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Gli animali mangiatori di formiche: i mirmecofagi

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Gli animali mangiatori di formiche usano gli artigli per strappare l'apertura del formicaio e si nutrono usando il loro muso lungo, la saliva appiccicosa e la lingua.
Gli animali mangiatori di formiche: i mirmecofagi
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Quando si pensa agli animali che mangiano le formiche il primo a venire in mente è di certo il formichiere. Tuttavia, molte altre specie si nutrono di questi insetti: uccelli, aracnidi, lucertole, rospi e altri artropodi come scarafaggi e persino altre formiche. Stiamo parlando dei mirmecofagi.

Ma come mai così tanti animali di nutrono di formiche? Perché sembra proprio che si tratti di un cibo molto nutriente:

  • Gli studi sul campo hanno dimostrato che, in relazione al loro volume, le formiche contengono il 32% in più di proteine ​​rispetto alla carne.
  • Sono una fonte di fibre: la struttura rigida dei loro corpi fornisce fibre e micronutrienti che promuovono la fluidità digestiva e rafforzano la rigenerazione dei tessuti e del microbiota intestinale.

Pertanto, non dovrebbe sorprenderci il fatto che così tanti animali si nutrano di questi invertebrati. Continuate a leggere per saperne di più sui mirmecofagi.

La mirmecofagia

La parola mirmecofagia deriva dal greco e significa letteralmente “mangiare le formiche”. Tuttavia, sebbene le termiti non siano formiche, questo nome si estende anche ai mangiatori di termiti.

Questo perché le abitudini di vita tra gli animali che mangiano le formiche e quelle che si nutrono di termiti sono molto simili. Infatti, gli adattamenti fisici e biologici richiesti per mangiare le formiche e le termiti sono analoghi.

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Le formiche e le termiti sono un’importante fonte di proteine ​​per i mirmecofagi.

Un esempio di evoluzione convergente

Nei mammiferi, le specie di mirmecofagi hanno sviluppato una serie di adattamenti che facilitano loro la cattura delle formiche. Pensate che gli animali appartenenti a diversi gruppi tassonomici hanno sviluppato questi adattamenti. Finora sono stati studiati in almeno cinque gruppi o lignaggi indipendenti:

La famiglia Echidna, appartenente all’ordine dei monotremi:

Sono noti per essere i soli mammiferi che depongono le uova. Gli echidna somigliano ai ricci, ma i loro aculei sono molto più lunghi. Abitano le isole della Nuova Guinea, Salawati, l’Australia, la Tasmania e altre isole minori vicino alle loro coste.

La famiglia dei Mirmecobidi, dell’ordine dei dasiuromorfi:

Questa famiglia comprende un’unica specie, il numbat (Myrmecobius fasciatus). Questo mammifero formichiere marsupiale vive in alcune aree remote del sud-ovest dell’Australia. È l’animale rappresentativo dell’Australia occidentale.

La famiglia dei Manis, dell’ordine dei folidoti:

Si tratta di un ordine di mammiferi placentari ricoperti da grandi squame, popolarmente conosciuti come pangolini. L’ordine contiene otto specie viventi che popolano le regioni tropicali dell’Africa e dell’Asia.

La famiglia degli Oritteropodidi, dell’ordine dei Tubulidentati:

Anche quest’ordine contiene una sola specie vivente, il formichiere (Orycteropus afer). Questi sono mammiferi placentali molto primitivi, parenti degli elefant. Sono ampiamente distribuiti in tutta l’Africa sub-sahariana.

Il sottordine dei Vermilingui, dell’ordine dei Pilosa:

Sono conosciuti come formichieri. Sono originari dell’America centrale e del Sud America centrale e settentrionale. Il sottordine dei Vermilingui comprende due famiglie, Cyclopedidae (1 specie) e Myrmecophagidae (3 specie):

  • Formicaio pigro o pigmeo (Cyclopes didactylus)
  • Formichiere (Tamandua mexicana)
  • Il grande orso o formichiere amazzonico (Tamandua tetradactyla)
  • Formichiere gigante (Myrmecophaga tridactyla)

Gli adattamenti dei mirmecofagi

Tutte le specie mirmecofaghe mostrano una serie di adattamenti che consentono loro di catturare facilmente le formiche e le termiti:

  • Il primo è la riduzione o la perdita dei denti a seguito dell’adozione di una dieta basata su prede morbide.
  • Il secondo è basato sull’allungamento del muso, che contiene una lingua sottile e appiccicosa. Questo adattamento include la presenza di grandi ghiandole salivari.
  • Inoltre, i mirmecofagi hanno forti artigli che servono a scavare i formicai e i tumuli di termiti.

La lingua, essenziale per i mangiatori di formiche

Se consideriamo che un formichiere gigante deve ingerire circa 35.000 formiche o termiti ogni giorno, presumiamo che abbia bisogno di una strategia piuttosto efficace. Infatti, la loro lingua è costituita da una struttura molto particolare fatta di tessuti muscolari e neurovascolari,che differisce da quella degli altri mammiferi.

Queste caratteristiche consentono alla lingua dei mirmecofagi una straordinaria abilità e rapidità, tanto che può muoversi fino a 160 volte al minuto. Inoltre, è coperta da migliaia di piccoli ganci chiamati papille filiformi che sono utili per contenere gli insetti insieme a grandi quantità di saliva.

Un esemplare di riccio allo stato brado.
I mirmecofagi sono a rischio di estinzione?

Sì. Una delle principali minacce per gli animali mangiatori di formiche è la perdita dell’habitat e la riduzione del numero degli insetti di cui si nutrono. La perdita di questa biodiversità è provocata dall’azione dell’uomo, in particolare dagli incendi e dalla deforestazione.

Conclusioni

I mirmecofagi sono un esempio di come diverse famiglie e sottordini animali presentino gli stessi adattamenti morfologici e funzionali ottenuti attraverso percorsi evolutivi diversi. Questa scoperta non è del tutto ignota agli studiosi, poiché è noto che i mammiferi in origine erano insettivori.


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