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Tutto sulla riproduzione delle pecore

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Tutto sulla riproduzione delle pecore
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Le pecore sono mammiferi quadrupedi ed erbivori. Il loro nome scientifico è Ovis orientalis aries, e sono allevati in un gran numero di paesi in tutto il mondo, con scopi diversi. L’allevamento dei greggi è principalmente diretto alla commercializzazione di latte e carne per il consumo umano. Serve anche come fonte di prodotti biologici. In questo articolo vi diremo come avviene la riproduzione delle pecore.

Possono anche essere tenute come animali domestici in una fattoria o per alcune istituzioni militari. Né possiamo dimenticare la loro preziosa lana, di grande importanza per l’industria tessile come elemento essenziale per la protezione del freddo.

Come si riproducono le pecore?

Pubertà

Le pecore femmine raggiungono la pubertà dopo circa i cinque mesi di vita, anche se questa condizione può variare fino a un massimo di 10 mesi. Nel caso dei maschi, si verifica un po’ prima, tra i 3 ed i 6 mesi.

Tuttavia, per la prima monta delle femmine, è meglio attendere che l’animale compia 8-10 mesi. Non è strano che i maschi possano provare a inseminare le femmine prima di questo periodo, ma molti allevatori attendono fino a quando non raggiungono un anno, per iniziare la riproduzione. Gli esemplari più precoci sentono il richiamo sessuale già a partire dal sesto mese.

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A causa della precoce maturazione sessuale dei maschi, gli esperti raccomandano di separarli dalle femmine quando sono giovani. Si cerca, in questo modo, di evitare la riproduzione delle pecore tra esemplari consanguinei.

Ciclo riproduttivo delle femmine

Il ciclo estrale – che interessa i mammiferi – è il periodo durante il quale la femmina accetta di essere montata dal maschio. Cioè, quando è sessualmente ricettiva

Quindi, i cambiamenti ormonali necessari sono regolati in modo che la femmina possa essere fecondata. Va aggiunto che, sebbene le pecore abbiano diversi cicli di estro nell’anno, questi dipendono dalle differenti stagioni.

La riproduzione delle pecore secondo la stagione

Ci sono diversi fattori che influenzano i cicli riproduttivi della pecora: il tipo di alimentazione, la temperatura ambientale, la presenza dei maschi e la stagione dell’anno (l’elemento sicuramente più importante).

In questo senso, il fotoperiodismo (che indica l’insieme delle reazioni che gli organismi presentano in base ai periodi di luce e oscurità), determina i cicli di estro delle pecore. A seconda dell’esposizione alla luce, le ovaie si attivano.

Nel caso delle pecore, il periodo riproduttivo si verifica quando i giorni sono più brevi e fa buio prima. Questo ha a che fare con la produzione di ormoni stimolati dalla luce.

Questa dipendenza dal tempo funziona in modo tale che le femmine possano partorire in condizioni climatiche favorevoli, cioè durante la primavera. È un modo per assicurare che aumentino le possibilità di sopravvivenza della prole.

Come sapere se una pecora è in calore?

Durante il ciclo di riproduzione delle pecore, basterà osservare questi 4 elementi indicativi:

  • La vulva appare arrossata e più umida del solito.
  • Minzione maggiore e più frequente.
  • Il belare si fa più insistente.
  • Le femmine scuotono la coda da un lato all’altro, in presenza del maschio.

Se queste caratteristiche sono presenti, la pecora è probabilmente in calore.

La gravidanza

Dura circa cinque mesi (tra 145 e 153 giorni). In questo periodo si deve migliorare l’alimentazione dell’animale, che richiederà maggior quantità di cibo. È ideale aggiungere cereali e grano alla sua dieta quotidiana. Anche se la quantità di cibo è aumentata, non dovete mai esagerare, dal momento che un aumento eccessivo di peso è controproducente.

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D’altra parte, è consigliabile separare le pecore gravide dagli altri animali per evitare colpi e abusi. Questo riduce il rischio di aborto.

Il parto

Si può presumere che la pecora partorirà quando si allontana dagli altri animali. Inoltre, apparirà irrequieta e mostrerà scarso appetito.

Per prepararsi al travaglio, la vulva si infiamma, assumendo un colore rosso intenso, con la pelle che appare allentata. Poi inizieranno le contrazioni e, più tardi, si romperanno le acque. Dopo un po’, l’animale si getta a terra e inizia a sollevare lo sguardo mentre allunga il collo. In quel momento cercherà di far uscire l’agnello.

In generale, il parto delle pecore è un processo naturale che non richiede l’intervento umano. Se l’agnello non è ben posizionato, l’aiuto è essenziale per farlo nascere. Il pastore, o la persona che si prende cura del gregge, dovrebbe lavarsi accuratamente le mani, prima di entrare in contatto con la vulva della pecora e sistemare la posizione del nascituro.

Dopo il parto, potete offrire all’animale dell’acqua fresca. In generale, come abbiamo detto prima e come avete potuto osservare, il processo di riproduzione della pecora quasi mai richiede l’intervento umano.


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