È davvero necessario fare il bagno al gatto?
Una delle domande più frequenti, quando si ha un felino domestico, riguarda il bagno al gatto. Soprattutto, quando farlo e con che frequenza. Il disagio che la maggior parte di questi animali domestici prova, nei confronti dell’acqua, è noto. Ciò, in genere, fa sì che il momento del lavaggio diventi una vera e propria lotta.
Stiamo comunque parlando di animali che dedicano molto tempo alla propria pulizia. Se avete un gatto, sapete bene che ama leccarsi l’intera pelliccia, zampe e artigli compresi, per poter vantare un manto sempre impeccabile e lucido.
In questo senso, in molti pensano che non è necessario fare il bagno al gatto. Tuttavia, diversi fattori possono costringere il proprietario a farlo. Anzi, spesso, il bagno è addirittura indispensabile per preservare la salute dei vostri amici a quattro zampe.
È raccomandabile fare il bagno al gatto?
I felini, in genere, dedicano almeno otto ore al giorno a pulirsi, conseguenza del loro istinto selvaggio derivante dal desiderio di eliminare ogni traccia del proprio odore. Ciò gli serve per potersi confondere meglio nell’ambiente e avere maggiori possibilità di successo, quando cacciano. Ma a volte, alcune situazioni particolari richiedono un tipo di igiene più completa.
Se un gatto è sano e sta bene, non è necessario lavarlo troppo spesso. Fargli il bagno costantemente è dannoso, perché può portare a una secchezza della pelle con la conseguente apparizioni di gravi patologie.
Fare il bagno al gatto non è obbligatorio, come qualcuno potrebbe pensare. La sua lingua, carica di pori piccoli e ruvidi, è uno strumento efficacissimo quando si tratta di mantenere la pelliccia pulita, liscia e brillante.
L’aiuto che potrete offrirgli, deriva da 2-3 spazzolature settimanali che consentiranno di eliminare le cellule morte e i peli accumulati in eccesso. Inoltre, preverrete la formazioni di nodi, se avete un esemplare a pelo lungo.
Qual è l’età ideale per iniziare a fare il bagno al gatto?
Uno dei consigli di base degli esperti è quello di abituare il gatto a fare il bagno, sin da piccolo. In particolare quando ha ancora da 2 a 3 mesi, e si trova nel suo massimo stadio di socializzazione e il suo sistema immunitario inizia a stabilizzarsi.
È importante abituare il vostro animale poco a poco a questa attività, senza stress, poiché ciò gli permetterà di adattarsi alla sensazione e al contatto con acqua e sapone. Addirittura potrebbe diventare una routine assai piacevole, per il vostro amico a quattro zampe.
Se, fin dall’inizio, il vostro gatto è riluttante al bagno, non forzatelo a farlo. A meno che non sia estremamente necessario, perché il rischio è di creare un trauma difficilmente superabile.
Quando è conveniente fare il bagno al gatto?
Ci saranno sempre situazioni che renderanno necessario lavare il vostro animale domestico, a prescindere del fatto che sia in grado di sopportare, o meno, il contatto con l’acqua.
Per esempio quando salvate un gatto randagio o un cucciolo dalla strada. Potrebbe essere molto sporco o avere le pulci. Dunque lavarlo con uno shampoo speciale è l’unica soluzione possibile.
Altre volte, potrebbe avere un’infezione o un’allergia alla pelle, in tal caso dovrete seguire le raccomandazioni del veterinario.
Anche se l’animale domestico si sporca con un prodotto tossico – come olio, benzina, grasso, disinfettante o cloro – converrà metterlo subito sotto al rubinetto e sciacquarlo con abbondante acqua pulita.
Se vivete in località particolarmente calorose, o durante i mesi estivi, potreste trovarvi a dover abbassare la temperatura corporea del vostro gatto, evitando un pericoloso colpo di calore. Anche stavolta, il bagno è una soluzione ideale.
I gatti a pelo lungo o semi-lungo richiedono cure più rigorose, poiché la loro piccola lingua non è in grado di pulire la totalità della pelliccia. Pertanto, per districarlo e ripristinare il suo colore naturale e brillare, è necessario bagnare il gatto, asciugarlo con il phon e spazzolarlo con cura.
Infine, se il vostro animale domestico è anziano o ha smesso di leccarsi da solo, senza una ragione apparente, potrebbe significare che c’è qualcosa non va.
Portatelo subito dal veterinario affinché possa diagnosticare il problema. Probabilmente, dovrete essere voi a incaricarvi della sua igiene quotidiana.
I problemi si presentano se il micio non riesce ad abituarsi alla sensazione dell’acqua. Se ancora non siete riusciti a trovare un diversivo, nemmeno usando il rinforzo positivo, non insistete troppo. Sarà sufficiente lavarlo 2-3 volte al mese, prendendo delle piccole contromisure.
Come fare il bagno a un gatto?
Si tratta di semplici passi che vi permetteranno di trasformare questo momento di paura e stress in qualcosa di meno traumatico e addirittura piacevole, in qualche caso.
Prima di tutto, preoccupatevi di avere abbastanza tempo. Almeno un’ora, così da trasmettere calma e tranquillità al vostro micetto.
Allestite uno spazio adeguato per fare il bagno al gatto, preferibilmente una vasca da bagno o un lavandino che si adatti perfettamente all’uso.
Riempitelo con acqua tiepida prima di avvicinare l’animale, in modo che non venga spaventato dal rumore dell’acqua che scorre. Un trucco può essere quello di appoggiare un panno sul fondo, in modo che si senta più stabile e non si afferri a voi.
Usate saponi e shampoo per gatti, poiché il loro pH è diverso da quello umano. Non usate mai prodotti per le persone, perché potrebbero provocare allergie e irritazioni.
Ora che avete tutto pronto, parlate con il vostro amico, accarezzatelo, fate di tutto per farlo rilassare. Cercate di creare un’atmosfera serena, trasmettendo calma e fiducia al vostro piccolo amico.
Una volta terminato, asciugatelo con un panno caldo e morbido, senza sfregare i peli con eccessiva forza. Con il tempo potrete abituarlo all’uso dell’asciugacapelli, fondamentale in inverno o nelle giornate fredde.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.