Come evitare l'alito cattivo nel cane
L’alitosi nel cane è un problema molto comune e parecchio fastidioso. Se appena l’animale apre la sua bocca, notate un odore insopportabile, occorrerà intervenire per risolvere questo imprevisto. In questo articolo vi daremo alcuni suggerimenti utili su come evitare l’alito cattivo nel cane.
Cause dell’alito cattivo nel cane
Se il vostro animale soffre di alito cattivo, ciò può essere dovuto ad un problema di salute (come il diabete o una malattia ai reni), un problema ai denti o un più semplice problema di igiene. I veterinari affermano che, a partire dai 3 anni di età, 4 cani su 5 soffrono di patologie dentali.
La causa principale dell’alito cattivo nei cani è l’accumulo di batteri che vanno a formare la placca. Proprio come accade negli esseri umani. Se la placca non viene rimossa, la saliva si solidifica e forma depositi di tartaro. Ciò può portare alla gengivite, una condizione in cui le gengive si gonfiano e sanguinano.
Se non si interviene in tempo, la gengivite può peggiorare, diventando parodontite. Un fenomeno gravissimo con conseguenze serie, come la perdita del tessuto che mantiene i denti attaccati alle stesse gengive. Insomma, una malattia molto dolorosa con infezioni, caduta di denti, molari e incisivi.
Se il cattivo odore viene rilevato in modo leggero, significa che si è ancora in tempo per prevenire queste gravi malattie. Se l’alitosi persiste, nonostante le cure, vi consigliamo di rivolgervi al veterinario per escludere disturbi peggiori che potrebbero interessare fegato, reni o stomaco.
Come eliminare l’alito cattivo nel cane
In genere, è possibile eliminare l’alitosi del vostro cane migliorando l’igiene (spazzolando i denti), modificando l’alimentazione e correggendo abitudini sbagliate:
1. Spazzolare i denti periodicamente
La maggior parte degli animali domestici non amano l’igiene orale. Può risultare fastidioso l’uso di uno spazzolino e, a volte, persino doloroso. Non esiste alternativa per la salute dentale del vostro cane e dunque occorrerà molta pazienza. L’ideale è spazzolare i denti più volte alla settimana. Nei negozi di animali troverete spazzolini speciali per cani, ma può valere anche uno spazzolino per bambini.
Dovrete sempre usare un dentifricio per cani e non quello per le persone, che contiene fluoro, un componente tossico per gli animali. Questo tipo di pulizia è molto importante e conviene iniziarla sin dai primi mesi di vita del cucciolo.
Cercate di farlo sembrare una specie di gioco e non una punizione. Se l’animale diventa molto nervoso o cerca di mordere, può essere necessario recarsi dal veterinario. Qui sarà possibile realizzare una pulizia dentale profonda, una o due volte al mese.
2. Preferire cibo asciutto
Il cibo è una delle concause di una possibile alitosi nel vostro cane. Se non possiamo spazzolargli i denti dopo ogni pasto, è preferibile fornire all’animale un tipo di cibo che svolga anche quella funzione. L’opzione migliore è rappresentata dal cibo secco. Servirà per lucidare i denti, riducendo gli odori. Ricordate di provvedere sempre alla corretta idratazione dell’animale, fornendogli adeguate quantità di acqua, con una ciotola accanto a quella per il cibo.
Un altro trucco è quello di fornire verdure o frutta, perfetta per pulire i denti, in particolare carote o mele. Permettono infatti di eliminare la placca batterica, dando sollievo a denti e gengive. Prima di somministrarle al vostro cane, chiedete il parere del vostro veterinario.
3. Giocattoli da mordere
La prossima volta che il vostro cane farà qualcosa di buono, regalategli un giocattolo da mordere o anche uno stuzzichino (cracker, biscottini…). Attraverso il morso, verrà generata saliva e i denti verranno puliti. Cercate di preferire sempre giocattoli prodotti con gomma naturale o di nylon.
Un cane sano ha un alito normale: se il vostro amico a quatto zampe soffre di alitosi, non perdete tempo e intervenite prima che un piccolo problema si trasformi in un pericolo concreto per la sua salute.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.