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Il nittibio, un uccello particolare

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Il nittibio è un uccello imparentato con i succiacapre. In precedenza, era inserito nel loro stesso ordine, Caprimulgiformes, ma al giorno d'oggi si trovano all'interno del gruppo dei Nyctibiiformes.
Il nittibio, un uccello particolare
Ultimo aggiornamento: 10 aprile, 2023

Nelle foreste e nelle savane delle regioni tropicali del continente americano troviamo un uccello interessante, il nittibio. Questo animale non attira l’attenzione per i suoi colori suggestivi, ma per il suo comportamento e le sue strategie di sopravvivenza. La sua colorazione, infatti, gli permette di passare inosservato nel suo ambiente. Volete scoprire questo particolare uccello?

Appartiene alla famiglia Nyctibiidae, che comprende due generi e 7 specie, tutte popolarmente chiamate nittibio. Il Nyctibius griseus è l’esemplare comune e presenta diversi nomi a seconda della zona. Pertanto, è conosciuto anche come: potoo, nictibio, urutaú, perosna, kakuy, biemparado, serenera, “uccello fantasma” o “strega”, tra i vari soprannomi strani. Continuate a leggere per scoprite tutto quello che c’è da sapere su questo uccello.

Dove vive il nittibio?

Come abbiamo già menzionato, questo uccello è endemico dell’America. Abita le foreste, le savane e le mangrovie dell’America centrale e meridionale, e dal Messico occidentale all’Argentina settentrionale e all’Uruguay. Si trova in un’ampia fascia altimetrica, che va dal livello del mare fino a 2000 metri al di sopra.

Caratteristiche fisiche del nittibio

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Nittibio.

Il nittibio non è un uccello colorato, ma presenta tonalità scure, tra il grigio e il marrone, anche se ha alcune macchie bianche e nere sul corpo. Questo aspetto poco appariscente gli consente di mimetizzarsi con l’ambiente e di passare inosservato, fenomeno conosciuto come criptismo, una strategia di sopravvivenza.

La cosa più sorprendente di questo uccello sono i suoi grandi occhi tra l’arancione e il giallo. Oltre ad essere belli, forniscono all’animale preziose informazioni sull’ambiente, poiché sono molto sviluppati e in grado di vedere al buio. Inoltre, le palpebre presentano delle fessure, che lo aiutano a percepire il movimento quando gli occhi sono chiusi. Queste strutture sono fondamentali affinché sia consapevole di tutto ciò che accade intorno a lui.

In generale, le specie della famiglia Nyctibiidae presentano dimensioni variabili, comprese tra i 30 e i 60 centimetri. Il più piccolo è il comune (N. griseus) e il più grande è il nittibio maggiore (N. grandis). Altre caratteristiche fisiche sono le seguenti:

  • Testa grande, rispetto alle dimensioni complessive del corpo.
  • Becco largo ma corto.
  • Ali e coda lunghe.
  • Zampe deboli.

Comportamento

Questo uccello è notturno e sfrutta il suo piumaggio criptico per rimanere su tronchi o rami, passando inosservato. Allo stesso modo, la colorazione viene integrata dal suo comportamento, poiché tende a rimanere immobile e con gli occhi chiusi per gran parte della giornata.

Quando l’uccello rileva un osservatore o una minaccia nelle vicinanze, sposta la testa in posizione eretta e chiude gli occhi per risultare meno appariscente. Si muove lentamente, in modo da non attirare molta attenzione.

Un fatto interessante è che il nittibio può rilevare il movimento da qualsiasi direzione. Ciò include da dietro, dal momento che le piume dietro l’occhio possono essere compresse. Il campo visivo è di circa 180°, una caratteristica importante per poter essere consapevole di tutto ciò che accade.

Canto

Il suono che emette il nittibio è molto strano e può essere inquietante. Assomiglia a delle grida di persone, quindi sentirlo di notte provoca anche un po’ di paura. Questo tipo di canto ha dato origine a numerose storie e leggende nelle diverse regioni in cui si trova l’uccello.

Grazie al suo canto e al suo aspetto quasi impercettibile, questo “uccello fantasma” o “strega” viene considerato un segno di malaugurio.

Alimentazione del nittibio

Il nittibio è un uccello insettivoro, ovvero consuma vari tipi di insetti. Il colore delle sue piume gli permette di cacciare dal tronco in cui si posiziona. Quando vede una preda nelle vicinanze, si alza in volo in silenzio per catturarla e torna al suo ramo. La sua dieta comprende termiti, cavallette, grilli, scarafaggi, mantidi, coleotteri e falene, tra gli altri.

Migrazione

Alcuni ricercatori pensano che queste specie di uccelli possano essere migratrici, specialmente durante i mesi freddi in Argentina, Brasile sudorientale e Paraguay. Ciò è dovuto alla loro morfologia (ali lunghe e appuntite) e alle poche osservazioni durante questa stagione.

Tuttavia, non si sa con certezza, poiché altri esperti menzionano un carattere stanziale. Inoltre, il loro camuffamento e il comportamento notturno e immobile durante il giorno ne rendono difficile l’osservazione e, quindi, lo studio nel loro habitat naturale.

Riproduzione del nittibio

Vi sono aspetti interessanti sulla riproduzione di questo uccello neotropicale. È un uccello monogamo, il che significa che ha un solo partner per tutta la vita. La femmina può deporre un solo uovo, ma la cosa sorprendente è che non costruiscono nidi, ma usano le estremità concave dei rami troncati.

Le uova sono grandi, bianche, con macchie lilla e marroni sulla superficie. Entrambi i sessi esibiscono cure parentali, sia durante l’incubazione (circa 1 mese), sia durante le prime settimane di vita del pulcino. I piccoli nascono con un piumaggio biancastro.

Stato di conservazione

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Nittibio.

Questo tipo di uccelli ha un’ampia distribuzione nel continente americano. Pertanto, tutte le specie della famiglia Nyctibiidae rientrano nella categoria minor preoccupazione, secondo l’Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN), compreso il nittibio comune.

In sintesi, il nittibio è un uccello endemico del continente americano di cui si narrano molte leggende, per via del suo aspetto, del suo comportamento immobile e del suo inquietante canto. È un uccello che preferisce trascorrere la vita senza attirare l’attenzione, una strategia interessante che gli ha permesso di sopravvivere nelle foreste e nelle savane in cui vive.


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