La sindrome di Cushing nei cani: diagnosi e trattamenti
La sindrome di Cushing (o iperadrenocorticismo) nei cani è una malattia ormonale causata da un continuo aumento dei livelli dell’ormone cortisolo. Può colpire i cani, i gatti e i cavalli (e anche gli uomini), ma è più frequente nei cani.
Se al vostro cane è stata diagnosticata la sindrome di Cushing e volete avere delle informazioni in più su questa malattia, non vi resta che leggere questo articolo dove vi diremo come poterla identificare e trattare.
Da cosa è causata la sindrome di Cushing?
Le ghiandole surrenali sono delle ghiandole che si trovano sopra i reni. Sono responsabili della produzione e della secrezione di diversi ormoni, tra i quali il cortisolo.
La secrezione del cortisolo è regolata da un altro ormone prodotto nell’ipofisi chiamato corticotropina (ACTH). Questo ormone, a sua volta, è prodotto dall’ormone di rilascio della corticotropina (CHR) sintetizzato nell’ipotalamo.
Il cortisolo permette al corpo di adattarsi a eventi stressanti e lo prepara a situazioni di “lotta” o “fuga”. Questo ormone produce molti effetti, tra i quali il metabolismo del glucosio, delle proteine e dei grassi per produrre energia.
Inoltre, aumenta la pressione sanguigna e regola l’equilibrio idrico dell’organismo. La sindrome di Cushing si verifica perché gli effetti del cortisolo rimangono costanti nel corpo.
Questa sindrome, dunque, è il risultato di livelli di cortisolo costantemente elevati. Sono diverse le cause per l’aumento del cortisolo nel sangue:
- Iperadrenocorticismo ipofisario. Causato da un tumore dell’ipofisi che fa aumentare a questa ghiandola la secrezione di ACTH e, di conseguenza, del cortisolo. Questa è la causa più frequente (tra l’80 ed il 90% dei casi).
- Iperadrenocorticismo surrenale. Provocato da un tumore nella ghiandola surrenale che causa una produzione eccessiva di cortisolo. È meno frequente, intorno al 10-20% dei casi clinici riscontrati.
- Iperadrenocorticismo iatrogeno. Causato da trattamenti prolungati a base di corticosteroidi. È abbastanza comune nei cani anziani.
Quali sono i sintomi della sindrome di Cushing nei cani?
Sono molti i sintomi associati alla sindrome di Cushing nei cani. Ad esempio:
- Poliuria – polidpsia. Il cane beve e urina molto più frequentemente del normale.
- Polifagia. Si nota un grande aumento dell’appetito del cane.
- Perdita di pelo.
- Debolezza.
- Distensione addominale.
- Iperpigmentazione generalizzata.
- Atrofia della pelle e assottigliamento del tessuto sottocutaneo.
- Depositi di calcio nella pelle.
Come si può rilevare questa malattia?
Oltre alle manifestazione cliniche, la sindrome di Cushing si può rilevare attraverso una serie di test che potete effettuare dal veterinario. Gli esami del sangue possono indirizzare la diagnosi, ma la malattia è confermata solo dal test di stimolazione o di soppressione del cortisolo.
Nel test di stimolazione, si prelevano dei campioni di sangue e si misurano i livelli di cortisolo. In seguito, si inietta dell’ACTH e un’ora dopo si preleva nuovamente il sangue e si misurano ancora una volta i livelli di cortisolo.
Il test di soppressione è simile, ma in questo caso si inietta un ormone sintetico che imita l’azione del cortisolo. Questo test ci permette di verificare se l’iperadrenocorticismo è ipofisario o surrenale.
Altri esami che possono aiutare a stabilire una diagnosi sono l’ecografia delle ghiandole surrenali (per vedere se sono ingrossate) e la misurazione del rapporto cortisolo / creatina nelle urine. Se il rapporto è alto, significa che l’animale potrebbe avere la sindrome di Cushing.
Trattamenti
La rimozione del tumore surrenalico o ipofisario sarebbe la cura ideale per la sindrome di Cushing. Tuttavia, la complessità ed i rischi dell’intervento – data la vicinanza ai vasi aortici e alla vena cava (se si tratta di un tumore surrenale) – fanno sì che per la maggior parte dei casi si opti per il trattamento farmacologico.
Generalmente, si utilizza un farmaco chiamato trilostano che si somministra per via orale per tutta la vita. Questo farmaco blocca la sintesi degli ormoni steroidei surrenali. In genere, assumendo una o due dosi giornaliere di questo medicinale, il 70-90% dei cani risponde positivamente a questo trattamento.
Vi sono anche altri farmaci e, in base ai casi, sarà il veterinario a decidere quale utilizzare. È molto importante, quindi, rivolgersi ad un veterinario esperto e far visitare spesso il cane. La diagnosi precoce piò determinare il successo del trattamento.
Adesso che sapete cosa è la sindrome di Cushing e come individuarla e trattarla, non vi resta che portare il vostro cane dal veterinario (almeno una volta l’anno) per conoscere il suo stato di salute. Le visite dal veterinario sono importanti, soprattutto se notate che il cane mostra dei sintomi che destano il vostro sospetto.
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