Adottare un cucciolo: l'errore di umanizzare il cane
Adottare un cucciolo è una delle decisioni più importanti, e belle, che una persona può fare nel corso della propria vita. Sicuramente un momento cruciale che cambia l’esistenza di chi ama gli animali. Però, prima di fare qualsiasi cosa, occorre ragionare circa responsabilità e obblighi che questa scelta comporta. Bisogna sopratutto tenere in conto che un cane resta sempre un cane e non va mai umanizzato.
Alcuni sono convinti che trattare un amico a quattro zampe come una persona è una grande dimostrazione di affetto. In realtà, umanizzare il proprio cane può diventare persino una forma di maltrattamento. In questo articolo vi spiegheremo il perché.
Adottare un cane senza umanizzarlo
Anche se i cani sono intelligenti e sensibili, qualità molto simili alle nostre, restano sempre degli animali. E come tali vanno trattati. Posseggono necessità e bisogni differenti ma, non per questo, dovete voler loro meno bene. Semplicemente ognuno deve svolgere il proprio ruolo.
La principale caratteristica che accomuna cani ed umani è la necessità, istintiva, di far parte di un gruppo. Scambiare amore e affetto, dare e avere coccole. Sono esseri molto socievoli e con sentimenti propri.
Ciononostante, esistono cose che ci separano. Per esempio, a livello di cibo, i cani non posseggono la capacità di differenziare i sapori. Pertanto, alimentarli con alimenti umani è sbagliato e può essere persino pericoloso.
Un cane non è una persona
Trattare un cane come una persone, sarà pregiudizievole per lui e per la sua salute. Vediamo tre ragioni principali che rafforzano questa solida tesi:
- La necessità di un capobranco. I cani sono animali da branco ed esigono, sin da piccoli, di trovare posto all’interno di una ben chiara gerarchia. Il padrone dovrà diventare il leader del gruppo, per poter controllare e dirigere comportamenti e azioni. Altrimenti, la convivenza verrà inevitabilmente compromessa, creando una confusione di ruoli che porterà l’animale a sentirsi superiore e legittimato a fare praticamente ciò che vuole.
- Perdita di identità. Un cane umanizzato, che viene trattato come una persona, perderà la sua identità. Non vorrà stare con altri cani e si attaccherà in maniera eccessiva e sbagliata ai padroni. Sarà incapace di sviluppare una personalità propria, diventando passivo e senza carisma. Scarsa socializzazione e difficoltà a relazionarsi con altri esseri umani saranno problemi impossibili da superare.
- Mancanza di equilibrio. Non riuscire a differenziare tra lo stare con altri animali e le persone, romperà il normale equilibrio nella relazione tra uomo e animale, tra padrone e cane. Sarà più difficile che il vostro cane socializzi e reagirà in modo sproporzionato ed esagerato dinanzi a situazioni apparentemente di normali. E’ l’insicurezza di chi non sa a quale dei gruppi appartiene realmente.
Conseguenze dell’umanizzazione del cane
- Paura dei cambiamenti. Un cane umanizzato soffrirà notevolmente nel caso in cui lo lasciate solo o con altre persone. Per esempio per via del lavoro o se andate in villeggiatura. Si sentirà abbandonato, privo di sostegno e senza scopo. In vostra assenza, non saprà come relazionarsi con il mondo esterno, come se avesse sempre vissuto in una sfera di cristallo. Se avete umanizzato il cane, non avrà mai la capacità di vivere sereno la sua condizione di animale domestico.
Come vi abbiamo detto all’inizio, trattare il vostro cane da animale non significa volergli meno bene. Un cucciolo non è un bambino e, per il suo benessere fisico e mentale, dovrà essere posto nell’ordine gerarchico corretto. Un animale intelligente, fedele, a cui siete legatissimi. Ma pur sempre un animale.
Non cadete nell’errore di umanizzare il vostro nuovo amico a quattro zampe. Preoccupatevi, al contrario, di allevare e addestrare un cane forte, sicuro, attento e con un proprio carattere. Si adatterà a voi, alla vostra vita, ai vostri ordini, felice di essere cane: il miglior amico dell’uomo.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.