Il beccofrusone: habitat, caratteristiche e riproduzione
Scritto e verificato la biologa Georgelin Espinoza Medina
Il beccofrusone è un uccello molto particolare e di bell’aspetto. Ha un’ampia distribuzione, che si estende dall’Europa alla regione olartica, coprendo gran parte dell’Asia e del Nord America. A livello scientifico è conosciuto come Bombycilla garrulus ed ha una vita molto interessante. Volete saperne di più?
Appartiene all’ordine Passeriformes e alla famiglia Bombycillidae, che comprende altre due specie, raggruppate nello stesso genere Bombycilla, il beccofrusone giapponese e il beccofrusone dei cedri. In questo articolo potete trovare una guida comprensiva a questo bellissimo volatile. Non perdetevi i dettagli sul suo habitat, le sue caratteristiche, la sua alimentazione, la sua riproduzione e il suo stato di conservazione.
Habitat del beccofrusone
Come abbiamo già accennato, questo uccello ha un’ampia distribuzione, dovuta al fatto che è una specie olartica. Si trova nell’Eurasia settentrionale, dall’Oceano Atlantico al Pacifico, nonché nel Nord America settentrionale.
L’habitat di questa specie può variare in base al periodo dell’anno e alla sua posizione geografica. Da un lato, durante la stagione degli amori si osserva nelle taighe, nelle foreste di conifere, abeti rossi, pini e altri tipi di alberi, compresi gli spazi misti. Predilige le regioni con abbondante acqua e cibo, motivo per cui si trova vicino a laghi, ruscelli e paludi.
Nella stagione non riproduttiva, invece, si possono trovare negli ambienti più diversi, purché abbiano piante fruttifere e qualche albero. Questi habitat includono luoghi urbani, come sentieri, giardini o aree coltivate.
Caratteristiche del beccofrusone
Questo volatile ha un piumaggio che comprende colori tra il marrone, il grigio e il rossastro, con il muso castano. Ha una coda corta, che termina in una striscia gialla, con un bordo scuro nella parte superiore. Presenta una fascia nera sopra gli occhi, e la gola è dello stesso colore.
Inoltre, le ali hanno un motivo distintivo, sono più variopinte rispetto al resto del corpo. Le remiganti sono nere, le primarie sono punteggiate di macchie bianche e gialle, mentre le punte delle secondarie sono rosse.
Misura circa 20 centimetri di lunghezza e pesa tra 46,5 e 69 grammi. Ha un’apertura alare stimata dai 30 ai 36 centimetri. Ha un becco corto e nero, e quando è giovane ha un piumaggio più grigio e la gola bianca.
Maschi e femmine presentano alcune differenze nell’aspetto. I maschi hanno la zona della gola più grande, così come la punta gialla delle penne della coda. Un’altra caratteristica importante è che hanno dei disegni più distintivi sulle ali rispetto alle femmine.
Il beccofrusone ha un aspetto elegante, grazie alla cresta sulla testa e all’aspetto morbido e setoso delle sue piume, un esemplare davvero bello da vedere.
Sottospecie
Esistono tre tipi o sottospecie di beccofrusone nel mondo. Pertanto, troviamo:
- Bombycilla garrulus garrulus, localizzata in Europa.
- B. garrulus centralasiae, in Asia.
- B. garrulus pallidiceps, in Nord America.
Comportamento
Sono animali diurni e hanno abitudini arboree, anche se in alcune occasioni possono essere visti camminare sul terreno. Mantengono il loro piumaggio bello e pulito grazie a una pulizia costante. Inoltre, fanno il bagno nelle pozzanghere lasciate dalla pioggia.
Sono uccelli dal comportamento sociale che volano in gruppo durante la ricerca del cibo. Inoltre, sono esemplari migratori parziali che viaggiano in grandi stormi fino a 300 individui.
Un’altra caratteristica importante è che non sono uccelli territoriali. Infatti, l’unico segno evidente di aggressività ha lo scopo di proteggere la compagna durante la stagione riproduttiva, per evitare che altri maschi la conquistino. Pertanto, può adottare una postura minacciosa e attaccare con il becco.
Inoltre, si tratta di uccelli che emettono richiami rilevanti per la coesione sociale. Presentano anche suoni specifici durante il corteggiamento, la costruzione del nido e l’incubazione delle uova.
Alimentazione
Il beccofrusone è un uccello onnivoro che consuma sia animali che piante, secondo la disponibilità dell’ambiente, la posizione e la stagione dell’anno. Tuttavia, viene considerato uno specialista dell’alimentazione frugivora, almeno temporaneamente, nonostante i frutti non possano fornire una quantità sufficiente di proteine; questo problema viene risolto mangiandone in grandi quantità.
Tra la frutta troviamo mirtilli, frutti di bosco, bacche di ginepro, mele e altre varietà, in base alla località e alla stagione. Includono nella dieta anche insetti e altri animali, come ragni e lumache, che di solito vengono catturati in volo.
Hanno bisogno di consumare grandi quantità di acqua per evitare l’intossicazione da etanolo, prodotto durante il metabolismo degli zuccheri. Questo soprattutto durante la stagione invernale, quando i frutti a disposizione sono meno succosi, a differenza di quanto accade in estate.
Riproduzione
Questo passeriforme si riproduce sessualmente una volta all’anno, tra i mesi di marzo e giugno, a seconda della sua posizione geografica. Il comportamento di corteggiamento include saltelli e regali (cibo o oggetti). Può deporre da 3 a 7 uova, che sono lisce e lucide, di forma ovale o quasi ellittica e di colore grigiastro o dalle sfumature bluastre con punti e linee nere.
Il nido a forma di coppa viene costruito con ramoscelli e altri materiali (vegetali e animali). Tra questi troviamo muschi, licheni, erbe, piume e pelli. L’uccello li posiziona su alberi alti da 1,5 a 9 metri.
La madre incuba le uova da sola per circa 13 giorni. Tuttavia, dopo la nascita, il padre contribuisce alle cure per nutrire i piccoli.
Stato di conservazione del beccofrusone
Grazie all’ampio areale di distribuzione, sia nel vecchio che nel nuovo mondo, questa specie di beccofrusone non è in pericolo di estinzione. L’Unione mondiale per la conservazione della natura lo classifica come Minor preoccupazione. Si stima che la densità della popolazione sia in aumento.
Concludendo, il beccofrusone è un uccello molto particolare, con un piumaggio morbido e bello. Tuttavia, al di là della sua bellezza, apporta vari benefici all’ecosistema: consente la dispersione dei semi delle piante che consuma, un compito prezioso per la rigenerazione naturale delle foreste.
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