L'aquila delle Filippine, un gigante quasi estinto

Molto grande, può misurare fino a un metro, l'aquila delle Filippine è una specie in critico pericolo di estinzione; ne restano, infatti, solo 400 esemplari in libertà.
L'aquila delle Filippine, un gigante quasi estinto

Ultimo aggiornamento: 17 aprile, 2020

L’aquila delle Filippine è una maestosa predatrice oriunda del paese da cui prende il nome. Scoprite le abitudini e le caratteristiche di questo uccello rapace in pericolo di estinzione.

Habitat e caratteristiche dell’aquila delle Filippine

L’aquila delle Filippine, il cui nome scientifico è Pithecophaga jefferyi, è stata dichiarata ufficialmente il volatile nazionale delle Filippine. La sua grande mole (può raggiungere il metro e pesare fino a otto chili), unita al rapido declino della sua popolazione a causa della deforestazione, fanno di essa una delle aquile più rare al mondo.

Questo rapace, che in cattività può vivere fino a trent’anni e in libertà fino a sessanta, vive, per l’esattezza, nelle isole filippine di Luzon, Samar, Leyte e Mindanao.

Qui costruisce il suo nido sugli alberi della famiglia Dipterocarpaceae. Si registra il maggior numero di aquile delle Filippine nell’isola di Mindanao, dove va dalle ottantadue alle duecentotrentatré coppie riproduttive.

Esemplare di aquila delle filippine

Si dice che le grandi dimensioni dell’aquila delle Filippine le permettano di nutrirsi di scimmie, sebbene la taglia delle sue prede vari enormemente. La dieta di questo animale è costituita da scoiattoli volanti, ratti nube giganti, scimmie e altri uccelli. In genere ogni esemplare caccia da solo, ma durante la stagione degli amori è possibile avvistarli a coppia.

Per quanto riguarda le abitudini riproduttive dell’aquila delle Filippine, saltano all’occhio le enormi strutture risultato dei nidi disposti sui rami degli alberi della famiglia Dipterocarpaceae. Una coppia di aquile delle Filippine resterà unita tutta la vita, dato che questa specie è monogama. La stagione degli amori va da settembre a febbraio.

Pithecophaga jefferyi, una specie quasi estinta

Oggi, purtroppo, restano solo 400 esemplari in libertà. Ciò si deve alla distruzione dell’habitat di questo animale come risultato della deforestazione massiccia, accompagnata dal bracconaggio. Come se ciò non bastasse, il suo ritmo riproduttivo risulta sempre più lento a causa dell’accumulo di pesticidi nel suo organismo.

Ali del Pithecophaga jefferyi

La International Union for Conservation of Nature (IUCN) nel 2010 ha stimato che questa specie si trova in pericolo critico di estinzione. Tra le misure adottate dal governo filippino per proteggere il suo volatile nazionale troviamo:

  • La Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatica minacciate di estinzione, che vieta il commercio internazionale delle aquile delle Filippine.
  • La cosiddetta “legge di vita selvatica”, che stanzia fondi per la conservazione e protezione di risorse e habitat naturali.
  • L’inaugurazione di un centro di riabilitazione di aquile delle Filippine nel parco nazionale del Monte Apo, nell’isola di Mindanao, come risultato del Programma di conservazione dell’aquila delle Filippine.

In aggiunta alle misure descritte, la caccia di questa specie è sanzionabile con pene che vanno fino ai dodici anni di detenzione.


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