Iperplasia prostatica benigna nei cani
Quando i cani invecchiano, alcune condizioni legate all’età sono quasi inevitabili. Questo è il caso dell’iperplasia prostatica benigna nei cani. Sebbene possa passare inosservato, è importante tenerlo a mente nel caso in cui compaiano dei sintomi.
In questo articolo potrete approfondire questa patologia e imparare a identificare i sintomi che la caratterizzano. Non perdetevelo, perché garantire il benessere nei cani anziani è importante quanto nel resto delle fasi della loro vita.
Cos’è l’iperplasia prostatica benigna nei cani?
L’iperplasia prostatica benigna nei cani consiste in una crescita non tumorale (benigna) che provoca l’ingrossamento della prostata. Questo ingrossamento è rilevabile tramite esame rettale, quindi va incluso come parte degli esami periodici a cui sottoporre l’animale.
La prostata è una ghiandola sessuale accessoria che circonda l’uretra, il tubo attraverso il quale l’urina viene espulsa dal corpo. Pertanto, man mano che la prostata si ingrandisce, premerà sia sull’uretra che sugli organi circostanti, causando disagio e problemi. Alcuni disturbi associati sono cisti o infezioni secondarie.
I principali disturbi che colpiscono la prostata sono l’iperplasia benigna, la metaplasia squamosa, la formazione di cisti, gli ascessi, le cisti paraprostatiche e le neoplasie.
Come accennato in precedenza, questa iperplasia benigna è tipica dell’età. Ne soffre infatti l’80% dei maschi non castrati, anche se nella maggior parte dei casi può essere asintomatico, almeno fino agli ultimi anni di vita dell’animale.
Cause di iperplasia prostatica benigna nei cani
Sebbene non accertato con chiarezza, i dati suggeriscono che l’iperplasia prostatica benigna si verifica a causa di uno squilibrio tra androgeni ed estrogeni. Entrambi sono tipi di ormoni sessuali presenti in proporzioni diverse nei maschi e nelle femmine, e gli androgeni (come il testosterone) sono prevalenti nei primi.
Si pensa che un aumento degli estrogeni possa causare una sovrapproduzione di diidrotestosterone (DHT), che si traduce in iperplasia prostatica e creazione di cisti. All’inizio queste escrescenze sono piccole (hanno le dimensioni di una noce), ma man mano che aumentano di diametro si uniscono per formare la massa generale in eccesso.
I sintomi della malattia
Quando la prostata ingrossata inizia a colpire le strutture circostanti, si manifestano dei sintomi specifici. I più comuni sono i seguenti:
- Difficoltà a defecare: il cane cerca di defecare, ma farà diversi sforzi prima di riuscirci.
- Stipsi : il cane viene considerato stitico quando non ha defecato per più di 48 ore.
- Feci appiattite: sono una conseguenza della pressione della prostata sul retto, che si sposta verso l’alto.
- Ematuria: presenza di sangue nelle urine.
- Perdita di sangue non correlata alla minzione.
- Difficoltà a urinare: a causa della pressione della prostata sull’uretra.
- Zoppia o fastidio quando cammina sulle zampe posteriori: sono sintomi meno comuni, ma possono verificarsi se la prostata preme sui nervi della zona pelvica.
Come diagnosticare la malattia?
Sono necessari diversi test per fare una diagnosi corretta della malattia. Sebbene un esame rettale sia di solito il più comune, in clinica vengono eseguiti anche tutti i seguenti test:
- Esame fisico completo.
- Esame del sangue: emocromo completo e biochimico per escludere altre malattie della prostata.
- Analisi delle urine.
- Raggi X: utile per visualizzare le dimensioni, la forma, i bordi e la posizione della prostata iperplastica.
- Uretrocistografia retrograda: uno studio a raggi X che prevede l’inserimento di un catetere attraverso l’uretra prima della radiografia. Viene spesso utilizzato per valutare la parte dell’uretra che può essere ostruita.
- Follow-up con ecografia.
Anche se possono sembrare tanti esami, non allarmatevi: l’importante è rilevare se c’è qualche patologia associata all’iperplasia, visto che comunemente si associa a infezioni e cisti. L’iperplasia stessa ha un trattamento semplice che potete leggere nella sezione successiva.
Trattamento
Poiché si tratta di una condizione causata da uno squilibrio degli ormoni sessuali, il trattamento ideale è l’orchiectomia o la castrazione. In effetti, questa procedura funziona anche come metodo preventivo se il cane è stato castrato da giovane. La riduzione delle dimensioni della prostata inizia pochi giorni dopo l’intervento, raggiungendo il 70% in un paio di mesi.
Se viene rilevata una patologia associata, verrà avviato un trattamento accessorio per affrontarla.
Ci sono casi in cui l’intervento può essere rischioso, come nei cani molto anziani o affetti da una malattia cardiovascolare. In questi casi si utilizzano terapie farmacologiche ormonali, castrazione chimica o impianti sottocutanei. Tuttavia, questi trattamenti sono temporanei e insufficienti a lungo termine.
Sebbene sia facile migliorare la qualità di vita dei cani che soffrono di questa patologia, si tratta di una situazione facilmente prevenibile attraverso la castrazione. Questa operazione vi sarà consigliata nella maggior parte dei centri veterinari, poiché è il modo migliore per non dovervi preoccupare delle condizioni più gravi del sistema riproduttivo nel vostro cane.
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