Lo zoo di Buenos Aires diventerà un ecoparco
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” scrisse Antoine de Lavoisier. Ed è così che lo zoo di Buenos Aires ha iniziato il suo percorso di trasformazione per diventare ecoparco. In linea con il nuovo sentimento globale che impone maggiore rispetto per i diritti degli animali e la lotta in difesa dell’ambiente, anche la capitale dell’Argentina fa parlare di sé. Vediamo nel dettaglio questo ambizioso progetto di rinnovazione che migliorerà la vita degli esemplari finora ospitati nello zoo, contribuendo a rendere più vivibile la città porteña.
Una nuova vita per gli animali nello zoo della capitale argentina
Aperto nel 1875 nel quartiere Palermo, lo zoo di Buenos Aires divenne presto una meta abituale per cittadini e turisti, desiderosi di vedere animali esotici. Per fortuna, le vecchie gabbie in cui i felini e le altre specie trascorrevano i loro giorni di cattività, stanno lasciando lo spazio ad ambienti più confortevoli. Il vecchio zoo lascerà il posto ad una nuova struttura, innovativa e moderna, in cui si cercherà di ricostruire l’habitat naturale dei differenti animali.
Ma la verità è che, in ogni caso, stiamo parlando di esseri privati della loro libertà. Molti di loro hanno dovuto sopportare condizioni molto diverse da quelle della loro area di origine. Un esempio è dato dall’orso polare morto nel 2012, nel bel mezzo di una tipica estate torrida di Buenos Aires.
Vale la pena chiarire che, al momento della sua inaugurazione, lo zoo sorgeva in una zona tranquilla e lontana dal centro della città. Oggi, al contrario, è circondato dal folle traffico di una delle più grande metropoli del continente sudamericano, con oltre tre milioni di abitanti. Anche l’inquinamento acustico è un problema serio, per alcuni animali.
Addio zoo di Buenos Aires, benvenuto ecoparco!
Nel settembre del 2017, lo zoo di Buenos Aires ha chiuso i battenti. Tutto questo per riaprire, si presume tra due anni, trasformato in Ecoparco. In questi 24 mesi verrà effettuata la prima delle tre fasi previste dalla riconversione.
Attualmente ci sono circa 1300 animali e l’idea è che ne rimarranno solamente 300. Circa 350 sono già stati spostati in luoghi più appropriati. Un elefante sarà presto trasferito in un’area protetta del Mato Grosso. Circa 130 cervi e antilopi verranno dislocati in un moderno allevamento di animali selvatici a La Plata, capitale della provincia di Buenos Aires.
Nell’ex zoo, rimarranno gli animali che, per motivi di età o salute, non possono essere trasferiti. L’obiettivo è migliorare significativamente la qualità della loro vita. L’idea è che anche negli ecosistemi risiedano solamente specie autoctone, con reparti dedicati al soccorso, alla riabilitazione o all’allevamento delle specie in pericolo di estinzione. Il ruolo dell’Ecoparco sarà necessariamente didattico, per gli esseri umani, e un centro di cure medico-veterinarie, per gli animali.
Buone notizie per gli animali in cattività. Lo zoo di Buenos Aires ha iniziato il suo ambizioso percorso per convertirsi in Ecoparco.
Una città enorme che ha bisogno di più spazi verdi
Saranno inoltre apportate modifiche agli edifici, facendo attenzione a non disturbare troppo gli animali. In ogni caso, il futuro complesso conserverà ben 52 palazzi considerati Patrimonio Storico che verranno rivalutati per poter essere utilizzati per eventi e altri scopi.
Tutti i 12 ettari saranno ad accesso gratuito con la previsione di aumentare lo spazio verde del 24% e ridurre i percorsi asfaltati del 40%.
All’interno di questa prima fase sono inclusi anche i lavori alle infrastrutture per la cura delle specie che abiteranno l’ecoparco. Tra questi, ad esempio, vale la pena menzionare il nuovo ospedale veterinario e la stanza dedicata alla nutrizione degli animali.
Lo zoo di Buenos Aires riaprirà come ecoparco tra due anni
Sebbene all’inizio qualcuno aveva ipotizzato di mantenere aperto lo zoo, durante i lavori di ristrutturazione, alla fine il Comune della città argentina ha preferito optare per la chiusura temporanea. Se il piano previsto sarà rispettato, il nuovo Ecoparco di Buenos Aires aprirà i battenti alla fine di settembre del 2019.
Tale decisione nasconde l’obiettivo di preservare la salute degli animali, che avrebbero potuto soffrire per colpa dei rumori prodotti da operai e macchinari. Bisogna considerare che questo tipo di intervento è strutturale, ossia molto profondo e dispendioso.
Proprio in questo senso, gli ingegneri hanno costituito un gruppo di lavoro misto, formato anche da zoologi e psicologi, in modo da pianificare i lavori senza creare eccessivo disturbo agli ospiti dell’ormai ex zoo. Aspettiamo con curiosità di vedere l’esito di questa trasformazione che, speriamo, possa essere d’esempio per i moltissimi zoo ancora aperti anche in Italia.
Fonte di foto: Facebook Interactive Ecopark di Buenos Aires
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