nascita o attraverso l’allattamento al seno.
Problematiche proprie del cucciolo
- Ipoglicemia.
- Disidratazione.
- Ipotermia.
- Malformazione congenita del tubo digerente.
- Carenze immunitarie.
- Parassiti interni (principalmente ascariasi larvale).
- Infezioni batteriche (con rischio di setticemia).
- Infiammazione delle vene ombelicali.
- Mancanza di ossigeno alla nascita o disturbi del tratto respiratorio.
- Cimurro neonatale.
Problemi provocati dalla madre
- Latte materno contaminato (da sostanze tossiche, batteri o malattie come le mastiti).
- Bassa produzione di latte (ipogalassia materna).
- Disturbi del comportamento post-partum (che portano la madre a disinteressarsi dell’allattamento dei cuccioli).
Sintomi della sindrome del cucciolo debole
I segnali della sindrome sono caratterizzati dal declino generale e accelerato del quadro di salute.
L’animale appena nato presenta solitamente i primi sintomi nelle prime 96 ore successive al parto.
Vediamo i principali sintomi della sindrome del cucciolo debole:
- Apatia.
- Malnutrizione e anoressia.
- Difficoltà o perdita di capacità di suzione del latte materno.
- Ipotermia.
- Indebolimento accelerato dal secondo o terzo giorno di vita.
- Gemiti, lacrime o lamenti costanti.
- Sviluppo o aggravamento dell’ipoglicemia.
- Difficoltà cardiorespiratorie.
- Convulsioni (principalmente prima dei 10 giorni di vita).
Trattamento della sindrome del cucciolo debole
All’inizio, il trattamento consiste nel combattere i sintomi che l’animale presenta, che sono principalmente due:
- Malnutrizione
- Disidratazione.
L’animale riceve solitamente glucosio per via endovenosa od orale ogni quattro o sei ore, al fine di alleviare rapidamente la disidratazione. Inoltre, per combattere l’ipoglicemia, possono essere somministrati prodotti a base di glucosio, come il miele. La dose fornita, in tutti i casi, dipenderà dal peso e dallo stato di salute di ciascun animale.
È anche essenziale mantenere stabile la temperatura corporea del cucciolo per evitare l’ipotermia.
Quando viene diagnosticata la presenza di parassiti interni, il trattamento include anche la sverminazione.
Di solito, il cucciolo colpito dalla sindrome viene separato dalla madre e dagli altri fratelli per ricevere il trattamento più adeguato. Tuttavia, se il latte materno mostra contaminazione o se la femmina non produce abbastanza latte, il trattamento verrà esteso a tutti i componenti della cucciolata.
È importante che il piccolo si nutra con latte sano o con preparazioni commerciali (latte in polvere fortificato per cuccioli).
Sindrome del cane indebolito: è possibile prevenirla?
Fortunatamente, è possibile prevenire la comparsa dei sintomi di questa sindrome, assai pericolosa per i neonati.
Per farlo, dovrete prendere una serie di precauzioni che aiuteranno a evitare l’ipotermia, la disidratazione, l’ipoglicemia e la malnutrizione. Come, ad esempio:
- Mantenere costanti la temperatura e l’umidità dell’ambiente (principalmente nelle zone più fredde e durante l’inverno).
- Controllare l’alimentazione e il comportamento dei neonati.
- Fare visite periodiche dal veterinario per garantire la salute dei cuccioli e della madre.
- Verificare la qualità e la quantità della produzione di latte materno.
- Pesare regolarmente i cuccioli per verificare l’adeguato aumento di peso.
- Controllare se tutti i cuccioli vengono correttamente allattati.
- Fornire un’adeguata medicina preventiva alla madre e ai cuccioli per tutta la vita.
Vale la pena ricordare che questo articolo è puramente informativo.
È essenziale rivolgersi al veterinario per poter ricevere una diagnosi sicura e poter, quindi, trattare adeguatamente la sindrome del cucciolo debole e altre patologie.
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