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Tarantola golia: il ragno più grande del mondo

7 minuti
La tarantola golia è conosciuta in inglese come "birdeater", un nome che allude alla sua capacità di cacciare alcuni uccelli. Tuttavia, tale comportamento è raro nella specie. Continuate a leggere questo articolo e scoprite di più su questo fantastico ragno!
Tarantola golia: il ragno più grande del mondo
Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Ultimo aggiornamento: 23 giugno, 2023

La tarantola golia è un invertebrato riconosciuto per essere uno dei ragni più grandi esistenti. Questo aracnide, infatti, è diventato famoso molto tempo fa, per via di un video che lo mostrava mentre si nutriva di un colibrì, motivo per cui è noto come “birdeater” (mangiatore di uccelli). Sebbene questo comportamento sia raro, le sue dimensioni lo aiutano a far fronte a prede insolite.

Questo aracnide appartiene al gruppo dei Terapsidae, che presentano in genere colorazioni opache o scure, e che condividono alcune caratteristiche con il resto delle tarantole che popolano il mondo. In particolare, in questo articolo parleremo di Theraphosa blondi, un gigante peloso che vi stupirà! Continuate a leggere per saperne di più su questo invertebrato.

Habitat della tarantola golia

Questi aracnidi sono distribuiti in tutto il Sud America, e abbondano in Guyana francese, Suriname, Brasile e Venezuela, comprendendo parte dell’Amazzonia. L’habitat naturale della specie si trova nelle zone paludose con vegetazione tipica della giungla, che abbondano in questa regione equatoriale. Essendo un animale terrestre, la vegetazione funge da rifugio e gli permette di restare in agguato per cacciare le proprie prede.

Caratteristiche della tarantola golia

Il corpo di questo ragno è diviso in due parti distinte: prosoma e opistosoma. La regione frontale o prosoma, che è una fusione tra la testa e il collo, è il luogo in cui si intersecano tutte le estremità. D’altra parte, l’addome o opistosoma è solitamente più prominente, ed è qui che si trovano le ghiandole sericigene che gli permettono di tessere la sua tela.

Questo enorme invertebrato è uno dei più grandi tra gli aracnidi, raggiungendo fino a 18 centimetri di lunghezza. Questo però sembra poco se lo confrontiamo con i quasi 30 centimetri di lunghezza che può raggiungere se misurato da zampa a zampa. Inoltre, attualmente, questa specie è quella che detiene il Guinness dei primati per “il più grande ragno del mondo”.

Una caratteristica particolare di questo organismo è che ha una grande quantità di peli su tutto il corpo, poiché nonostante abbia gli occhi, la sua vista è scarsa. Questi filamenti fungono da sensori che gli consentono di rilevare il minimo movimento, facilitandone la caccia. D’altra parte, il colore della pelle può andare dai toni del marrone scuro fino ad arrivare al marrone chiaro.

Some figure

Ha solo 8 zampe

Spesso si fa molta confusione per quanto riguarda il suo numero di zampe, dato che questo aracnide sembra averne 10. Tuttavia, questo è dovuto al fatto che i primi 2 arti non sono locomotori, ma servono piuttosto come “mani” che gli permettono di afferrare oggetti.

Per di più, se vogliamo essere più specifici, si può dire che i Terafosidi sono dotati in totale di 12 estremità, che, partendo dalla bocca all’indietro, sono così disposte:

  • Cheliceri: ne hanno 2 e sono meglio conosciuti come “zanne”. Servono per iniettare veleno in modo da paralizzare le loro vittime. Si trovano subito dopo la bocca e fungono anche da arma protettiva.
  • Pedipalpi: anche questi sono 2, ma a differenza dei precedenti, sembrano un normale paio di zampe, solo più corte. Queste estremità fungono come delle specie di mani per poter afferrare le loro prede e hanno un ruolo importante nella riproduzione.
  • Zampe locomotorie: sono le “vere zampe”, che consistono in 4 paia, quelle abituali all’interno del gruppo dei ragni. Questo animale le utilizza tutte per muoversi e l’ultimo paio si inserisce appena prima della fine del prosoma.

Carattere e comportamento

Le tarantole golia sono animali solitari che vivono nascosti nelle proprie tane, in quanto sono più attivi di notte. Infatti, sebbene questi aracnidi siano considerati aggressivi, attaccano solo quando una minaccia ignora i loro avvertimenti. Il loro segnale consiste nell’emissione di uno stridio, che produce strofinando le zampe sull’addome, avvertendo così della sua presenza e del suo pericolo.

