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I cani possono essere clonati?

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Molte persone si chiedono se oggi sia possibile clonare i cani.Si tratta in realtà di un argomento molto controverso, che spiegheremo meglio in questo articolo.
I cani possono essere clonati?
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 11 settembre, 2024

La risposta a questa domanda risveglia una polemica sempre molto accesa e che, da tempo, interessa l’opinione pubblica mondiale. Ciò si deve al fatto che, questo tipo di operazione, frutto dell’ingegneria genetica molecolare, chiama in causa un profondo problema etico. In questo articolo cercheremo di affrontare questo argomento da diversi punti di vista.

È possibile clonare i cani?

Da un punto di vista scientifico, la risposta è sì. Ma ciò basta ad accettare moralmente, e socialmente, questo tipo di pratica? Diversi ricercatori hanno dedicato la loro intera carriera allo studio del processo di clonazione in diverse specie di vita. Si presume che i primi esperimenti siano stati condotti con verdure e che attualmente la tecnica sia ampiamente utilizzata nella produzione di cibo e nel rimboschimento.

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Successivamente, il metodo è stato adattato per essere sperimentato sugli animali. Ricordate il caso della pecora Dolly, che fece parlare di sé durante mesi? Da allora, le tecniche si sono evolute, i macchinari sono diventati più sofisticati e gli esperimenti si sono estesi dagli animali da laboratorio agli animali domestici.

Sebbene la clonazione commerciale generi molte polemiche, è fondamentale non limitare i nostri pensieri e cercare di ragionare in modo equidistante. L’obiettivo della clonazione e degli studi genetici non implica sempre un guadagno finanziario.

In effetti, la clonazione può essere un metodo molto efficace per aiutare a preservare varie specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Inoltre, la manipolazione genetica può contribuire in modo significativo al progresso della medicina umana e veterinaria.

Che cos’è la clonazione commerciale dei cani?

Attualmente, alcune aziende sostengono di aver sviluppato una tecnica avanzata per clonare i cani – secondo loro – “alla perfezione”. Questo ha inaugurato un nuovo segmento nel mercato moderno, chiamato “clonazione commerciale”.

La clonazione commerciale offre ai proprietari la possibilità di clonare i loro migliori amici. La procedura consente di ottenere uno o più cuccioli di caratteristiche genetiche e fenotipi identiche all’animale originale. Logicamente, tale metodo comporta un costo elevato e non garantisce l’aspettativa o la qualità della vita degli animali. Forse avrete letto che l’attrice a cantante americana Barbra Streisand ha fatto clonare la sua cagnolina Samantha, morta nel 2017, per circa 100 mila dollari.

È importante chiarire che non tutti gli studiosi della clonazione partecipano o collaborano in questi progetti. Molti di loro persino lottano contro l’utilizzo commerciale della manipolazione genetica.

Il problema etico della clonazione di cani

La commercializzazione dei cani clonati ha suscitato molte polemiche tra appassionati, uomini di legge e professionisti dediti agli animali. L’idea di manipolare geneticamente degli esseri viventi ha risvegliato la coscienza morale di molte persone.

Il primo problema associato ai cani clonati a scopo di lucro consiste nel trattare la vita animale come un tipo di merce. Questo fa rivivere la discussione su molte pratiche controverse che sono ancora valide nel mercato per la vendita di animali.

Sicuramente, nessuno penserebbe mai in termini commerciali di una vita umana, considerandola alla stregua di un prodotto o un oggetto manipolabile. Quindi, perché dovrebbe essere giustificato fare lo stesso con un cane o un altro animale?

Ciò conferma un problema etico che lotta contro un’ipotetica gerarchia delle forme di vita. Come se fosse possibile stabilire valori diversi per ogni tipo di essere vivente, dove l’uomo è l’unico superiore alle altre. Lo stesso concetto di vita, come vedete, si riduce a un bene che può essere scambiato e rivenduto al miglior offerente.

La clonazione di animali domestici presume anche il diritto di decidere sulla loro vita e morte. Questa è una delle discussioni etiche più controverse nella storia dell’umanità. Può l’uomo prendere tali decisioni e interferire con il ciclo della vita di altri esseri? Una domanda a cui non è facile rispondere.

L’importanza di avanzare con la bioetica

La base etica è fondamentale per comprendere i limiti della capacità umana. Senza di essa, il nostro modo di pensare e di agire non ha prospettiva e fondamento, e corriamo il rischio di ignorare l’importanza dell’alterità. Cioè: rispettare, considerare e valutare l’altro come nostro pari, in termini sia di diritti che di responsabilità.

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Dobbiamo riconoscere che la bioetica deve evolversi per contemplare le attuali questioni riguardanti la vita umana e animale. Ad esempio, c’è pochissima letteratura e si discute poco sulla reale possibilità di clonazione degli esseri umani.

Sicuramente, negli anni ’90 questo fenomeno sarebbe sembrato strano e molto distante dalla realtà, ma oggi stiamo parlando concretamente di cani e altri mammiferi di maggiori dimensioni che possono e vengono clonati. È ancora difficile trovare un dibattito serio e onesto che cerchi di far riflettere la nostra società su questo problema.

Considerando i progressi della manipolazione genetica, non sembra troppo affermare che gli studi bioetici dovrebbero concentrarsi sulla possibilità di una quotidianità in cui ci troveremo a vivere con esseri clonati. Magari in un futuro non troppo lontano, ma è essenziale aprire un dibattito sociale sincero e prendere in considerazione tutte le possibilità.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.