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Demenza senile nel cane: cos'è, come trattarla e prevenirla

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Demenza senile nel cane: cos'è, come trattarla e prevenirla
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La demenza senile nel cane è un aspetto praticamente inevitabile del processo di invecchiamento naturale dei nostri amici a quattro zampe. Tuttavia, è possibile adottare diverse misure per migliorare la qualità della loro vita durante la fase della vecchiaia.

Il cervello è un organo cosiddetto multi-task. È responsabile dell’interpretazione e codificazione degli stimoli esterni, trasmettendo informazioni e messaggi ad altri organi. È un universo di connessioni e scintille che controlla tutti i processi metabolici dell’organismo.

Una lunga vita è sinonimo di molte gioie e momenti indimenticabili. Ma, così negli uomini come negli animali, il tempo lascia i suoi segni indelebili. Sia nel fisico che nella mente o, per meglio dire, intacca la velocità e l’efficienza delle capacità cognitive degli esseri viventi.

Demenza senile nel cane: cos’è?

Con il termine demenza si indica, generalmente, la perdita di memoria e la diminuzione delle normali funzioni cerebrali. L’invecchiamento, naturalmente, implica la presenza di segni di demenza che possono essere più o meno evidenti, a seconda dei casi. I neuroni stanno morendo e il cervello gradualmente perde l’efficacia e la rapidità che lo contraddistingueva durante la giovinezza.

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Nel caso degli esseri umani, l’Alzheimer è la malattia del cervello che causa il tipo più grave di demenza. La degenerazione neuronale è così acuta che un soggetto può radicalmente cambiare personalità e comportamento, portando a gravi disordini di identità.

Come inizia la demenza senile nel cane?

Nei cani, la demenza è caratterizzata principalmente dalla progressiva perdita di funzioni sensoriali. La visione e l’udito sono influenzati assai rapidamente. L’olfatto, che è il senso principale dei cani, è più resistente.

In casi particolarmente avanzati, l’animale inizia anche a perdere le funzioni cognitive. Ciò è, in realtà, una conseguenza logica della degenerazione dei cinque sensi. Non è in grado di riconoscere i comandi del proprio padrone e mostra difficoltà nella localizzazione spazio-temporale.

Anche se la causa principale della demenza è l’età, sono molti i fattori che possono accelerarla o, addirittura, innescarla. Tra i più rilevanti ricordiamo: alimentazione sbilanciata, intossicazione, scompensi vascolari, traumi o danni cerebrali di diversa natura.

I sintomi della demenza senile nei cani

Come detto prima, i sintomi della demenza senile nei cani possono incidere sul loro comportamento abituale. I cani di solito entrano nella fase senior tra i 6 e i 10 anni di età. Di solito, nei cani di grandi dimensioni, i sintomi della vecchiaia appaiono più rapidamente.

I cani possono soffrire una perdita graduale dell’udito. Se provate a chiamare il vostro animale anziano ma vi ignora, potrebbe trattarsi di demenza senile e non di semplice disubbidienza.

Lo stesso può accadere con la vista. Il vostro amico a quattro zampe mostrerà difficoltà nel camminare, avanzando in modo timoroso e mostrando insicurezza. Non vedendo gli oggetti come prima, può finire per sbatterci contro o colpirli, non potendo evitarli a tempo.

Perdita di sensibilità

In tempi abbastanza rapidi, l’animale perde sensibilità. Le reazioni agli stimoli esterni come i rumori, gli odori e la presenza di altri animali diminuiscono. Mostra anche difficoltà a notare le persone del suo ambiente.

Il progresso della demenza viene accompagnata dai seguenti sintomi:

  • Cambiamenti di temperamento.
  • Iperattività o ansia.
  • Mancanza di appetito.
  • Stanchezza, letargia e depressione.
  • Incapacità di controllare le necessità fisiologiche.
  • Perdita di coscienza e movimenti casuali.
  • Perdita di memoria.

Quest’ultimo punto interessa due elementi assai frustranti per i padroni. I cani anziani affetti da demenza senile arrivano a dimenticare il proprio nome fino a non riconoscere più le persone care, proprietari inclusi.

Ad ogni modo, parliamo di un male capace di svilupparsi in silenzio e che viene diagnosticato in una fase molto avanzata. Per questo motivo, visite periodiche dal veterinario sono indispensabili per poter verificare la presenza della demenza in tempo e agire in modo tempestivo.

Come trattare la demenza senile nel cane

Nulla può impedire l’invecchiamento. Ma almeno potrete contare su trattamenti palliativi per limitare la degenerazione neuronale e migliorare le funzioni cognitive del vostro animale.

Il veterinario può amministrare i cosiddetti inibitori della monoamino ossidasi (IMAO). Questi farmaci hanno un’azione neuroprotettiva, in quanto riducono l’azione dei radicali liberi.

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Inoltre, può essere utilizzato l’estratto naturale di Ginko Biloba. Questo trattamento migliora l’ossigenazione del cervello e aiuta a favorire le funzioni cognitive.

Vale la pena ricordare che il veterinario è l’unico professionista accreditato per poter raccomandare medicinali e terapie appropriate. Evitate l’auto-medicazione e diffidate di qualsivoglia cura miracolosa.

Come prevenire la demenza senile nei cani?

Per poter arrivare fino alla terza età in buona salute, occorre adottare buone abitudini sin da giovani. Ciò elimina i fattori di rischio che portano ad un’accelerazione del processo di demenza senile nei cani.

Una dieta equilibrata, una pratica regolare di esercizio fisico e di attività all’aria aperta sono misure preventive assai efficaci. Seguite scrupolosamente il calendario dei vaccini e realizzate con frequenza le normali cure anti-parassitarie.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.