Viaggiare con gli animali domestici: 6 norme europee da conoscere
Per poter viaggiare con gli animali domestici in Europa senza problemi, servono una serie di documenti. In questo articolo vi indicheremo quali sono, come ottenerli e spiegheremo perché sono così importanti.
Le norme europee, in materia di circolazioni di animali, prevede pressapoco le stesse linee guida già in vigore dopo l’accordo di Schengen del 1985. Ovviamente, nel caso di cani e gatti, per viaggiare con animali domestici nel territorio europeo, dovrete esibire anche certificati inerenti allo situazione medico-sanitaria dell’esemplare.
Un accordo Schengen per viaggiare con gli animali domestici in Europa
Uno dei principali vantaggi di vivere nella UE è che i cittadini europei possono spostarsi tra tutti e 28 paesi dell’area Schengen senza particolari limitazioni ed esibendo solamente la carta d’identità.
Anche nel caso degli animali si applica questo tipo di beneficio: non ci sono particolari obblighi né particolari dogane “pet” da superare. Ovviamente, proprio come con gli umani, ci sono una serie di documenti che ogni proprietario deve presentare, inerenti alla proprietà, l’identità e lo stato di salute del cane, gatto o altro animale da compagnia che sta viaggiando.
Documenti per viaggiare con gli animali domestici in paesi extra UE
In altre parti del mondo, viaggiare con animali domestici richiede una serie di visti e certificati che attestino, tra le altre cose, la salute dell’animale. Nell’Unione Europea, la documentazione necessaria per portare un cane in uno dei suoi 28 paesi membri è la seguente:
1. Microchip
Sebbene in molti paesi l’uso del microchip è già obbligatorio, vale la pena ricordare che è fondamentale se si vuole viaggiare con animali domestici in Europa. L’unico requisito richiesto al microchip del vostro cane o gatto è che possa essere letto dai lettori standard.
2. Vaccini per viaggiare con gli animali domestici
Tra tutti, il vaccino per la rabbia è quello assolutamente obbligatorio. In Europa non è così insolito che un animale possa contrarla. Inoltre, tale vaccino deve essere stato applicato almeno 21 giorni prima di arrivare in Europa. È anche importante notare che il microchip dell’animale dovrebbe essere inserito prima del vaccino e che il vaccino non può essere somministrato a cucciolo con meno di 12 settimane di vita. Pertanto, una delle eccezioni che riguarda gli animali più giovani è che non devono essere necessariamente vaccinati.
3. Anticorpi
Una volta vaccinato il vostro cane contro la rabbia, la prossima cosa da fare è analizzare il suo sangue per verificare che i livelli di anticorpi siano abbastanza alti. Questo test verrà effettuato almeno 30 giorni dopo la vaccinazione dell’animale e tre mesi prima dell’arrivo in Europa. Come potete vedere, viaggiare con animali domestici nell’UE con un animale di un paese terzo richiede un certo livello di preparazione e documentazione.
4. Certificato veterinario
Oltre a tutto ciò, per viaggiare con animali domestici in Europa, bisognerà presentare un documento in cui il veterinario certifica che il vostro animale domestico non ha malattie contagiose ed è vaccinato per la rabbia. Si tratta di un certificato assolutamente indispensabile per potervi spostare senza problemi.
5. Passaporto
Se il soggiorno durerà più di quattro mesi, è richiesto un passaporto per animali domestici in corso di validità. Questo documento si chiama Passport for Companion Animals ed è regolato dal decreto di esecuzione (UE) n. 577/2013 della Commissione. Anche questo documento vi servirà per viaggiare con animali domestici all’interno dell’UE. Per fortuna, può essere rilasciato da un veterinario autorizzato.
6. Vaccini speciali
Per i cani che viaggiano verso Malta, Irlanda, Finlandia e Regno Unito è necessario il vaccino contro il parassita Echinococcus multilocularis. Il trattamento dovrà essere somministrato da un veterinario tra le 24 e le 120 ore antecedenti all’arrivo in uno dei paesi sopra menzionati.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.