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Gengivite nei cani: sintomi e cure

4 minuti
Quando al nostro cane viene diagnosticata la gengivite, non allarmatevi; si tratta di una malattia orale abbastanza frequente. Altro non è che un disturbo infiammatorio che “scombussolerà” un poco la vita del vostro amico a quattro zampe
Gengivite nei cani: sintomi e cure
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La gengivite nei cani è una delle malattie orali molto comuni. Si tratta di un disturbo infiammatorio progressivo che colpisce le gengive e che può diffondersi fino a colpire i tessuti ossei.

In questo articolo vi parliamo dei sintomi e di come curare la gengivite nei cani, oltre a darvi alcuni consigli su come prevenirla.

Come si sviluppa la gengivite nel vostro cane?

Gran parte delle malattie orali si sviluppano a partire dalla formazione di placche batteriche, e così funziona anche per la gengivite. In linea di massima, questo disturbo infiammatorio ha inizio da una cattiva cura del tartaro presente sui denti del vostro cane. Cerchiamo però di capire meglio come mai la gengivite fa la sua comparsa per poterne meglio comprenderne sintomi e trattamenti.

Nella bocca del cane vivono diverse specie di batteri. Quando non spazzoliamo i suoi denti, favoriamo che i resti di cibo si accumulino tra denti e gengive. Questi residui organici fungono da alimento per i batteri che si trovano nella bocca dell’animale, che possono così proliferare.

In questo modo si produce una sovrappopolazione di batteri nella bocca dell’animale; batteri che si raccolgono in agglomerati che formano, per l’appunto, la placca. La placca batterica aderisce ai denti e, venendo a contatto con smalto e saliva, forma il tartaro.

Nello strato che si forma tra tartaro e dente continuano a proliferare i batteri che, se non combattuti in tempo, penetrano nelle gengive. È in questo momento che si produce l’infiammazione delle gengive conosciuta come gengivite.

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Sintomi della gengivite nei cani

La gengivite nei cani si sviluppa spesso e volentieri in modo silenzioso. I primi sintomi sono difficili da diagnosticare a prima vista nell’animale. Per questo motivo si consiglia di controllare con regolarità la bocca del vostro animale per monitorarne una qualsiasi alterazione.

Il primo segno evidente della gengivite nei cani è la comparsa di una linea rossa sottile nell’attaccatura tra dente e gengiva. Allo stesso tempo le gengive potrebbero arrossarsi e ingrossarsi. Nei casi di gengivite già avanzata possono prodursi ascessi e perdite di sangue.

Ma la gengivite può essere accompagnata da una serie di sintomi più complessi, soprattutto se non trattata nel modo giusto. Di seguito ve ne riportiamo alcuni:

  • Alitosi.
  • Difficoltà nella masticazione.
  • Perdita di appetito.
  • Salivazione eccessiva.
  • Tentativo di grattarsi frequentemente la zona della bocca.
  • Iperplasia gengivale (ingrossamento delle gengive).
  • Il cane non si lascia toccare sulla bocca o reagisce in modo aggressivo se qualcuno cerca di farlo.
  • Alterazione del comportamento, solitamente associata al dolore prodotto dall’infiammazione.

Quando la gengivite nei cani non viene trattata per tempo, i batteri continuano ad avanzare col rischio di penetrare nei tessuti muscolari e ossei, che fungono da sostentamento per i denti. In questo caso, il quadro clinico diventa complesso e si parla di paradontite o malattia periodontale, che può portare perfino alla perdita di materiale dentale.

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Trattare la gengivite nel cane

Quando notate una qualsiasi alterazione nella bocca del vostro amico a quattro zampe, portatelo subito in uno studio veterinario, dove un professionista potrà esaminare la bocca dell’animale ed effettuare tutte le analisi cliniche necessarie per constatarne lo stato di salute e l’avanzamento batterico nell’organismo.

Il trattamento per la gengivite nel cane dipenderà fondamentalmente dallo stadio evolutivo della malattia. Siccome si tratta di un’infezione batterica, l’uso di antibiotici è spesso indispensabile.

Nei casi più leggeri, di solito si applica l’antibiotico localmente per alleviare il processo infiammatorio ed eliminare i batteri. Nei casi più avanzati, invece, l’antibiotico può essere assunto per via orale o intravenosa, a seconda del grado di proliferazione dei batteri nell’organismo.

Inoltre, il veterinario può eventualmente ricorrere ad analgesici per alleviare il dolore e migliorare quindi la qualità della vita del vostro cane nel periodo di malattia.

Una volta risolta l’infiammazione, in alcuni casi, si può ricorrere anche ad un intervento chirurgico per togliere il tartaro rimasto tra i denti. In questo modo si evita la produzione di una nuova infiammazione gengivale. Prima di procedere con questa operazione, il personale veterinario controllerà sempre lo stato di salute dell’animale.

Nel caso in cui i batteri riescano a raggiungere i tessuti ossei, il veterinario dovrà capire se la struttura dentale è stata pregiudicata. In caso di un deterioramento in stato avanzato, può essere necessario estrarre la parte del dente interessata dal disturbo tramite un intervento chirurgico.


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