Cosa fare se il gatto non mangia?
Spesso si scherza dicendo che i gatti sono piuttosto schizzinosi quando si tratta di scegliere ciò che mangiano. Tuttavia, se un gatto non mangia, ci possono essere problemi abbastanza seri che possono seriamente influire sulla salute. In quanto proprietari, è essenziale imparare a distinguere se il vostro animale ha bisogno di qualche tipo di trattamento o meno, e quindi evitare conseguenze dannose per la sua vita.
Perché il vostro gatto non mangia?
Se ritenete che questo comportamento insolito possa essere correlato alle cause esposte nell’elenco seguente, vi converrà agire il prima possibile e impedire che la salute del vostro animale domestico venga compromessa.
- Possibile malattia. La perdita di appetito è di solito una risposta corporea a un agente patogeno esterno. Un batterio, un virus o un parassita possono causare una risposta del sistema immunitario dell’animale.
- Un recente vaccino può portare a una reazione avversa nel gatto e farlo smettere di mangiare per un po’ di tempo. I sintomi correlati ai vaccini di solito non durano a lungo e, in generale, sono lievi.
- Un viaggio, un trasloco o trovarsi in un ambiente strano e nuovo può sorprendere il gatto e portarlo a modificare alcune delle sue abitudini. I gatti sono animali che amano la routine e la familiarità, quindi non sorprendetevi se un cambio drastico incide sul suo appetito.
- Problemi psicologici. Nel caso in cui il veterinario abbia escluso un problema di natura fisica, potrete trovarvi di fronte a un sintomo di ansia o depressione. Come abbiamo già detto, i gatti sono animali molto sensibili ai cambiamenti e possono essere influenzati da nuove situazioni o da persone sconosciute.
Tuttavia, forse il vostro gatto ha smesso di mangiare temporaneamente per una causa meno preoccupante, come una lieve infezione alla bocca o un cambiamento ormonale. Potrebbe anche essere stufo di un mangime che gli risulta poco appetitoso e monotono. Dopo tutto, i gatti sono animali carnivori, che amano cacciare e sopratutto vivaci.
Il gatto non mangia: problemi di salute
La cosa più importante, una volta che avete scoperto che il vostro amico a quattro zampe non mangia più come prima, è invertire questo comportamento il prima possibile. L’obiettivo è quello di evitare che ciò possa avere conseguenze gravi sulla sua salute.
Un gatto che smette di mangiare, evidentemente, è costretto a ricorrere alle sue riserve di grasso per ottenere energia. Per questo motivo, il fegato dovrà elaborare quello che ha già immagazzinato, attaccando, in particolare, determinate quantità di proteine.
Una rapida perdita di peso supporterà un’ulteriore pressione per il fegato, che può arrivare a sviluppare patologie, come la denominata lipidosi epatica felina.
Questa malattia di solito si sviluppa specialmente nei gatti obesi che cadono in anoressia a lungo termine a causa dello stress. Di fronte a questa situazione, aumentano gli acidi grassi che raggiungono il fegato, che può venire gravemente danneggiato.
Cosa fare per convincere il gatto a mangiare?
Considerando che un periodo prolungato di inedia può avere conseguenze devastanti per il vostro gatto, la prima cosa da fare, se notate che la situazione non migliora, è consultare un veterinario.
Se la perdita di appetito risulta essere correlata a una malattia, potreste escogitare una dieta con la supervisione del medico pensata per attirare l’interesse del gatto e restituirgli il desiderio di mangiare. I cibi in scatola, ad esempio, potrebbero attirarti di più del solito cibo.
Se il micio non presenta alcun tipo di malattia, è consigliabile prendere certe misure per attirare la sua attenzione. Ad esempio, alcuni alimenti come il fegato o il tonno possono stimolare facilmente il suo appetito.
È inoltre possibile fornire al gatto dei farmaci che incoraggiano l’assunzione di cibo, anche se si dovrebbe ricorrere a questi solo in casi estremi. E ricordate: sempre e solo sotto prescrizione di un veterinario.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.