La Commissione europea propone di porre fine all'allevamento in gabbia
Scritto e verificato la biologa Georgelin Espinoza Medina
La protezione e la difesa degli animali è un tema che ha assunto grande importanza negli ultimi anni, poiché molte ONG chiedono rispetto e trattamento adeguato da parte dell’uomo nei confronti degli esseri domestici e degli allevamenti. Ciò ha portato a una revisione delle normative e delle leggi che regolano questo settore in vari paesi. Una parte della Commissione Europea propone di porre fine all’allevamento di animali in gabbia.
Il benessere degli animali è una preoccupazione che coinvolge sempre più persone e le lotte di varie organizzazioni non governative iniziano a dare i loro frutti. È il caso dell’iniziativa End the Cage Age, con la quale l’Unione Europea si è impegnata a eliminare l’allevamento e la produzione di animali in gabbia. Vi invitiamo a continuare a leggere e ad apprendere tutti i dettagli di questo traguardo.
Niente più gabbie
L’iniziativa dei cittadini di diversi Stati membri dell’Unione Europea denominata End the Cage Age ha sottoposto i legislatori ad un dibattito sulla possibilità di avere un’industria agricola senza gabbie. Per raggiungere questo obiettivo, dal 2018 sono state raccolte più di 1 milione di firme valide, sufficienti per nominare una commissione che studi e proponga leggi a favore degli animali da allevamento.
Le varie organizzazioni impegnate contro gli abusi sugli animali si sono rivolte al compito di visualizzare la sofferenza che possono subire le specie utilizzate a scopo alimentare. In questo modo si cerca che, per legge, questi esseri viventi abbiano condizioni adeguate per tutta la durata della loro vita.
La Commissione europea e la sua proposta per eliminare l’allevamento in gabbia
Dopo aver accolto la richiesta dei cittadini europei, è stata creata una commissione per lavorare su un disegno di legge che dovrebbe essere pronto entro la fine del 2023. Il piano prevede la graduale eliminazione delle gabbie che vengono utilizzate nell’allevamento degli animali degli allevamenti.
Se l’approvazione della legge sarà ottenuta, la sua applicazione inizierà nel 2027. Da quel momento inizierà un periodo di transizione in cui i produttori dovranno sostituire le gabbie con un sistema di produzione più rispettoso degli animali.
Animali beneficiati
La legge includerà tutti gli esseri viventi proposti nella domanda. Ciò comporta una revisione della legislazione europea per il benessere degli animali che prevede l’allevamento in gabbia di galline ovaiole, altri uccelli nidificanti e conigli. Copre anche scrofe e vitelli, senza dimenticare quaglie, anatre e oche.
L’applicazione di questa legge e l’inclusione degli animali per la loro protezione non sarà casuale. Sarà sostenuto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Accompagnamento dei produttori nella fase di transizione
La Commissione Europea che lavora alla proposta per eliminare l’allevamento in gabbia sa che il processo di transizione non sarà facile. Per questo ha detto che accompagnerà i produttori in tutto ciò che riguarda i costi.
L’ostacolo maggiore che presenta l’attuazione di questa iniziativa è rappresentato dagli oneri finanziari, quindi la commissione lavora alla ricerca di un sostegno che renda realizzabile questo progetto. Si pensa anche ad una maggiore collaborazione in materia di Politica Agricola Comune, nel commercio dei prodotti e nella ricerca.
La nuova normativa potrebbe avere un impatto al di fuori dei confini dell’Unione Europea, poiché potrebbe comportare importazioni verso paesi terzi. In questo modo i produttori che vogliono vendere a qualsiasi Stato devono avere un sistema di lavoro uguale a quello dei produttori europei.
Allevamento di animali senza gabbia
Nel mondo esistono modelli di allevamento senza gabbia che hanno dato ottimi risultati, soprattutto nel campo delle galline ovaiole. Questo sistema è implementato da almeno un decennio in vari paesi del Sud America, Nord America, Australia ed è abbastanza diffuso anche nell’Unione Europea.
L’evoluzione umana è alla ricerca di una vita più ecologica e rispettosa dell’ambiente. In ogni caso, deve anche essere compatibile con le sfide produttive affinché siano sufficienti e sostenibili nel tempo.
La fine dell’allevamento degli animali in gabbia produce indubbiamente benefici sia per la vita che per i prodotti ottenuti attraverso di essi.
Nel caso delle galline ovaiole, sono diversi gli studi che promuovono l’uso dell’allevamento in gabbia come proposto dalla Commissione Europea. Rispecchiano i parametri necessari per avere una produzione adeguata (spazio sufficiente, aree per beccare gli uccelli e aree per scavare, tra gli altri). Vengono inoltre sottolineati i benefici degli animali e della produzione.
Un futuro promettente
Sempre più attori impegnati per i diritti degli animali si stanno unendo, oltre a varie organizzazioni non governative. Ci sono anche enti governativi che approvano leggi relative al benessere degli animali.
Alcuni attori importanti sono alcune catene di fast food in tutto il mondo. Alcuni stanno già apportando le modifiche necessarie per ottenere carne da animali allevati con il sistema senza gabbia.
Questo sistema e la sua implementazione rappresentano un problema che si combatte da anni. La proposta di porre fine all’allevamento in gabbia è già in corso, ma c’è ancora molta strada da fare. Tutto questo processo avrà un impatto che andrà a beneficio di milioni di animali e, senza dubbio, porterà sfide scientifiche ed economiche che la stessa commissione spera di risolvere con l’aiuto di vari contributori.
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