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Emofilia nei cani: cause, sintomi e trattamento

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Emofilia nei cani: cause, sintomi e trattamento
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Conosciuta come la malattia del sangue, l’emofilia nei cani è una patologia di carattere ereditario. Viene trattata con grande cura, a causa delle sue conseguenze e, di solito, si manifesta dopo i due mesi di vita.

Si tratta di un disturbo che interessa la coagulazione del sangue. Gli enzimi e le proteine ​​che addensano il tessuto connettivo fluido, vengono inibiti. Pertanto, la circolazione diventa eccessivamente liquida.

Il modo migliore per trattare l’emofilia nei cani è attraverso l’aiuto di uno specialista. Il proprietario dell’animale deve stare attento a qualsiasi anomalia di natura circolatoria e andare dal veterinario prima che i rischi per la salute dell’animale diventino maggiori.

Come si manifesta l’emofilia nei cani?

Sfortunatamente, non esiste una diagnosi che possa essere realizzata in tempo, a meno che il proprietario non conosca la storia clinica o anamnesi dei genitori. Questa malattia può avere gravi conseguenze, come il sanguinamento costante anche in caso di emorragie lievi.

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Va notato che l’emofilia è una malattia ereditaria, cioè, purtroppo, è trasmessa dalla madre ai cuccioli per via della carenza di un cromosoma X.

Nel caso dei maschi, soffriranno sempre di questa patologia, se erediteranno il cromosoma della loro mamma. Al contrario, le femmine possono solo trasmettere l’emofilia, a meno che questo disturbo ereditario non derivi da entrambi i genitori, entrambi portatori di tale cromosoma.

Ci sono razze più inclini di altre a soffrire di emofilia canina. Ad esempio, esemplari come il pastore tedesco e il dobermann presentano una maggiore tendenza a soffrire di questa malattia.

Ora, il modo più comune per sapere se un animale è emofilico è dopo una ferita. Di solito, e in condizioni normali, il processo di coagulazione si verifica immediatamente, prevenendo il sanguinamento.

Nel caso dell’emofilia nei cani, l’emorragia non si ferma mai. Se si tratta di un taglio superficiale, il rischio è limitato. Tuttavia, quando si tratta di lesioni più profonde, l’emofilia può essere mortale.

Cosa fare se c’è il sospetto che il cane soffre di emofilia?

Se avete assistito a episodi di sanguinamento prolungato, è opportuno rivolgervi immediatamente al veterinario. Analizzando la causa e la posizione della ferita, lo specialista può determinare la forma in cui reagisce l’organismo del vostro cane. Verificherà, cioè, la presenza di qualche anomalia nel sistema circolatorio.

Esistono tre tipi di emofilia: A, B e C o anche detti lieve, moderata o grave. Nel caso dell’emofilia di tipo A o lieve, viene solitamente diagnosticata solo in presenza di una ferita. Invece, quelle di tipo B o C appaiono con evidenza solo dopo quattro e sei mesi.

In questi casi, è comune vedere il cane sanguinare dal naso o dalle gengive. Inoltre, esiste la possibilità che il sangue possa essere presente in urine e feci.

Possibili cause dell’emofilia nei cani

  • La prima cosa da fare è confermare la diagnosi. A meno che il proprietario non sappia che l’animale è emofilico, il veterinario determinerà le cause dell’emorragia.
  • In alcune occasioni, il sanguinamento costante può essere dovuto a fattori esterni. Un caso comune è l’ingestione di veleno per topi da parte dell’animale e anche il morso di un serpente.

In entrambe le circostanze, e in conseguenza dell’effetto del veleno, vengono inibiti gli enzimi che coagulano il sangue.

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  • Anche una carenza nell’assorbimento di vitamina K può causare sanguinamento incontrollato. Questo perché la vitamina K agisce sul fegato, l’organo responsabile della produzione degli enzimi coagulanti.
  • Alcuni farmaci influenzano anche lo spessore del sangue, come gli antibiotici ad uso prolungato. Può anche essere il risultato di un’eccessiva dose di anticoagulanti.

Come viene trattata l’emofilia canina?

Se, dopo una visita approfondita, il veterinario diagnostica l’emofilia nei cani, probabilmente prescriverà coagulanti all’animale. In mancanza di essi applicherà un trattamento al vostro cane, a base di vitamina K.

Grazie ad alcuni studi recenti, è stata determinata anche una terapia genetica che consente di superare l’emofilia. La cura consiste nell’iniezione nel corpo del fattore VIII, che causa la malattia. Finora, gli animali trattati con questo tipo di terapia sono riusciti ad evitare ricadute per ben tre anni.

Considerazioni sui disturbi circolatori

Questo difetto di coagulazione nel sangue può portare altri problemi di salute all’animale. Il più comune è l’anemia, che è causata da alcune emorragie interne.

I sintomi di questa condizione sono debolezza, problemi di respirazione e aritmie. Inoltre, l’animale apparirà confuso e avrà la tendenza a dormire molto più del solito. A ciò, purtroppo, solitamente si aggiunge anche vomito e comparsa di sangue nelle feci.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.