Le 5 meduse più velenose
L’oceano è uno degli ambienti più inesplorati del pianeta Terra ed è proprio nelle sue profondità che si trovano le meduse più velenose. In questo enorme ecosistema sommerso non si trovano solo meduse, ma anche molte altre specie di animali e piante.
Il nome “medusa” suscita già di per sé rispetto, poiché per via delle loro punture associamo questi invertebrati al dolore. Tuttavia, non tutte le specie all’interno di questo gruppo sono velenose. Affinché possiate distinguerle, di seguito vi mostriamo le meduse più velenose e come riconoscerle.
Perché le meduse sono velenose?
Sebbene le meduse siano animali dall’aspetto innocuo, nulla è più lontano dalla realtà. L’evoluzione ha permesso loro di sviluppare delle tecniche difensive, tra cui la produzione di un veleno molto tossico.
A livello evolutivo, l’utilità della tossicità delle meduse è principalmente di difesa. Vari studi hanno stabilito che il loro veleno contiene sostanze pericolose per l’uomo.
Se l’essere umano viene esposto a dosi elevate di queste sostanze, può subire gravi danni. Anche bassi dosaggi provocano reazioni letali per le loro prede e dannose per la nostra specie.
Le 5 meduse più velenose
Qui di seguito, vi mostriamo un totale di 5 meduse, classificate come velenose. Conoscerle meglio ci permetterà di identificarle e di fuggire a gambe levate se le vediamo. Continuate a leggere.
1. Chrysaora fuscescens
Tra le specie di meduse esistenti spicca la Chrysaora fuscescens. Gli esemplari di questa specie sono facilmente riconoscibili per via delle loro dimensioni -1,80 metri – e il loro colore marrone dorato.
Una delle loro caratteristiche più sorprendenti è la capacità di localizzare la luce. Grazie a ciò, sono in grado di rilevare prede o possibili minacce. Inoltre, sono in grado di rilasciare un inchiostro di colore rossastro.
Grazie ai loro colori sgargianti e al fatto che per l’uomo sono facili da mantenere, questa specie viene esposta negli acquari pubblici. Fortunatamente, la loro puntura per l’uomo è solamente urticante, anche se in alcuni casi può risultare pericolosa.
2. Vespa di mare
Nonostante le sue piccole dimensioni, si stima che solo 1,4 millilitri del veleno della vespa di mare (Chironex fleckeri) potrebbero causare la morte di un essere umano in pochi minuti. Per questo motivo occupa il primo posto sul podio della pericolosità, classificandosi come la specie tossica più velenosa della Terra.
Ha un diametro di circa 6 millimetri, ma i suoi tentacoli possono raggiungere i 3 metri di lunghezza. Il pericolo di questo invertebrato sta nelle dimensioni dei suoi tentacoli, poiché l’essere umano può venirne sfiorato e, di conseguenza, punto. Tuttavia, questo animale preferisce le acque lontane dalla riva delle spiagge australiane.
Un fatto curioso sulla sua puntura è che, secondo uno studio pubblicato sul portale Sciencedirect, più vecchio è l’esemplare, maggiore è potente il suo veleno. Inoltre, altri ricercatori stanno studiando l’utilità farmacologica del veleno di medusa nella speranza di poter sviluppare dei farmaci.
3. Meduse Irukandji
Il suo nome comune deriva dagli abitanti di una zona nel nord dell’Australia, chiamati Irukandji. Insieme alla vespa di mare, fa parte del gruppo delle cubomeduse e, come tale, la medusa Irunkandji (Carukia barnesi) è in cima alla lista delle meduse più velenose.
Apparentemente, il suo veleno è 100 volte più potente di quello prodotto da un cobra. Nonostante sia una delle specie di meduse più piccole, è stato osservato che più piccole sono le sue dimensioni, più potente è la tossicità della sua puntura.
Tra i sintomi più comuni della sua puntura vi sono crampi muscolari, sensazione di bruciore, vomito, mal di testa o tachicardia. L’insieme dei sintomi che provoca ha ricevuto il nome di «Sindrome di Irukandji». Fortunatamente, la loro puntura non è fatale se la vittima riceve un trattamento adeguato in tempo.
4. Medusa criniera di leone
La specie Cyanea capillata, nota come medusa criniera del leone, è stata identificata come la medusa più grande al mondo. La sua campana può raggiungere i 2,5 metri e i suoi tentacoli sono lunghi circa 30 metri, con un peso di un quarto di tonnellata.
Tipica delle acque fredde, si trova nell’Oceano Atlantico settentrionale e nelle acque australiane. Come altre meduse, anche da morte le sue nematocisti rimangono attive. Ciò implica che possono pungere anche molto tempo dopo la loro morte.
5. Caravella portoghese
Sebbene la caravella portoghese (Physalia physalis) non sia una vera medusa, non poteva non comparire in questo elenco. Questo invertebrato compare spesso nelle notizie, per via del fatto che numerosi esemplari si arenano sulle spiagge.
Sfortunatamente, dopo essersi spiaggiate, questi animali finiscono per morire in riva al mare. Tuttavia, la loro morte non implica un’assenza di rischio. Apparentemente, i loro tentacoli rimangono attivi, anche se sono separati dal corpo o l’esemplare è morto.
Come già accennato, questa “falsa” medusa è in realtà una colonia di idrozoi, ossia un organismo coloniale. È facilmente riconoscibile grazie al suo colore rosa con sfumature bluastre. Era necessario citarla poiché la sua puntura può essere fatale per l’uomo.
Negli oceani vivono numerose specie di animali diverse. Tra tutti, in questo articolo ci siamo soffermati sulle meduse e, nello specifico, sulle specie più velenose.
Scoprendo le caratteristiche più rilevanti di queste meduse, potrete riconoscerle e agire di conseguenza se le trovate. La cosa più importante è allontanarsi il più possibile dai loro tentacoli, in cui si trovano le cellule urticanti cariche di veleno.
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