Coati: caratteristiche, comportamento e habitat
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Il coati è un mammifero originario dell’America Centrale e del Sud, dotato di un’anatomia molto particolare. Appartiene alla famiglia dei Procionidi ed è cugino del procione. I conquistatori spagnoli lo scambiarono per un tasso, la prima volta che ne videro uno.
Ci sono solo due specie di coati: i coati dal naso bianco e i coati dalla coda ad anelli. Entrambi condividono molto del loro habitat, e in questo articolo vi aiuteremo a conoscerli meglio.
Caratteristiche dei coati
Il coati è un animale simile ad un procione, ma di colore castano, con un muso allungato e una coda stilizzata in fasce, simile a quella di un lemure. Spesso viene confuso con questi primati. Possiede dei potenti artigli e caviglie con doppia articolazione, che gli permettono di camminare a quattro zampe su superfici verticali senza alcun problema, oltre a garantirgli di poter scendere dagli alberi, sottosopra.
Questa procionide del genere Nasua, può raggiungere i 1,4 metri di lunghezza, anche se si tratta di mammiferi alti pochi centimetri. Per quanto riguarda la tonalità della pelliccia, può andare dal marrone chiaro al nero scuro, o addirittura dal rosso al bianco. D’altra parte, i coati si muovono facilmente sugli alberi grazie alle possenti caviglie, ma sul terreno possono camminare come plantigradi.
Per quanto riguarda la loro dieta, sono animali onnivori e praticamente mangiano tutto. Si tratta di una capacità che gli ha permesso di dominare la giungla e gli ecosistemi urbani. Un esemplare adulto gradisce frutta e insetti, ma può mangiare anche uova e piccoli volatili.
Comportamento del coati
È una specie molto socievole e vive in branchi di 25 individui circa. La maggior parte del gruppo è composta da femmine, mentre i maschi vivono separati e ritornano solamente per riprodursi. Dopo il normale periodo di calore, la femmina ha una gestazione di oltre due mesi prima di partorire da 2 a 6 cuccioli. Sarà lei ad occuparsi di crescere i piccoli. Una delle caratteristiche uniche di questo animale è che le madri costruiscono nidi sugli alberi. Qualcosa di davvero insolito, trattandosi di mammiferi.
Normalmente, alcuni esemplari si occupano di controllare il territorio per scovare eventuali predatori come il giaguaro. Nel momento in cui avvistano il pericolo, avvertono il resto del gruppo. Sono animali che sono guidati principalmente dall’olfatto, sviluppatissimo, come si può capire dal loro muso allungato.
La femmina del coati costruisce nidi sugli alberi per poter accudire e proteggere i suoi cuccioli. Questi animali vivono in gruppi sociali di fino a 25 individui con delle vere e proprie sentinelle che avviseranno gli altri in caso della presenza di un predatore.
L’habitat del coati
I coati vivono nel continente americano. Potrete vederli dall’Argentina all’Uruguay fino al Messico e agli Stati Uniti meridionali. Vivono in aree boschive e foreste tropicali, anche se ci sono alcune popolazioni in aree più desertiche, come l’Arizona.
Sfortunatamente, in alcuni paesi sono diventati una specie invasiva. In alcuni paesi, in cui possedere un procione è considerato illegale, oggi i coati sono diventati di moda. Una brutta notizia per questo animale che mal si adatta alla vita domestica, essendo abituato a vivere circondato dai propri simili. Il fatto, poi, di avere denti affilati e potenti artigli, porta spesso a spiacevoli incidenti.
Il coati, infatti, può trasmettere la rabbia all’uomo. Come succede con la volpe rossa, portatrice sana della malattia, può innescare la zoonosi di una delle malattie infettive più pericolose al mondo. Attualmente, questa emergenza è tenuta abbastanza sotto controllo, ma introdurre tali specie invasive in territori come l’Italia potrebbe rappresentare un grave problema.
Inoltre, il coati si nutre di uova di volatili in via d’estinzione. Di solito, le istituzioni tendono a sacrificare questi mammiferi, dal momento che non esistono rifugi adatti ad ospitarli. Serve maggiore responsabilità nell’adottare esseri viventi che dovrebbero essere lasciati liberi di vivere nel proprio habitat e non obbligati a diventare animali da compagnia.
Dopo la proibizione di adottare procioni, sembra che il coati stia diventando di moda. Questo mammifero può però trasmettere la rabbia all’uomo e, inoltre, si ciba di uova di volatili in via d’estinzione. Si tratta di una specie invasiva che, inevitabilmente, crea problemi alla fauna autoctona del paese in cui viene introdotto a forza.
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- Ríos-Uzeda, Boris & Arispe, Rosario. (2010). Procyonidae en Wallace R, Gomez H, Porcel Z, DI Rumiz (eds). Distribución, Ecología y Conservación de los Mamíferos Medianos y Grandes de Bolivia (pp.497 – 517).
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