Gatto della fortuna: da dove nasce questa credenza?
Sicuramente avrete visto davanti all’entrata di un negozio o di una casa un pupazzo bianco o dorato che muove la sua zampina per salutare i nuovi arrivati. E’ il cosiddetto “Gatto della fortuna” , che proviene dalla cultura giapponese. In questo articolo vi diremo da dove nasce questa credenza e molto altro.
Gatto della fortuna: perché molti ne hanno uno?
La scultura può essere sia di plastica che di porcellana, ma ha sempre lo stesso significato: portare fortuna. Molte persone credono che questo gattino saluti per via della sua zampa alzata. Effettivamente, si trova in una posizione di chiamata. Gli orientali flettono la schiena e la testa per salutare, quindi il fatto di alzare la mano per dire “ciao” o “arrivederci” è una caratteristica puramente occidentale.
Il nome originale del Gatto della fortuna è Maneki-Neko. La prima parola significa “invito ad entrare”, mentre la seconda significa “gatto” in giapponese. Pertanto, sarebbe come “il gatto che invita ad entrare”. La posizione della sua zampa indica senza alcun dubbio questo.
Il felino che ha ispirato questo oggetto così popolare nei paesi asiatici (ma anche in quelli europei ed americani) è il Bobtail giapponese. Questa razza è famosa per non avere la coda a causa di una mutazione naturale della colonna vertebrale.
Il Gatto della fortuna si trova in tutti i tipi di negozi, di ristoranti e di abitazioni. La zampa sinistra è quella che di solito tiene alzata o in movimento, (a seconda del materiale con il quale viene fatto), e con la destra tiene una moneta antica nota come Koban. Inoltre, può avere una collana con sonaglio per allontanare gli spiriti maligni.
Significato dei colori del Gatto della fortuna
Il simbolismo in Giappone è molto importante, per questo il Maneki-Neko può avere varie versioni. Ognuna di queste significa qualcosa di diverso.
Per esempio, il fatto che saluti con la zampa destra, è sinonimo di denaro e di prosperità; se lo fa con la mano sinistra, attira le visite da parte degli ospiti. Esistono delle sculture con entrambe le zampe alzate, e ciò significa protezione.
Ci sono delle differenze anche in base al colore del Gatto della fortuna. I più efficaci sono quelli tricolore (nero, bianco e arancione), e si dice che siano adatti ai viaggiatori. Questa particolarità che riguarda i toni del pelo è nota come Calico, ed è molto frequente nei Bobtail.
Potete trovare Maneki-Neko verdi (per la salute e per lo studio), bianchi (per i fatti positivi che accadranno in futuro), dorati o argentati (fortuna negli affari), rossi (amore), gialli (economia), celesti (per la realizzazione dei sogni), rosa (matrimonio) e neri (felicità e per allontanare la sfortuna).
Leggenda e storia del Gatto della fortuna
Da dove nasce la tradizione di mettere una scultura di un gatto con la zampa alzata all’entrata dei negozi o delle case? Si basa su ben tre spiegazioni che prendono spunto da delle leggende.
La prima racconta di un tempio con molti problemi economici. Qui, un monaco divideva il suo scarso cibo con una gatta di nome Tama. Un giorno, un signore feudale si stava riparando sotto un albero dalla pioggia e vide una gatta tricolore che lo chiamava affinché entrasse nel tempio. Appena l’uomo si avvicinò all’animale, un ramo dell’albero cadde proprio nel punto in cui si trovava prima. Come ricompensa, finanziò le riparazioni del tempio, che riprese a prosperare.
La seconda storia narra i fatti di una cortigiana di Tokio che aveva un gatto. Questo venne assassinato dal proprietario del bordello perché credeva che fosse stregato. La donna soffrì molto per la morte dell’animale. Per questo motivo, un cliente fece il ritratto del gatto con il legno affinché stesse sempre con lei.
Infine, un’anziana di Tokio doveva vendere il suo gatto per via della sua condizione di estrema povertà. Il felino le apparve in sogno chiedendole di creare una scultura di argilla del suo corpo, che riuscì a dare via subito. Da quel momento in poi, realizzò molte statue dell’animale, aumentando così i suoi clienti.
Fonte dell’immagine principale: 藤原香紀
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