Veleno della tarantola golia

Anche se le tarantole in generale hanno una cattiva reputazione in quanto molto velenose, in realtà poche sono pericolose per l’uomo. Tuttavia, il loro morso è piuttosto doloroso, a causa delle dimensioni dei cheliceri (2-4 centimetri). In ogni caso, gli effetti del veleno di questa specie possono essere paragonati alla semplice puntura di una vespa.

Inoltre, contrariamente da quanto possa sembrare viste loro grandi dimensioni e l’aspetto feroce, le tossine prodotte da questi aracnidi possono essere utilizzate per scopi medici. Nello specifico, il veleno della tarantola golia potrebbe avere effetti terapeutici, dal momento che uno dei suoi componenti funziona da paralizzante.

Alimentazione della tarantola golia

Nonostante abbia la fama di “ragno mangiatore di uccelli”, questo invertebrato non caccia queste specie abitualmente. In realtà, la sua dieta si basa su rane, lucertole, piccole vipere e insetti, mentre i pipistrelli e alcuni piccoli uccelli costituiscono le prede meno abituali della lista.

Inoltre, alcuni ritengono che questa specie sia più opportunista, poiché cerca di ottenere il massimo beneficio in base al minor costo energetico. Vari articoli scientifici hanno evidenziato questo comportamento, in cui esemplari di tarantola golia approfittano delle trappole tese dai ricercatori per banchettare. Alcune vittime di questi eventi sono stati uccelli e serpenti.

Riproduzione della tarantola golia

Per eseguire l’accoppiamento, il maschio deve seguire una serie di passaggi per poter corteggiare la femmina, poiché corre il rischio di essere mangiato da lei. Per questo, inizia a chiamarla in lontananza, alzando e abbassando i suoi pedipalpi o colpendo il suolo con forza, in un meccanismo noto come drumming.

Una volta catturata la loro attenzione, il maschio inizia a muovere il proprio corpo, quasi come se stesse vibrando, cosa che sembra necessaria per riconoscersi tra esemplari di sesso opposto. Questo funziona per impedire loro di accoppiarsi con altre specie, in quanto non vedendo molto bene e non avendo altro strumento oltre la sensibilità, usano quest’ultima a loro vantaggio sviluppando questo raffinato meccanismo.

Se la femmina accetta la copulazione, risponderà con un leggero colpetto tra le zampe, che indicherà anche la sua posizione e la distanza dal maschio. In seguito a ciò, i due esemplari iniziano ad accoppiarsi avvicinandosi, mentre il maschio solleva un po’ la femmina, rivelando il suo addome. Lo fa per poter inserire il suo sperma nell’ovidotto, utilizzando entrambi i pedipalpi.

Ovideposizione e incubazione delle uova

Quando il complesso rituale dell’accoppiamento è terminato, il maschio scappa il più rapidamente possibile, poiché la femmina potrebbe decidere di mangiarlo. Tuttavia, ciò accade solo raramente, poiché la neomamma si trova in uno stato catalettico e immobile.

Dopo qualche giorno, essendo una specie ovipara, la madre deporrà circa 150 uova, che avvolgerà in un sacco di seta e nasconderà all’interno della sua tana. La femmina inizia a comportarsi in modo più aggressivo per difendere i suoi piccoli, poiché impiegheranno dalle 6 alle 8 settimane per nascere.

Stato di conservazione

Attualmente, la tarantola golia non è classificata come specie in via di estinzione, tuttavia ciò è dovuto principalmente alla mancanza di informazioni a riguardo. Inoltre, è un dato di fatto che il suo habitat è a rischio, poiché l’Amazzonia comprende uno dei siti con la maggiore pressione ecologica a causa della sua distruzione.

Oltre a ciò, per la maggior parte dei Terafosidi il commercio illegale costituisce un serio problema, dato che è possibile trovarli facilmente nei mercati locali. Secondo alcuni esperti, quest’ultimo potrebbe non rappresentare un grande rischio, poiché il successo riproduttivo di questi animali è molto elevato. Tuttavia, la somma di più fattori potrebbe finire per condannare questi invertebrati.

Le zanne delle tarantole golia hanno diversi usi tradizionali. Ad esempio, nello stato di Alagoas, in Brasile, vengono usate per trattare l’erisipela. Inoltre, le femmine vengono mangiate arrostite alla griglia in alcuni rituali locali.

Alcuni animali hanno un aspetto feroce che provoca panico e paure infondati. Per questo motivo, la società finisce per rifiutarli, sebbene possano trarne beneficio in vari modi. Le tarantole golia ne sono l’esempio perfetto, perché, nonostante il loro aspetto, costituiscono un pericolo quasi nullo e predispongono un futuro promettente in campo scientifico.


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