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Escherichia coli: il batterio dei mammiferi

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Escherichia coli è un batterio che risiede normalmente dentro agli animali ed è generalmente innocuo. Tuttavia, esistono dei ceppi patogeni che causano malattie intestinali, motivo per cui è importante riconoscerlo onde evitare il contagio dei nostri amici animali e di noi stessi.
Escherichia coli: il batterio dei mammiferi
María Muñoz Navarro

Scritto e verificato il biologo María Muñoz Navarro

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Probabilmente avrete già sentito parlare di Escherichia coli (E. coli), un batterio non raro che può aver colpito voi o qualche persona a voi cara. Ebbene, forse non sapevate che gli animali da fattoria sono portatori (serbatoio) di questa malattia.

Escherichia coli è considerato il batterio a vita libera più studiato in assoluto. La maggior parte dei ceppi esistenti risiedono nel colon dei mammiferi e degli uccelli (dove non causa malattie ma supporta i processi digestivi). Tuttavia, al di fuori dell’apparato gastrointestinale, causa infezioni ai tessuti e agli organi vulnerabili alle tossine dei ceppi patogeni.

Continuate a leggere per sapere di più su Escherichia coli, un interessante agente patogeno che può colpire sia gli esseri umani che gli animali.

Escherichia coli: microorganismo patogeno

Esistono molti sierotipi causanti questo tipo di disturbi intestinali. Uno dei ceppi patogeni più studiati fino ad oggi è Escherichia coli, produttrice della tossina di Shiga (STEC). Questo tipo di batterio cresce in condizioni ottimali ad una temperatura tra i 7°C e i 50°C.

All’interno dei ceppi STEC si trova il sierotipo 0157:H7, associato agli scoppi di forti coliti emorragiche (HC) e della sindrome uremico emolitica (HUS) che ebbero luogo negli Stati Uniti e in Canada nel 1983.

Negli esseri umani, l’infezione da E. coli si presenta con dolori addominali, diarrea, febbre, vomito e altri disturbi.

Serbatoio negli animali

Gli STEC si trovano all’interno dell’apparato intestinale e si espellono attraverso le feci di un’ampia varietà di specie che includono: animali da fattoria (come il bestiame ovino, caprino e porcino), altri mammiferi (gatti, cani) e uccelli (tacchini e polli). I bovini sono i più grandi portatori del batterio e di zoonosi.

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Metodi e fonti di trasmissione

Trattandosi di un microorganismo che vive nell’apparato digestivo, la trasmissione avviene attraverso il contatto con acqua e alimenti contaminati da resti fecali.

La maggior parte dei ceppi patogeni sono infatti i responsabili dei sintomi della colite e possono arrivare a causare disturbi più gravi come la sindrome uremico emolitica (HUS), che si produce quando la tossina entra in circolazione nel sangue.

Nel bestiame le principali fonti di infezione sono l’acqua potabile, l’alimentazione e le spore che si trovano nell’ambiente. Sono animali portatori del batterio anche quelli selvatici o gli animali da compagnia che abitano a contatto più o meno stretto con il bestiame.

Per quanto riguarda l’essere umano, il contagio avviene via oro-fecale. Sono stati registrati casi di animali domestici che hanno trasmesso il batterio ai loro padroni attraverso i propri escrementi.

L’ingerimento di frutta e verdure può essere un altro metodo di contaminazione nel caso in cui questi siano entrati in contatto con le feci degli animali portatori durante la coltivazione o la raccolta.

Come conseguenza del serbatoio naturale di questo batterio, il consumo di carne cruda o poco cucinata e dei derivati lattei, così come la manipolazione di alimenti contaminati o di utensili da cucina impiegati per la loro preparazione, comporta un alto rischio per la salute dell’uomo e un aumento delle possibilità di contagio.

Trattamento dell’infezione da Escherichia coli

In realtà non esiste un trattamento di antibiotici per eliminare il batterio. Il trattamento raccomandabile consiste nell’aggiungere un elevato quantitativo di liquidi nella dieta per evitare la disidratazione.

Nel caso di contrazione della HUS, la persona dovrà essere ricoverata. Il paziente sarà sotto continua osservazione e verrà sottoposto ad un controllo degli elettroliti e dei liquidi persi in quanto i reni perdono la loro normale funzionalità.

Controllo e prevenzione

Per un corretto controllo degli STEC nel bestiame occorre focalizzarsi principalmente sulla fonte di contaminazione, ossia il serbatoio animale. A questo fine vanno prese le misure necessarie a ridurre la colonizzazione intestinale del bestiame da parte del batterio:

  • Vaccinazione
  • Correzione della dieta
  • Trattamento con probiotici

Per quanto riguarda gli uomini, le misure di prevenzione comprendono una corretta igiene oltre a seguire i consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito di sicurezza alimentare:

  • Lavarsi le mani con frequenza.
  • Mantenere pulita la zona in cui si cucina.
  • Lavare bene frutta e verdura.
  • Evitare il consumo di latte non pastorizzato e carni poco cucinate.
  • Applicare le temperature adeguate nella cottura degli alimenti per uccidere i batteri (>70°C).
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La prevenzione è fondamentale

Anche se E. coli è un batterio che può causare importanti malattie – come quelle appena menzionate – non bisogna dimenticare che la maggior parte dei microorganismi di questo tipo fanno parte del nostro corpo e di quello degli animali. Infatti, contribuiscono in numerosi processi fondamentali come l’assorbimento di nutrienti nell’intestino.

Per evitare l’infezione dei ceppi patogeni è importante seguire alcune misure di igiene e di cottura degli alimenti.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.