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Gli effetti delle aflatossine nei cani

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Gli effetti delle aflatossine nei cani
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Le aflatossine sono sostanze chimiche tossiche prodotte dai funghi. Sono rilasciate da alcuni tipi di miceti molto particolari: aspergillus flavus, aspergillus parassitico e puberolo penicillium. Per la loro composizione e per le gravi conseguenze che provocano, sono ampiamente studiate. In particolare, in questo articolo ci occuperemo delle aflatossine nei cani, soprattutto in relazione all’alimentazione.

Se, infatti, un cane consuma del cibo contaminato dalle aflatossine, si produce la cosiddetta aflatossicosi. Questa malattia si diffonde principalmente in luoghi con alta umidità, in cui alimenti come i cereali, possono favorire la presenza di funghi.

Occorre fare attenzione, però, anche ai cereali che non sono stati conservati con le necessarie misure sanitarie. Cereali e grano già contaminati dalle aflatossine possono infatti finire nel cibo per cani, come ingrediente aggiunto e innescare un’epidemia davvero scomoda da combattere.

Cosa sono le aflatossine? In quali alimenti si trovano?

I mangimi che includono cereali, possono essere infettati dalle aflatossine in qualsiasi momento del processo di produzione. La pericolosa contaminazione può avere luogo durante la raccolta, successivamente, nella lavorazione, oppure alla fine, nello stoccaggio.

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I prodotti che possono essere più colpiti dalle aflatossine sono: riso, orzo, segale, mais, arachidi, noci, semi di cotone e sorgo. I fattori più influenti sono il contenuto di acqua, l’umidità e la temperatura del cereale lavorato.

Chi può soffrire gli effetti delle aflatossine?

Gli animali come i maialini da latte, le anatre e i gatti sono i più sensibili alla malattia. Però anche cani, pecore e tacchini. E’ poco probabile che gli esseri umani adulti, in generale, soffrano di aflatossicosi. Discorso diverso per quanto riguarda i bambini, che potrebbero soffrire di intossicazione. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai migliori amici dell’uomo, in quanto sono già stati registrati casi di contaminazione in alcuni prodotti alimentari a loro dedicati.

Effetti delle aflatossine

Se il vostro cane ha contratto l’aflatossicosi, l’organo più colpito dalla mattia sarà il fegato. L’insorgere dell’intossicazione produce una serie di sintomi che dipendono da diversi fattori. Si tratta di un problema da non sottovalutare, dal momento che può persino portare alla morte l’animale o l’individuo che ha ingerito le micotossine.

Sintomi dell’aflatossicosi

I sintomi che indicano che c’è un avvelenamento da aflatossina dipendono dalla quantità introdotta nell’organismo e dal tempo trascorso. Avrà anche conseguenze diverse se la vittima è una persona o un cane. Vediamo tre casi tipici: l’aflatossicosi in cani, altri animali e uomini.

Se le aflatossine colpiscono il vostro cane

I primi sintomi della malattia appariranno subito dopo l’ingestione. Parliamo, ad esempio, di vomito e rifiuto del cibo. Le conseguenze possono essere la perdita di peso, così come emorragie e accumulo di liquido nella zona addominale. Nei casi più gravi può verificarsi la morte immediata dell’animale.

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Possono verificarsi anche sintomi cronici, come la mancanza di appetito e cambiamenti nell’umore. Un altro rischio è l’insufficienza epatica e disturbi nel processo di coagulazione del sangue.

Sintomi dell’aflatossicosi in altri animali

L’aflatossicosi si manifesta con sintomi diversi negli animali, in base alla specie di appartenenza. Questi possono essere quelli più comuni:

  • Danni al fegato, come cirrosi, fibrosi e cancro.
  • Danni ai dotti biliari.
  • Anemia.
  • Itterizia.
  • Lesioni renali.
  • Mutazioni nel midollo osseo.
  • Problemi endocrini e riproduttivi.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Alterazione del sistema nervoso.
  • Indebolimento del sistema immunitario.

Sintomi dell’aflatossicosi nell’uomo

Nel caso delle persone, i sintomi dipendono da fattori come età, sesso e condizione fisica. Anche della quantità di veleno ingerito e del tempo trascorso prima della diagnosi.

Se un uomo, accidentalmente, ha introdotto nel suo organismo un alto numero di aflatossine in un tempo relativamente breve, mostrerà:

  • Danni al fegato.
  • Dolori addominali.
  • Problemi digestivi e di assorbimento del cibo.
  • Vomito.
  • Alterazione dello stato di coscienza.
  • Convulsioni.
  • Edema polmonare.

Nei casi più estremi, la persona può finire in coma e persino morire. Coloro che hanno consumato aflatossine in piccole quantità in un periodo più dilatato, possono presentare sintomi quali:

  • Insufficienza epatica progressiva.
  • Cancro al fegato (se le cellule del fegato mutano tramite le aflatossine).

Prevenzione

Per evitare il presentarsi di questa grave malattia, è necessario che grani e cereali vengano coltivati e prodotti rispettando le norme stabilite dalla legge. Nel caso di uomini e animali, si raccomanda l’assunzione di cibo di alta qualità. Per una persona normale, infatti, è praticamente impossibile rilevare la presenza di micotossine in carni, formaggi o uova.

Non bisogna mai consumare cereali o grani in cui è evidente la presenza di muffa o funghi. Ne va della vostra sopravvivenza.

Trattamento delle aflatossine

Quando gli effetti delle aflatossine sono già stati sperimentati, la prima cosa da fare è interrompere subito l’assunzione del cibo contaminato e iniziare un trattamento sintomatico. Stiamo parlando dell’assunzione di farmaci che serviranno per ridurre e annullare i sintomi o il malessere causato dalla malattia. Gli antibiotici, infatti, non hanno alcun effetto sulle aflatossine.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.