La falena micio: rara, bella e pericolosa
Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero
La falena micio (Megalopyge opercularis) è un lepidottero appartenente alla famiglia delle Megalopygidae. Il nome con cui è chiamata comunemente è dovuto alle sue caratteristiche morfologiche nello stadio larvale. Questa falena è chiamata anche falena di flanella o, in inglese, pussy moth.
Nelle sue regioni d’origini, ovvero gli Stati Uniti orientali e meridionali e l’America Centrale, può infestare alberi da ombra ed arbusti presenti intorno alle case, alle scuole e nei parchi.
Questi pericolosi invertebrati si lanciano dagli alberi sulle loro vittime provocando delle ferite attraverso i loro morsi. Se volete avere delle informazioni su questo affascinante ma letale lepidottero, non vi resta che continuare a leggere questo articolo.
Come possiamo riconoscere la falena micio?
Eccovi alcune caratteristiche peculiari di questo animale:
- I bruchi della falena micio hanno la forma di una lacrima e presentano dei lunghi peli setosi. Pertanto, la larva di questo animale può dare l’impressione di trovarsi di fronte ad un ciuffo di cotone o al mantello lucente di un gatto persiano.
- Il suo colore varia dal giallo-grigio al marrone rossastro (o ad un mix di queste tonalità).
- La larva matura è lunga da 2,5 a 3,5 centimetri con sette paia di chiusure a ventosa sulla metà posteriore del corpo.
- La falena adulta ha ali smussate ricoperte da lunghi peli ondulati e un’apertura alare che va dai 2,5 ai 3 centimetri. Le ali sono arancioni alla base e color crema sulle punte. Le zampe sono ricoperte di peli con sfumature di colore davvero sorprendenti.
Informazioni sulla vita della falena micio
Il nome scientifico della falena micio è Megalopyge opercularis. Le falene adulte fanno capolino nella tarda primavera o all’inizio dell’estate quando depongono centinaia di uva su alberi come querce, noci, olmi, bagolari e altri alberi da ombra.
Va notato che ogni anno nascono una o due generazioni di falena micio, anche se i bruchi sono presenti con più frequenza in autunno. Durante l’inverno, il bruco della falena micio vive come un bozzolo sul tronco o sui rami della pianta ospite.
Una falena bellissima e velenosa
È importante sottolineare che, sia quando sono dei bruchi che in tutte le fasi della vita da falene, questi animali rappresentano un pericolo per la salute umana. Come abbiamo detto in precedenza, la falena micio ha sviluppato delle eccezionali tecniche di difesa contro i predatori.
La sua strategia di difesa include il mimetizzarsi e la produzione di tossine proteolitiche, allergeniche e neurotossiche. Pertanto, se la nostra pelle dovesse entrare in contatto con i peli del bruco, avvertiremmo immediatamente un dolore intenso e lancinante.
Se il contatto avviene sul braccio, le tossine possono causare dolore nella zona dell’ascella. Inoltre, possono comparire degli eritemi nel punto del morso. Altri sintomi riscontrati sono: mal di testa, nausea, vomito, linfoadenopatia, linfoadenite e a volte shock o stress respiratorio.
Il primo soccorso per contrastare l’avvelenamento da falena micio
L’avvelenamento dovuto al contatto con la falena micio deve essere trattato immediatamente andando in ospedale o chiamando il pronto soccorso. Nel frattempo, la prima cosa da fare è applicare del ghiaccio sul punto della puntura ed assumere degli antistaminici orali per alleviare la sensazione di prurito e bruciore.
Inoltre, si consiglia di applicare sul punto del morso del nastro adesivo per poi rimuoverlo in modo da eliminare le spine irritanti. Per quanto riguarda le lesioni agli occhi, bisogna rivolgersi immediatamente ad uno specialista.
Il controllo della popolazione delle falene
Se sono troppi, si può controllare la popolazione dei bruchi di falena micio spruzzando dei pesticidi sulle piante in cui vivono. Si può usare la permetrina o il ciflutrin sulle piante ornamentali in cui è stata rilevata la loro presenza.
In alcuni casi, come la presenza di questi bruchi nei cortili delle scuole, la cosa migliore da fare è mettere a conoscenza gli insegnanti e gli alunni della pericolosità di questi animali. In nessun caso devono essere toccati a mani nude. La prevenzione è il modo migliore per evitare spiacevoli esperienze con questi animali.
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